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Chi li ha sciolti? (L’Onda allaga i binari)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
07/11/2008

02021834_MEDStazione.
Urla.
L’Onda è entrata in stazione.
Si è adagiata sui binari.
Interruzione di pubblico servizio, nel linguaggio del codice penale.
Due ore come un idiota.
Difficile vincere la tentazione di ricordare i volti dei propri studenti in vista dei prossimi esami.
Molto difficile.
Ma non impossibile.
In fondo, sono un costituzionalista.

Il silenzio dell’art. 74, Cost. (Napolitano alle prese con un difficile rinvio)

20 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/10/2008

NapolitanoIn questi giorni, gira un invito.
Si tratta di scrivere a Napolitano chiedendogli di non promulgare la riforma del maestro unico proposta dal Governo.
Pare che l’indirizzo di posta elettronica del Quirinale abbia ricevuto migliaia di messaggi.
Il dubbio è se Napolitano possa o meno rinviare alle Camere la deliberazione legislativa.
Può, ma forse non dovrebbe.
Per più ordini di ragioni.
La promulgazione di una deliberazione legislativa consiste della definitiva imputazione allo Stato della manifestazione di volontà parlamentare.
Il Presidente della Repubblica può chiedere alle Camere una nuova deliberazione.
In questo caso, per l’art. 74, Cost., la deliberazione legislativa cade nel nulla se non viene approvata dalle due camere a maggioranza assoluta.
L’art. 74 non specifica le ragioni per le quali il Presidente della Repubblica può rinviare una legge alle Camere.
La prassi più recente si è attestata in rinvii tecnici, collegati alla incostituzionalità delle deliberazioni legislative, ovvero alla loro imperfetta formulazione, e si è allontanata da rinvii politici, collegati al merito costituzionale trattato dalla proposta di legge.
Ciampi ha rinviato il disegno di legge Gasparri di riforma del sistema radiotelevisivo, con un messaggio molto tecnico, nel 2002; lo stesso ha fatto nel 2000, per una deliberazione legislativa in materia di organizzazione del personale sanitario; nel marzo 2002, in un caso di conversione di un decreto legge non caratterizzato dai requisiti di necessità e urgenza previsti dall’art. 77 e nel novembre 2002 per chiedere l’adozione di una salda dottrina delle fonti nei rapporti fra Stato e regioni.
Non ha rinviato né la legge sulle rogatorie internazionali, né la legge sul legittimo sospetto, né la legge che accordava l’immunità alle più alte cariche dello Stato, successivamente dichiarata incostituzionale con sentenza 24 del 2004.
Le ragioni della prudenza del Capo dello Stato stanno nella sua irresponsabilità politica.
Il Capo dello Stato non svolge una funzione propriamente politica.
Rappresenta l’unità dello Stato e la fedeltà alla Costituzione.
Un rinvio motivato da ragioni propriamente politiche sarebbe in contrasto con il suo ruolo.
Come è accaduto per Cossiga, quando – nel 1992, il 1 febbraio – ha rinviato alle Camere la riforma della obiezione di coscienza, con un messaggio molto discutibile, perché sovrapponeva il merito politico del Presidente alla sintesi politica operata dal Parlamento.
In realtà, le mail al Capo dello Stato sono pericolose.
Sono pericolose perché cercano di tirargli la giacca per farlo entrare in un agone politico che è pericoloso per la sua legittimazione e, quindi, per la stessa efficacia dei valori costituzionali.
Detto tutto questo, la riforma del maestro unico è, davvero, una porcata, se così si può dire.
Ma è in contrasto con valori e principi costituzionali, non con norme direttamente cogenti in termini tali da poter costituire un parametro saldo di un giudizio di costituzionalità.
E’ in contrasto con il diritto allo studio, con il valore della eguaglianza in senso sostanziale, con l’autonomia regionale in materia scolastica, con il diritto al lavoro dei genitori, etc.
Tutti valori che, purtroppo, sono ancora lontani dall’avere delle coordinate sicure – binding, per usare un lemma del lessico internazionalistico – nel processo costituzionale.

Uno sconfitto

16 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/09/2008

Salvatore si aggira per i corridoi della facoltà da quando ero studente.
Assistente volontario.
Si impegnava.
Seguiva gli esami di tutti.
Fotocopie per tutti.
Studiava.
Scriveva poco, difficile scrivere passando le giornate come un servo della gleba.
Non veniva preso sul serio.
Lo si capiva anche da studenti.
Non lo capiva lui.
E’ ancora lì.
Negli stessi corridoi.
Nemmeno troppo invecchiato.
Un po’ gobbo, i piedi che guardano le botteghe, i capelli lunghi e disordinati, scalcinato, sudiciotto.
L’incrocio fra un ordinario di fisica pura ed un barbone.
Corre.
Senza motivo.
Non viene preso sul serio neppure dai bidelli, ormai.
Stamani, ho finto di non vederlo mentre un bidello lo rimproverava, alzando la voce.
Teneva gli occhi bassi.
E’ sempre assistente volontario.
Ma ha imparato a far finta di essere professore e questi giorni di matricole sono la sua unica occasione di gloria.
Le cerca. Le avvicina. Le consiglia. Loro ancora non sanno chi è. Lo sapranno presto.
Salvatore fa pena.
Stringe il cuore.
I suoi maestri, no.
Fanno rabbia.
Se hai un allievo devoto ed idiota, non puoi tenerlo.
Non puoi tenere con te una persona che non sarà mai in grado di arrivare da nessuna parte.
Non puoi tenere con te una persona che non vuoi portare da nessuna parte.
Nemmeno se da grande vuoi fare il rettore.

