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Archive for category: Senza categoria

I pensieri politicamente scorretti di una ragazza impertinente (Allegria copulatoria)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/09/2017


Bimba Impertinente è cresciuta ed è diventata Ragazza Impertinente.

Il padre approfitta di un lungo viaggio in auto per attirare la sua attenzione sui rischi dell’incipiente allegria copulatoria.

Non è possibile evitare gli entusiasmi delle pratiche di accoppiamento.

Non è nemmeno opportuno.

Però vanno praticate con una consapevole valutazione del rischio e considerando il rischio come il risultato vettoriale dell’analisi delle possibili interazioni fra due fattori: la probabilità dell’evento e la gravità dello stesso.

Si possono utilizzare meccanismi di prevenzione generali e pratiche di protezione individuali.

Insomma, un discorso importante.

Il classico discorso che a un certo punto della sua vita un padre deve fare a sua figlia.

Con il tono del padre, non dell’amico, né dell’uomo che ha visto cose che altri umani non hanno nemmeno immaginato.

Lo faccio con una certa soddisfazione.

Trovando un silenzio attento che si interrompe a un semaforo:

=> Babbo, ti dispiacerebbe moderare il tuo entusiasmo fisiologico?

Ghiacciato, direbbe Bimba Piccola che, per fortuna, è ancora Bimba Piccola.

Il pozzo del Barbiere di Siviglia

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/08/2017

Su di un fianco del mostro fascista che vomita la giustizia a Pisa si trova una piazza modestamente antica.

Di un’età che potrebbe funzionare benissimo come scenografia per il Barbiere di Siviglia.

C’è un pozzo in più, ma si può anche evitare di essere pignoli quando si ha sete.

Perché tutte le piazze di un tempo davano da bere agli assetati voltando le beatitudini in standard urbanistici.

La strada era un luogo in cui vivere, non solo da attraversare con le mani in tasca e gli occhi sul selciato dei nostri pensieri.

Lo penso mentre guardo quella fontana.

Non dà più acqua.

Le fontane non fanno parte del servizio idrico integrato.

È stata ridotta a un cestino di rifiuti.

Pochi perché Pisa non ama i suoi turisti e li confina nei pressi di una Torre più antica di questa piazzetta.

Ma è brutto vedere che quello che un tempo dava da bere, adesso che non serve è usato come discarica.

Brutto vedere quel pozzo e pensare alla durezza del proprio tempo.

Fortunatamente c’è sempre uno stereo da accendere e un nuovo Rossini da ascoltare.

Esecrabile: quello che non vorrei avere pensato

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/08/2017

Due ragazzi, un ragazzo e una ragazza, si appartano su una spiaggia di una nota località balneare.

Di notte.

Vengono trovati da un gruppo di ragazzi meno fortunati di loro e più forti di loro.

Il ragazzo viene picchiato come un animale e lasciato per morte.

La ragazza viene violentata e buttata in mare.

Il gruppo di ragazzi fugge e continua la sua notte di violenza con un lavoratore del sesso che esercita ai margini di una strada.

Di tutto questo, ciò che è esecrabile non è solo la bestiale violenza del branco che si muoveva la notte di qualche giorno fa in quella località balneare.

La violenza ha sempre delle giustificazioni, sociali, economiche, culturali.

Un uomo diventa un animale perché è un animale e basta poco a farglielo ricordare.

Ciò che è esecrabile sono io.

Io che ho pensato che se due ragazzi si appartano al buio su una spiaggia di notte, può succedere di tutto.

Come se vivessimo in un fumetto di Dylan Dog che passa a trovare Dampyr.

Questo è esecrabile e davvero inaccettabile.

Nessuno può pensare che non si può vivere un chiar di luna sul mare perché è normale che ci siano degli licantropi che si aggirano di notte.

Né a Rimini, né a Saint Tropez, e nemmeno a Dover.

 

Strigliare una barca

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/08/2017

La fine di un viaggio per mare è l'acqua di lavanda con cui si striglia la barca.
Ci ha accompagnato come un destriero nel West di Peckinpah o di Sergio Leone.
Fedele e precisa.
Ha durato la stessa fatica di un cavallo e come il cowboy accompagna il cavallo nella stalla prima di entrare nel saloon e sciacquarsi le budella dalla polvere, così la prima attenzione nella fine di un viaggio è lavare (strigliare) la barca.
Il cowboy sa che non sarebbe mai arrivato a Dawson City senza il suo cavallo e il suo silenzioso sudore.
Lo stesso si sa della nostra barca.
La ricompensa di entrambi, in apparenza, è l'amore di una attenta pulizia, della ricerca di ogni zecca che possa essere un pericolo per la salute e di qualsiasi macchia di ruggine che possa far male al manto: la miglior biada e un dollaro d'argento per te se sarà ben strigliata, o qualcosa del genere.
La ricompensa di entrambi, meno in apparenza ma sempre prima del fondo, è venire prima di ogni altra cosa, di essere il primo pensiero di ogni atterraggio. L'egoismo di esistere per primi.
La vera ricompensa di entrambi – però è forse questa volta per davvero e al fondo del ragionamento – è che il cavallo viene strigliato e la barca lavata perché domani riprende il viaggio.
Domani ci sono le solite mani a dare un senso e una direzione a quel bisogno di amore che è una briglia o un timone.

