Frodo non va al Twiga (Colpirne uno per educarne cento)
Della Santanché si dicono sempre più o meno le stesse cose: nasce, politicamente, con Cirino Pomicino (Daniela non è capace di vergognarsi, il commento dell’antico mentore sulla ex giovane allieva), cresce come consulente di Albertini, cui porta voti in una lontana elezione a sindaco di Milano, entra nel circuito di Berlusconi e la si vede correre con la Pascale, intima di La Russa, (ri)entra in Fratelli di Italia e suona stonata in quella compagnia di giro che considera il passato del Fronte della Gioventù innamorato di Evola come una parte essenziale del curriculum.
Dopo di che si parla dei suoi guai giudiziari, della società Visibilità, di Dani Immobiliare S.r.l., del compagno Dimitri Kuntz di Lorena, ma forse solo Dimitri perché i Lorena pare non siano felici di essere accostati a questo personaggio, dell’acquisto di una villa a Forte dei Marmi da un Alberoni non più troppo capace di intendere e di volere e della sua rivendita su compromesso.
Insomma l’attuale ministro del turismo è un personaggio che nella compagnia dell’anello non può sentirsi troppo a proprio agio: quelli portano l’anello senza indossarlo per paura di diventarne schiavi, la Santanché gli anelli non li tiene certo nel cassetto e neppure li avvolge in uno straccio mentre scala il Monte Fato.
Arianna Meloni ha definito la sorella Presidente del Consiglio come Frodo Baggins.
Se fossimo nel Signore degli Anelli, la Santanché non sarebbe un hobbit, è troppo elegante, sarebbe uno degli ultimi elfi della Terra di Mezzo e Meloni_Frodo la aiuterebbe a partire per Valinor, il lontano regno cui gli elfi fanno ritorno.
Ma non siamo nel Signore degli Anelli e la Santanché fa parte della Compagnia dell’Anello che il Presidente del Consiglio ha scelto per scalare il Monte Fato.
Difficile capire perché: Santanché non ha molto in comune con l’ideologia delle Meloni, sicché le spiegazioni possono essere almeno due: una, facile: Fratelli di Italia ha una classe dirigente estremamente ridotta e le Meloni sono state costrette a fare quel che potevano con il materiale umano che avevano a disposizione. L’altra, forse troppo raffinata: se sei di destra, sai che a destra ci sono più Santanché che militanti di Colle Oppio e reduci di Acca Laurentia e sei costretto a fare i conti anche con loro. In questa situazione, se sei un militante vero, uno di quelli che ci credono in buona fede, uno come le Meloni, sei costretto a valorizzare anche questo cleavage, malgrado non ti convinca per nulla, e, allora, scegli una come la Santanché che ti permette, a un certo punto, di sbarazzartene, di farla partire per il regno di Valinor, senza troppi rimpianti.
Colpirne uno, educarne cento.
Non è nel Signore degli Anelli edito da Bompiani, ultima edizione 2023. Ma ci sarà in quello pubblicato dalla Presidenza del Consiglio.