Un nuovo blog

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/09/2008

Krakatoa ed io siamo amici fin da piccoli.
Andavamo al liceo insieme.
Siamo riusciti a restare amici.
A parte un breve periodo di dissonanze ideologiche che ci avevano portati sull’orlo della rottura.
Una discussione cretina sul fascismo: La democrazia si può permettere il fascismo? al termine della quale ci siamo dati reciprocamente di fascisti e non ci siamo sentiti per qualche mese.
Ci conosciamo al punto da non avere bisogno di parlare e di parlare per il piacere di ascoltarci.
Non è poco.
Abbiamo deciso di raccontare la nostra adoloscenza.
O meglio, le storie della nostra adoloscenza.
O meglio ancora, i luoghi della nostra adoloscenza che raccontano delle storie.
Il blog si trova qui: http://quandoiltrentatre.splinder.com/
Ho postato i primi pezzi.
Ma il mio browser non riesce a vederli.
Spero che appaiano.
Mi dispiacerebbe dovermi separare da questa idea per incapacità tecniche.

Camurria

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/09/2008

IsolaEcologicaE’ una parola siciliana.
Vale per scocciatura al di là di qualsiasi immaginazione.
Si adatta benissimo alle vacanze.
Almeno ad una vacanza.
L’inizio è una cena.
Una cena prima delle vacanze.
Ospiti di una persona quasi sconosciuta.
Dove andate in vacanza?
–> Silenzio
Noi andiamo in Sicilia, un posto fantastico, da sogno. Non costa quasi niente.
–> Davvero?
Si, una casa piccolissima, ma molto carina, vicinissima al mare, 20 euro al dì. Certo è un po’ spartana. Ma è pulita…
–> Fantastico. 20 euro, meraviglioso
Si mangia benissimo. 10 euro, dei piatti buonissimi, da non credere
–> Fantastico 10 euro, meraviglioso
Non preoccuparti. Penso io a tutto. Fisso anche per te, ok?
–> Ok (quasi sigh)
La casa: due stanze, perfetto stile Villaggio Fanfani, dieci chilometri dal mare, su una strada a scorrimento veloce, isola ecologica (o meglio: allevamento di vespe) immediatamente accanto.
–> Ma i materassi sono delle amache…
Sono meravigliosi: 20 euro. Ci si dorme benissimo…
Il piatto forte del ristorante, perfetto stile Festa dell’Unità anni settanta: venerdì karaoke melodico, sabato e domenica liscio, gli altri giorni tristezza squallida, una agghiacciante impepata di cozze pallide.
–> Ma queste cozze sono pallide come un protagonista silenzioso di Grace Anatomy…
Sono meravigliose: 10 euro. Mai mangiato delle cozze migliori…
La spiaggia, una piscina di scogli adibita a vespasiano di una masnada di infanti e delle loro degne madri.
–> Ma puzza…
E’ fantastica. Senti come è calda… Non ci arrivano le onde e c’è anche la doccia gratis…
Per fortuna, dieci giorni passano presto.

Sconti, saldi o remainders?

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/07/2008

calzearetePuò accadere di trovarsi accanto un oggetto del genere.
Inevitabile un quesito: Perché? Mica deve essere troppo comodo inguantarsi in siffatta maniera…
Risposta: Ha un figlio piccolo, particolarmente rompipalle, è stata lasciata dal marito – che poteva avere le sue ragioni – e sta cercando un padre per il figlio.
Conclusione: E’ come mettersi a sedere su una piramide di ghiaccio.
Similmente abbigliati, ma con ben diversa grazia.