L’alba di Sisifo

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/08/2017

L'essenza del marinaio di Conrad, che era stato mozzo prima che capitano, è un ragazzo che abbandona la sua prima pelle perché è costretto a fare i conti con se stesso senza intermediari.
Affascinante e lontano quanto il mar Baltico o la Polinesia.
L'Ulisse di Horkheimer inventa l'occidente perché sfida la fedeltà a Dio per conquistare un regno.
Affascinante e più lontano ancora. Come Itaca o il Circeo, per un fenicio di Sidone.
L'essenza del mare per quelli che non vanno così lontano è diversa.
È il ripetersi di riti sottostanti la quotidianità.
L'alba non è né quella di Lord Jim né quella di Ulisse ma il momento in cui ci si tuffa per pulire la carena.
Le vele non sono gli stracci dell'Olandese volante ma sono attrezzi che devono essere armati e disarmati con cura mille volte nel corso della giornata, a seconda del vento.
Il pagliolo è lo sforzo di tenere pulito ciò che i piedi nudi sporcano in continuazione.
L'essenza del mare è il coraggio di ripete ogni cosa non perché è sbagliata ma perché una volta sola non basta e non basta nemmeno la seconda, la terza o l'ennesima fino a che non si scende a terra e questo rito incessante cessa nelle vele ben piegate e nel motore acceso ogni settimana perché una barca deve essere sempre pronta a partire.
Cambia la fatica ma non la sua incoativa essenza.
Sisifo era veramente il nocchiero di Lord Jim.

Dopo l’afa

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/08/2017


Profumo di polvere
Aria di pietra
Voglia di pioggia e stelle
Come cento e mill’anni fa
Ma non come l'anno prossimo quando l'inverno e le sue piogge avranno trasformato in un golem anche quest'ultimo tetto

Come se fossi un padre e non un babbolone (Noi non lo avremmo mai fatto così)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/08/2017

Noi non lo avremmo fatto così.
Noi non avremmo mai appeso i panni ad asciugare sotto la tenda.
Non avremmo mai fatto una tenda sopraelevata usando i chiodi e senza incastri.
Non avremmo mai piegato la tenda bagnata o lasciato gli zaini sotto la pioggia senza una copertura.
Non saremmo mai andati in ciabatte alla veglia sotto le stelle perché gli scarponi non si trovavano e non avremmo mai finito prima la missione di squadriglia perché la carta è volata via con il vento.
Ma sono i nostri figli e non è poco se fanno quello che abbiamo fatto alla loro età.
Come riesce a loro.
Come noi che siamo babboloni e non padri.

Tatuaggi per vene varicose (la medusa)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/08/2017


Adoro i tatuaggi.
Sembra di essere Cook mentre sbarca su una spiaggia della Polinesia invece che un bischero che spinge la prua sia bici fra l'infinità di vene varicose che è una città d'arte a metà d'agosto.
Sposini con inchiodato il loro amore fra la schiena e il culo.
Ragazzi che giocano ai crociati.
Galeotti che se li sono fatti in carcere e si vede che nessun artista si è fermato sulla loro pelle.
Di solito hanno un significato.
Di solito.
In particolare mi è sempre piaciuto guardare i tatuaggi sul collo. Quelli sotto la nuca.
Tatuaggi intimi e nascosti.
Messaggi per chi li può vedere e per il momento in cui chi li può vedere li vede.
Un luogo perfetto per scrivere La mia mamma ti vede
Questa rossa, pallida come solo le rosse, che trascina una carrozzina con l'accento francese, si è fatta tatuare una medusa sul collo e sotto la nuca.
Ha anche cercato di farla cancellare ma senza troppo successo.
Mi domando cosa significhi una medusa in quel punto del corpo. Se sia un invito alla cautela o al l'azzardo.
Poi il ricordo.
È la spectre. Fa parte della spectre….
L'estate è davvero il momento delle vacanze.

Sottosopra

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/07/2017


La ritrovo.
Al suo posto.
Un po' sporca ma pronta a partire.
L'accarezzo a lungo.
Con lo sguardo e con le spugne.
La conquisto di nuovo lavandola.
Ritrovo il ritmo di piccoli gesti quotidiani.
Il piacere di conoscere ogni vibrazione.
E finalmente dormo.
La stessa sensazione che si prova quando si riunisce di nuovo la famiglia.
Una barca non è mai solo una barca.

Chi li ha sciolti (sala d’attesa della media conciliazione mondiale)

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/07/2017


Il luogo è di perfetto e banale squallore.
Avvocati con gilet da caccia per nascondere le squame.
Segretarie carine come l'attesa di Godot.
E questa splendida tipa che indossa un guanto bianco che fa immaginare un romanzo d'appendice.
Ci vorrebbe Balzac per costruire una storia con questo guanto.
Lei, no.
Lei quando parla dice tutto su se stessa.
Ma soprattutto parla bene di sé solo quando sta zitta.
Penso tutto questo mentre fisso la punta delle mie scarpe e mi accorgo di essere fortunato ad avere un juke box di storie nel cervello che suona anche solo con un guanto bianco perché se capissi davvero dove sono e cosa faccio, non riuscirei a trovare così interessante l'oggetto del mio sguardo e sarebbe un problema.

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