I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Tartaglia di Tarascona)
Naturalmente, Bimba Impertinente non sa nulla di Tartaglia di Tarascona e del suo coraggio da leoni.
Non ha commentato le immagini del Primo Ministro sul predellino, sanguinante, attonito, incapace di capire perché tanto odio verso la sua persona.
Nemmeno ha commentato questo attentato a base di souvenir che viene raccolto dai giornali come se fossimo a Sarajevo o come se stessimo di nuovo affondando nella terribile allegria della Banda del Casoretto.
Neppure si è soffermata su Porta a Porta, dove uno stranulato Michele con lisca catanese spiegava al popolo di Italia, agli Itagliani di Piazza Venezia, che lui, si: proprio lui, Michele, Gabriele o come diavolo si chiama, era accanto a Tartaglia di Tarascona e aveva perfettamente capito che il povero Tartaglia non era una persona normale perché non sarebbe normale restare calmi, immobili, freddi quando si è a cinquanta centimetri dal Primo Ministro, come se a cinquanta centimetri dal Primo Ministro si dovesse restare soggiogati dal suo fascino, dalla sua forza taumaturgica, dall’incantamento del voto popolare che la sua persona oramai incarna e, povero Michele, Gabriele, o come diavolo si chiama, si porterà sempre addosso il rimorso di non avere fatto nulla dall’alto dei suoi 190 centimetri per fermare il perfido attentatore.
Come se fosse normale essere a cinquanta centimetri dal Premier e sciogliersi dall’emozione, dal desiderio di adorarlo, e non fosse altrettanto normale (forse più normale) avere voglia di tirargli in faccia, su quella faccia di perfetto somaro,per ricordare il cameraman di Maurizio Costanzo quando si chiamava Pietrangeli, su quella faccia perfetta per stare nel buco tondo di un tiro a segno, un ordigno qualsiasi: una mela, un uovo, una stampella, magari una gamba di legno.
Bimba Impertinente, non ha nemmeno seguito la traCotanza leghista mentre evocava il clima degli anni di piombo all’unico, ma molto chiaro scopo, di legittimare leggi eccezionali, leggi di polizia, leggi in grado di assicurare l’ordine pubblico, ma certo non di salvaguardare le libertà costituzionali.
O letto questa mattina l’intenzione di chiudere e censurare tutti i blog che non condannano il povero Tartaglia di Tarascona, ma ne fanno apologia, esempio ed incitamento all’odio.
Ma allora che cosa c’entra Bimba Impertinente?
Non c’entra nulla, è solo un bene rifugio, perché permette di non pensare a tutto questo.
Permette di pensare, semplicemente, al suo quieto cercare di fuggire il freddo della bicicletta, nelle prime ore del mattino (B.I., molto raramente esprime i suoi desideri in forma diretta, preferisce suggerirli, usando dei percorsi retorici, in termini molto diplomatici, molto accademici), con una uscita così brillante da convincere il padre a tornare a casa e chiamare un taxi:
–> Babbo, ma quando fa freddo, fa freddo come oggi, la bicicletta si mette in moto?
Anche questi, però, sono Ossi di Seppia.