• Follow us on Twitter
  • RSS
Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

  • Home
  • Blog

Archive for category: profstanco

La reazione anomala

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
10/09/2020

Le sperimentazioni del vaccino contro il covid sono state interrotte a causa di una reazione anomala.

Nessuno dice quale sia stata.

Nessuno tranne Spinoza che sostiene che Berlusconi abbia manifestato l’irrevocabile volontà di andare in Procura e confessare tutto, ma proprio tutto.

Fa venire in mente Panoramix e la sua pozione.

Il povero volontario (Previdentissimus?) che cambia colore in continuo.

Il bello della peste è che fa ridere i sani mentre si ammalano.

Uomini o pitbull?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
09/09/2020

Il dibattito pubblico sui fatti di Colleferro, un ragazzo è stato picchiato a morte da altri ragazzi che non hanno avuto nessuna pietà di lui, si disperde in mille rivoli.

I punti principali, però, sono due: è omicidio preterintenzionale l’uccisione di una persona che chiede pietà da parte di persone che sanno benissimo di praticare delle discipline che consentono loro di uccidere?

E due persone che riescono a uccidere una persona a calci per ragioni apparentemente futili sono davvero persone o assomigliano piuttosto a cani resi folli da un addestramento disumano?

Non credo che sia omicidio preterintenzionale. Non c’è niente di preterintenzionale. E’ omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla particolare crudeltà.

Non credo nemmeno che chi è capace di trasformare la testa di un ragazzo in una palla da football sia una persona.

Assomiglia a un pitbull, a un pitbull senza controllo.

Ma il codice penale prevede pene per i pitbull?

La cosa 3

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
16/08/2020

Una delle vocazioni più profonde del partito comunista italiano era il principio maggioritario: l’idea che la volontà della maggioranza correttamente espressa attraverso gli organi di partito e le procedure previste a questo scopo fosse indiscutibile.

Una impostazione ingenua, forse, ma nobilmente laica: nessuno può imporre la propria volontà agli altri e nello stesso tempo nessuno si può sottrarre alla volontà della maggioranza del partito al quale appartiene.

L’idea che questa tradizione abbia intrapreso un dialogo costruttivo diretto allo sviluppo di convergenze trascendenti con riferimento alle ideologie ma convergenti per quanto riguarda i valori – se si sono ben comprese le dichiarazioni di Zingaretti e Di Maio, criptiche come una risposta della sibilla cumana a un quesito sul compromesso storico – con il post movimento fa riflettere.

Riflettere, naturalmente, è un eufemismo.

Il post movimento fonda le proprie decisioni su una visione massimalista del principio maggioritario. I suoi organi indicono una consultazione: decidono quando si terrà e quale sarà il quesito su cui gli elettori dovranno esprimersi con un si o un no. A quel punto decide il voto di chi c’è c’è malgrado la formulazione del quesito influenzi non poco la risposta mentre la decisione sul tempo della consultazione influenza la partecipazione.

Si tratta di un plebiscito indistinto che rammenta il processo a Socrate piuttosto che l’assoluzione di Barabba.

E’ tutto qui il problema? Se questo fosse il problema, si potrebbe osservare che l’autonomia dei partiti politici organizzare diversamente la propria democrazia interna e che è nella logica della firma di governo parlamentare vedere soggetti ontologicamente diversi stringere alleanze che talvolta possono risultare particolarmente solide.

La questione riguarda il tipo di politiche che il non movimento può elaborare. Una logica referendaria di costruzione del consenso è nemica di politiche di lungo respiro che hanno bisogno di elite ben radicata nella loro legittimazione politica ed ideologica.

La Repubblica della ricostruzione post pandemica per ora non ha visto altro che slogan, provvedimenti normativi incomprensibili anche per gli addetti ai lavori e un diluvio di finanziamento a pioggia assolutamente insensibili al merito dei beneficiati.

È la naturale conseguenza di un sistema di costruzione del consenso che parte dal basso e l’alleanza fra un partito democratico mai corso orfano di ideologie e carisma e il non movimento degli scontenti incontentabili non è in grado di fare molto di più di quello che ha fatto sinora.

