Il Morgante di San Frediano
Il Morgante di San Frediano ha un tavolino all’aperto vicino all’Arno.
Fra quattro tavoli, che ciottolano su zeppe di cartone.
In una trattoria di trippa fredda con le cipolle e tortellini al ragu.
E’ sposato.
Urla di essere sposato.
Anche un nano si può sposare.
Lo urla.
Una dolorosa allegria.
Baciata dall’occhio di vetro di lei.
Dal vino di mezzina.
Da un ridere sconnesso di sillabe senza parole.
Il suo Cosimo I è al tavolo di fronte.
Lo corteggia per corteggiare.
Irriverente e ruffiano.
Ruffiano e irriverente.
Anche un nano si può sposare.
Ma non può avere una bocca che piace alle donne.
Una bocca a cipolla, ride e guaisce come un cucciolo anziano.
Un cucciolo con le scarpe della Chicco a 50 anni.
Va a giocare alle macchinette il Morgante di San Frediano.
Urla: Amore e si allontana.
Il suo amore dice che un nano può anche divorziare e lo spedisce indietro a salutare le signore.
Le bacia.
Solo alcune.
–> Non sono mica un francobollo da leccare. Sono il Morgante di San Frediano
Sgangherati denti di vino guasto e limoni.