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Lacrime di morti: poesia d’Ognissanti

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02/11/2018

La poesia più bella si scrive con una Parker 51, caricata di inchiostro Sheaffer Skript, nero di china, su un quaderno a quadretti con i bordi rossi, vecchio di almeno cinquant’anni.

Mentre piove.

Le parole sono sintagmi della vista e la dislessia è una dolorosa cecità dell’anima.

Non servono a narrare. Servono a vedere la pioggia di Ognissanti quando le lacrime dei morti si allungano sul foglio e scompaiono deformandosi.

Chi vede per dimenticare scrive sotto la pioggia.

Con una Parker 51, caricata di inchiostro Sheaffer Skript, nero di china, su un quaderno a quadretti con i bordi rossi, vecchio di almeno cinquant’anni.

Il segreto dei ragni

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/10/2018

Chiudono le nostre stagioni foglie che cadono invisibili

Senz’altra allegria del silenzio con cui il Sole nasconde quello che la nebbia rivela

Il segreto dei ragni. Tessere raggi di luce per allungare i confini della notte

Anche oggi, esami (ci ho provato)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/06/2018

Mi parli del controllo di legittimità sulle proposte di referendum abrogativo.

Mi guarda con l’aria di chi la sa lunga, molto più lunga di chi scrive e inizia parlando del referendum molto in generale.

Temo che la domanda fosse più precisa…

Lo riporto al tema.

Mi guarda con l’aria di uno che comincia a boccheggiare.

Lo guardo assolutamente inespressivo e spiego il voto. Venti perché ha risposto bene a due domande su tre.

Torna all’aria di chi la sa lunga e mi dice che ci ha provato, che se uno fa una domanda alla quale non si sa rispondere si deve fare finta di nulla e rispondere a una domanda simile.

Cerca la mia approvazione.

Temo di non essere d’accordo. Le domande sono domande e le risposte sono risposte. È una questione di onesta intellettuale

Non perché non ci abbia mai provato.

Ma perché uno che ci prova non ammette mai di averci provato.

Anche questa è una questione di onesta intellettuale.

Oggi che è il tuo ultimo giorno di scuola media

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/06/2018

Oggi hai giocato con i gavettoni. Ti sei bagnata ed hai riso nella luce che giocava con l’arcobaleno

Anche oggi sei diventata grande e mi hai regalato il ricordo dei tuoi anni che per me erano già il sapore di Lucky Strike e dentifricio di una ribellione addomesticata

Stamani, presto, ti ho guardata dormire del sonno che allontana la fatica mentre io allontanavo la fatica dal sonno e mi hai regalato lo stesso attimo di meraviglia con cui Glenn Gould risuscita l’insonnia di Bach

Ed è l’unica cosa che vorrei poterti donare. Un attimo di meraviglia che non svanisce, che non sembra eterno prima di diventare fumo nel vento della vita

Quello che tu hai sempre regalato a me

Accademici inconsapevoli

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/05/2018

Una delle caratteristiche che rendono il professore universitario immune anche al Fall Down nucleare è l’assoluta assenza di ironia.

È questo che li rende vittime di adulazioni che sarebbero imbarazzanti per chiunque. Ma non per loro che non immaginavo di essere dei poveri cristi che hanno sbagliato strada per il Golgota.

L’allievo bisognoso di trasferimento e dipendente in tutto dal maestro lo adula dicendo alla fine di una faticosamente infinita seduta di tesi se può ricevere una copia del libro che questo ha appena pubblicato.

Il maestro si schernisce. Ho pubblicato con Cedam e questi danno solo sei copie, dice per far capire l’importanza della sua opera per effetto dell’autorità dell’editore.

Non riesco a resistere al mio momento abissale: più che altro sanno che se non lo compri tu. Non lo compra nessuno…

Lo scarafaggio compassionevole

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/05/2018

Gli scarafaggi sono abituati a far paura e perciò si spaventano molto facilmente.

Succede lo stesso anche alle persone. Chi vive di terrore si terrorizza quando incontra un uomo che non lo teme.

Questo scarafaggio, però, è particolare. Ha un carattere tutto suo.

Appena un piede gli si avvicina voglioso di morte, si piega, si contorce, si dimena. Mostra la propria miseria come uno che sa di dover morire e chiede compassione con l’immagine della propria paura.

La compassione, però, non è un sentimento che si conquista con la pancia piena e i suoi ultimi pensieri sono un rimpianto che rantola perché gli scarafaggi hanno questo di bello.

Muoiono in silenzio.

Mentre la tua memoria svanisce come giorni di calendario quando non ci sono più i santi

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27/04/2018

Dove adesso sei, forse, non ci sono rondini a disegnare il cielo né i papaveri accarezzano il freddo dei binari.

Non manca l’acqua alle piante del tuo terrazzo che non avresti mai lasciato soffrire questa sete d’ombra.

Il tuo compleanno non viene dimenticato e il sessantunesimo anniversario di matrimonio non è una carezza d’oblio per quattro ruote nemmeno troppo sorridenti.

Dove sono io, con le labbra secche di primavera, la stessa sete d’ombra delle tue piante e la fame di ciliegie di quando mi lasciavi salire sugli alberi, vorrei solo che tu non avessi freddo.

Pastori tedeschi

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/04/2018

Solo un pastore tedesco può iniziare una via crucis ricordando che Gesù fu condannato da Ponzio Filato.

Solo Bimba Piccola può completare leggendo che dopo la condanna scoppiò un tumulato.

Il resto non ha potuto essere all’altezza del cominciamento.

Mani perdute

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/03/2018

Mi hanno fatto male questi guanti nella spazzatura.

Li ho stretti a lungo.

Pieni di mani di bambine.

Calde.

Curiose.

Mi ha fatto male vederli vuoti e abbandonati.

Anche se sono solo una pelle di serpente.

Persa per una ancora più bella.

Chi li ha sciolti? (Vecchi feroci)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/10/2017

Tremenda fila di anziani per delle analisi.

La vescica ha delle urgenze che la disciplina non doma.

Scusi che posso rimanere in fila mentre vo a fare un po’ d’acqua?

L’anziano è per la prostata.

Se gli riesce…

Risponde la vecchia a cui evidentemente gli anziani malati di prostata sono venuti parecchio a noia.

Quella dopo ha furia. Ma dimolta furia.

Senta che posso fare per telefono?

La tipa della reception senza alzare gli occhi dallo schermo del computer:

No. Bisogna che l’abbia pazienza…

La furiosa prova a replicare che ha un figlio che ha bisogno di lei e che si trova in un altro ospedale.

La solita vecchia, che evidentemente ha preso a noia anche le mamme con i figlioli malati e non solo i vecchi con una cornamusa al posto della prostata

Allora ‘un gli ci vòle pazienza. Gli ci vòle fortuna…

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