Di chi ha paura Berlusconi? (Dietrologia futurista)
Sdrang_Batang_Gang
Il futurismo fa paura al Cavaliere?
Chi scrive è convinto di no.
Il Cavaliere ha cercato la rottura con Fini e sicuramente non è stata una mossa azzardata.
Berlusconi può essere malato di caudillismo, ma non è per nulla un idiota e non può pensare di poter chiedere le dimissioni del Presidente della Camera o di andare tranquillamente incontro al prodianissimo rischio di una debacle alla Camera dei Deputati.
Sulla sfiducia a Caliendo.
Sul processo breve.
Sulle traduzioni del Lodo Alfano.
Sulla riforma della giustizia.
I timori del Cavaliere vanno ricercati in un'altra direzione.
Nella direzione di Tremonti.
E' lui l'uomo forte del Governo.
E' lui l'unica alternativa a Berlusconi e l'alternativa, per Berlusconi, significa il definitivo allontanamento dalla politica.
Lo ha detto lo stesso Tremonti, con chiarezza, all'indomani della cena di Draghi da Vespa, dicendo – a Repubblica – che non vede governi tecnici, perché non vede tecnici capaci di governare.
Lo ha ripetuto il silenzio di D'Alema su possibili intese con Tremonti e da tempo lo testimonia esplicitamente la linea politica di Casini.
Il Cavaliere si rende perfettamente conto di avere un'età che gli consente di terminare il mandato da Primo Ministro, ma rende improbabile un ulteriore incarico.
Lo strappo con Fini mira ad anticipare le urne: manca un intorno di due anni al termine della Legislatura ed un nuovo mandato elettorale prorogherebbe questo termine di cinque anni.
Fini, in questa logica, è soltanto un paravento mediatico per una resa dei conti molto più complessa.
Serve a consentire a Berlusconi di sciogliersi da un abbraccio sempre più mortale con Tremonti e lo si intende molto bene dalle dichiarazioni di fedeltà padana dell'ex moribondo di Varese.
Questa volta il generale Agosto non è per nulla futurista.
E' molto ancient regime.