[In]dignità maschili
Luigi coiffeur pour homme è un luogo di maliziosi divertimenti.
Un ingresso sobrio ed un salone defilato.
Al centro, un catafalco attrezzato con separé in modo che nessun cliente possa vedere gli altri.
Nel separé più defilato, i parrucchini.
Tristi papaline per crani depauperati dell'orgoglio maschile.
Il vero calvo da toupée ne ha almeno due, identici.
Uno sul capo e l'altro in manutenzione.
Il toupée viene applicato con del nastro biadesivo sulla pelle nuda.
Male boia.
Il divertimento è sapere che cosa accade dietro il separé e salutare con cortesia il capelluto che ne esce.
Finché non vedi uno dei tuoi migliori amici e capisci come mai, improvvisamente, ha smesso di portare i capelli rasati quasi a zero.
Esce, ti vede, fa per tornare dentro, lascia perdere e ti guarda implorando silenzio.
Stai zitto e fai finta di essere completamente perso nella lettura del giornale.
Ma non riesci a non pensare.
Brutto cambiare donna a cinquanta anni.
Brutto cambiare donna e trovare_essere trovati da una cubana di trenta.
Peggio ammalarsi di gioventù perduta.