Tutto questo rammenta le discussioni fra D’Alema e Amato, Turco e Bertinotti intorno alla possibilità di costruire un soggetto dopo sinistra che potesse unificare la tradizione socialista che era stata appena spazzata via da una tempesta giudiziaria che andrebbe indagata con serenità di storici, i post comunisti in cerca di una identità come transgender a cui è stata sbagliata l’operazione e i vetero comunisti fermi al 1956 ma in realtà più nostalgici di un missino a Predappio.

L’unica cosa che so può imparare da quel periodo è che tradizioni diverse possono dialogare ma non confondersi. Il partito democratico però non può dialogare con un post movimento costretto a ricorrere gli scontenti incontentabili per non scomparire quando la rappresentanza del Parlamento sarà ridotta di un terzo di gioco elettorali assomiglieranno a una roulette per ipovedenti.

L’afa di scirocco

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
26/07/2020

Non afa di tramontana, freddo cono

o di maestrale, ipocrita piramide,

di ponente, stolido cubo,

di libeccio, vischiosa sfera, levante, astuto parallelepipedo

E’ patina di sudore che una borraccia di gin lascia sull’epidermide di un funebre pomeriggio

Ciascun vento lascia nella bonaccia l’impronta della sua morte

L’annusano inquieti silenti marinai, vi conoscono le storie di naufragi e sirene, destini divergenti, nostalgie perverse di inclinata ignominia

Perché in quel camminare di patibolo che ha il marinaio in terraferma c’è l’allegria delle burrasche passate e la nostalgia di quelle future.

Si muore bene solo in mare.

La fortuna di Violetta è la tisi

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
21/07/2020

Non c’è troia capace di risalire a lungo dall’inferno

Proprio non c’è

La signora delle Camelie, Violetta, Esther – la meravigliosa e piccola Esther di Balzac – sono tutte invenzioni da romanzo

Alla fine e nella realtà, torna sempre un’arsura di stupro che solo le rughe malcelate di un viso a luna piena

Le braccia con i primi segni di grinze

I glutei che cedono alla ferocia degli anni

I seni stanchi di bisturi

Le caviglie idropiche

Le gambe accavallate e scavallate con la grazia di uno specchio infranto

I piedi che è pietà distrarsi

possono, forse, cancellare.

Anzi, trasformare in nostalgia.

E’ inutile cercare sperando in quello che non c’è.

Perché non c’è niente quando si ignora che

volo di pigolanti passeri è la vecchiaia

Quando non ci si rende conto che l’amore che ama quelle braccia, quei glutei, quei seni, quelle caviglie, quelle gambe, quei piedi ignora l’arsura dello stupro, l’ansia dell’orgasmo.

La signora delle camelie non può risalire a lungo dall’inferno

La signora delle camelie, Violetta, Esther, come la si vuol chiamare, resterà sempre una troia

La sua fortuna è morire di tisi prima che il suo destino diventi un romanzo gotico pensando di essere ancora una novella erotica.

Ma questo è il romanzo, la vita si sa è sempre più grottesca.

La fine della crociera

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
08/07/2020

La fine della crociera sono due adolescenti che saltano sul pontile, neppure il tempo di finire di ormeggiare.

Corrono verso un treno che li porta dagli amici. E’ l’ultimo giorno prima delle vacanze, l’ultimo giorno in cui ci si vede. Un ultimo giorno di un tempo in cui si crede che ultimo sia davvero “ultimo” e non “purtroppo, ancora”.

Le osservo come le può osservare un padre e mi chiedo se dovrei essere arrabbiato o deluso.

No, sono orgoglioso. Come spesso mi accade.

Vanno via, devono andare via, sono programmate per andare via.

E’ già molto che siano state con me per una lunga settimana. Abbiano affrontato rade e porti, più conosciuti di casa, ma sempre rade e porti. Hanno armato, regolato le vele, timonato e piegato la randa alla fine di lunghe giornate. Nuotato come bambine che hanno fatto amicizia con i pesci da piccole e non hanno paura della profondità del mare.

Adesso devono andare via, voglio che vadano via. I loro approdi sono diversi dai miei. E’ bello che ogni tanto abbiano ancora voglia di condividere le mie rotte. E’ bello ed è abbastanza.

Case di sabbia

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
07/07/2020

Le parole sono case di sabbia.

Si consumano di attese.

Diventano nulla.

Rubate dal silenzio in cui sono cadute troppe volte.

Ogni volta facendosi più male.

