I passi di Omero
Continuo nei miei capelli bianchi a innamorarmi attraverso le parole.
Trasfiguro raccontando perché voglio camminare cieco, come Omero: il poeta autistico che voleva vedere solo il mondo che cantava.
Ombre proiettate dai versi sulle mura di una fortezza vuota.
Trovo polvere. Stringo fra le dita l’idea che scrivere sia questo camminare cieco perché se vedessi le cose anziché le parole, cercherei l’abisso.