In un paese normale
Il signor Mills è stato condannato a 4 anni e sei mesi.
Da tempo, ma solo ieri sono state depositate le 400 pagine di motivazione.
Avrebbe ricevuto del denaro per testimoniare il falso in un processo.
Cose che capitano.
E nemmeno di rado.
La stampa tuona.
Il ritornello è In un paese normale…
In un paese normale, il Presidente del Consiglio accusato di subornazione si dimetterebbe.
In paese normale, il primo ministro non potrebbe essere sottratto alla giustizia penale.
Di Pietro potrebbe superare se stesso solo chiedendo a Berlusconi di fare seppuku con l’aiuto di Bondi.
Onestamente in questa vicenda ci sono anche delle cose che non tornano.
Mills sarebbe un brillante avvocato di affari che avrebbe messo in piedi una catena di società off shore ricollegabili a Berlusconi.
Attraverso queste società, Berlusconi avrebbe acquistato i diritti televisivi dei film stranieri trasmessi da Mediaset e ceduto gli stessi a Mediaset.
In questo modo, Berlusconi avrebbe fatto dei guadagni molto ingenti, sia dal punto di vista fiscale, che in danno degli altri azionisti di Mediaset.
In pratica, MIlls sarebbe un brillante truffatore.
Tuttavia, questo malandrino di talento quando preparava la dichiarazione dei redditi nel 1996 si sarebbe trovato in imbarazzo per giustificare una somma.
Avrebbe fatto quello che fa qualsiasi avvocato privo di scrupoli: scritto (come se un avvocato scrivesse a cuor leggero) al suo commercialista per chiedere consiglio, in modo che questo non potesse che denunciarlo al fisco inglese.
Un tipo dell’intelligenza di Mills e della sua preparazione professionale non sapeva che nel Regno Unito vigono (e sono rispettate) delle norme sul genere della nostra disciplina antiriciclaggio che impongono a qualsiasi professionista che sia a conoscenza della provenienza illecita di una somma di denaro di comunicare questa circostanza al Fisco?
In un paese normale, questo non succede.
In un paese normale, un avvocato del genere di Mills sa organizzare delle truffe pulite e sa come farsi corrispondere quanto dovuto in maniera trasparente.
Di sicuro, non è così idiota da scrivere al suo commercialista di essere in difficoltà con un pagamento illecito.
Le due cose stanno davvero male assieme.
La conclusione è che è davvero molto difficile credere che Mills sia colpevole.
Oppure che Mills è consapevolmente colpevole all’interno di un complotto pluto-giudaico-massonico.