Elemosine

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/07/2008

HomelessUn povero cerca il sole durante l’inverno.
Quell’ultimo calore che consente alla notte di trovare il mattino.
Ed al mattino di allontanare la morte.
Di spostarla un po’ più in là.
Il povero che uno si immagina è quello.
L’immagine nitida di un sorriso steso al sole in una mattina pungente.
Sottovento ad una panchina.
Ma ci sono poveri che fanno più male.
C’è il carcerato cui muore la madre.
Un ergastolo che si trasforma in un permesso di tre giorni.
Senza soldi.
Senza sapere più nulla della realtà di fuori.
–> Cosa devo fare?
–> Non ho più nessuno.
–> Non so nemmeno dove mangiare…
Tu distratto che ascolti la suora che gli risponde: Ma non si preoccupi, qualcuno penserà a lei.
E va via.
Nella solitudine fatta di neon di una corsia di ospedale.
Resta fermo.
Immobile.
Appoggiato al muro dell’obitorio.
Al freddo del muro dell’obitorio.
Ripete:
–> E ora cosa devo fare? Lo so io cosa devo fare: prendo uno a ceffoni e mi fo riportare in galera. Che non mi possono mica fare nulla. Che l’ergastolo me l’hanno bell’è dato. Che non è possibile che non pensino che uno che esce dopo quindici anni non sa più nulla, che ha bisogno di essere accompagnato, che fuori non si rinviene più, che dentro non si sta mica male, che ci sono persone buone e cattive come fuori, ma è tutto più facile.
Tu distratto che vai via, dopo essere arrivato per sbaglio in quel corridoio.
Lasciando una elemosina che sembra una mancia.
C’è anche il tuo amico di infanzia che è diventato povero.
Povero con un lavoro da 2000 Euro.
Povero per 1000 Euro di mutuo da pagare per la casa che è restata alla moglie e ai figlioli.
Povero per 500 Euro di alimenti e la metà delle spese sanitarie e di istruzione.
Povero che non ha i soldi per comprare le scarpe da scoglio ai bimbi.
Forse è questa la povertà che fa più male.

Chi li ha sciolti? (Uccide la moglie e si spara)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/07/2008

UccideLaMoglie
E’ una notizia tipica del periodo estivo.
Uccide la moglie e si spara.
Manca la notizia opposta.
Le cronache degli ultimi giorni conoscono solo una moglie che ha sparato al marito.
E’ successo ad Alpignano, in provincia di Torino, il 16 maggio 2008.
Ammazzandolo senza ammazzarsi.
I mariti non vogliono sopravvivere alle mogli, anche quando le terminano.
Le mogli, invece, sembrano ben felici di sopravvivere ai mariti, soprattutto se li terminano.

Preoccupazioni

1 Comment/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/07/2008

UòlterSecondo Massimo Franco, che è uno degli editorialisti più complessi ed interessanti, ovvero distanti dal sentimento comune, del giornalismo politico, Veltroni avrebbe preso le distanze dalle manifestazioni di piazza e dalle uscite di Di Pietro.
Servirebbero solo a rafforzare Berlusconi, è la tesi veltroniana riportata dal Corsera di oggi.
Accidenti.
E’ esattamente la tesi che sosteneva il post sulla mietitura dipietrina di qualche giorno fa.
Preoccupante.

Chi li ha sciolti? (Un benemerito generale)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/06/2008

Logo smallSi legge su Libero di oggi una lettera al direttore Feltri del generale Pappalardo.
La tesi di fondo è che i magistrati non possono condizionare la politica per effetto del principio di separazione fra i poteri.
E’ una tesi difficilmente discutibile.
Il principio di separazione fra i poteri governa la nostra democrazia e ne salvaguarda la continuità istituzionale.
I toni del generale sono però davvero singolari.
Il generale, che è uomo politico e che fonda il suo programma sulla difesa dell’onore e del prestigio dell’Arma dei carabinieri, vede con rammarico l’assenza nella carta costituzionale di una disposizione che similmente a quanto accade in Turchia consenta all’Arma di intervenire  a difesa lì della laicità dello Stato qui dell’indipendenza delle istituzioni dalla magistratura.
La costituzione turca è sicuramente interessante, come interessanti sono le pronuncie con cui la corte suprema turca ha progressivamente vincolato i poteri kemalisti dell’esercito fondati sulla retorica del piccolo Mahmet.
Ma non è la costituzione italiana.
Invocare l’intervento dell’esercito in un conflitto politico fa venire i bordoni.
Leggerlo su un giornale, in un commento scritto da un generale dell’esercito, con vivace orgoglio, è preoccupante.
I conflitti politici sono materia parlamentare e – nella loro degenerazione patologica – vengono conosciuti dalla giustizia costituzionale.
L’esercito ha semplicemente un compito di difesa esterna.
L’Arma dei carabinieri ha funzioni di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria.
Nessuno dei due può intervenire in un conflitto fra il potere politico ed il potere giurisdizionale.
Pena il colpo di Stato, che nel linguaggio costituente si chiama attentato alla Costituzione.
In realtà, le forze armate ed i loro organismi di vertice dovrebbero stare lontane dalla politica esattamente negli stessi termini in cui vi devono stare lontani i giudici.
Con una differenza non da poco: mentre i giudici hanno a loro disposizione solo gli uscieri, che in una logica rivoluzionaria non costituiscono un grosso pericolo, i generali comandano i soldati e questi possono essere piuttosto efficaci in un attentato alla Costituzione.

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