Il ritorno di Casanova

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/07/2020

Quello che Schnitzler non ha scritto, prima di morire nei suoi cinquantasei anni passati a spengere la candela della propria fantasia, è che Casanova si era ferocemente innamorato di quella ragazza conosciuta in una notte palladiana e rapita all’amore di un giovane ufficiale, talmente giovane da non sapere che le lame invecchiando diventano letali perché hanno conosciuto troppe volte la morte per non sapere che è vicina, che il suo alito marcio di denti cariati soffia più forte di un pianto neonato.

Se ne era ferocemente innamorato come si può innamorare solo un vecchio che conosce i segreti della scherma, che sa duellare e ascoltare l’eleganza barocca della musica, ma che soprattutto ha passato la propria vita a indagare il significato dell’amore, scoprendo presto che non ha niente a che fare con il possesso di due gambe che si aprono e di due natiche divaricate o di una gola avida di sperma.

Ci era voluto tutto questo, tutte le colombine che Casanova aveva rapito e amato, posseduto e abbandonato, tutti i piombi che aveva indossato con pigrizia di forzato per scoprire il significato dell’amore nella penombra palladiana delle candele attorno a un gioco di carte.

L’amore è il dolore di uno che ama volendo essere il marito della donna che ama. Volendo che il suo viso sia lo sguardo dei propri figli.

Nè sesso, né conversazioni, ma desiderio di un viso che è lo sguardo dei propri figli.

Casanova lo capì in quella notte di penombra, carte e duelli e l’amò senza mestiere, con indulgenza e stanchezza, non ne cercò l’ammirazione, non ne provocò l’orgasmo che squassa i sensi e che trasforma le parole in terremoti. Le regalò la propria ingenua verginità e pensò per qualche infinito battito di ciglia che fosse abbastanza, che lei non avrebbe potuto non amare chi l’amava volendo che il suo viso fosse sguardo di figli.

Si sbagliava e lo capì Casanova nello sguardo di disgusto con cui lei lo fissò quando la luce le rivelò di avere fatto l’amore con un vecchio e non con un giovane ufficiale, non col giovane ufficiale che Casanova aveva provocato e ingannato, ucciso e disprezzato.

E fu un dolore assoluto, il dolore che trasforma l’amore in nostalgia, vigliaccheria e irrazionalità.

L’ intelligenza dell’impossibile è dolore di infarto.

Il dolore di un cuore che si spezza quando sa che è impossibile che il viso amato sia lo sguardo di un figlio voluto.

La dolcezza del ragno

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/07/2020

La dolcezza del ragno è la sua tela: schifosa carezza

il suo abbraccio, terribile sonno

il suo veleno, meravigliosa agonia

Tutto questo è amore.

La nausea che colpisce lo stomaco

la carezza di una tela più morbida della seta

l’abbraccio della ragnatela che lentamente si stringe e porta con sé un sonno sempre più profondo

il veleno che trasforma l’agonia in una sequenza di sogni dolcemente moribondi

Tutto questo è amore.

Amore che uccide abbracciando e colmando la morte di sogni immemori.

Il ragno ama le sue vittime e le sue vittime amano il ragno perché non c’è morte più dolce di quella che si trova nella sua tela.

Bimba piccola e il diritto dell’ambiente

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
30/06/2020

Notte in rada.

Chiacchiere da pozzetto.

Mi allungo sulla poppa per fare pipì.

Bimba Piccola mi guarda e chiede che fai?

Rispondo che si tratta di uno scarico non autorizzato e le spiego che dal 1976 in Italia tutti gli scarichi devono essere autorizzati.

Lei mi ascolta con sufficienza e mi chiede: Babbo, perché di notte sono scarichi non autorizzati e di giorno illeciti paesaggistici?

Page 14 of 43«‹1213141516›»

Ultimi Tweets

  • https://t.co/f3p1xGFuox Se Rousseau vota Draghi, M5S si divide e Meloni non è più sola per Copasir etc. 13:09:42 12 Febbraio 2021

Archivi

Segui @ProfStanco

RSS

  • RSS – Articoli

Articoli recenti

  • Il Maestro e il perfetto citrullo
  • Sorelle A Tebe
  • Il porto (Esisto)

Categorie

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized

Interesting links

Besides are some interesting links for you! Enjoy your stay :)

Pages

  • Blog
  • Welcome

Categories

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized
© Copyright - ProfStanco - Wordpress Theme by Kriesi.at