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Tag Archive for: donne

Chi le ha sciolte (campane e carampane)?

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/10/2009

Gioco CampanaLa campana è un gioco antichissimo.
Spunta con una mamma attrezzata di gessetti colorati.
La classica madonnara da giardinetti, che si circonda di bambine e mostra loro come saltellare da una casella all’altra.
E’ bello vedere queste bambine che saltano.
Sono salti dolci e un ridere quieto.
Meno bello osservare certe mamme.
Orridi oggetti da giardinetti.
Le pinze nei capelli.
La tuta da ginnastica.
La maglietta che mostra addominali che sembrano salsicce di Poldo.
Inevitabile chiedersi chi ha il cuore di governarle.
Anche se, in effetti, il loro problema non è chi le governa ma chi ha smesso di governarle.
La prostata è una ghiandola capace di obiezioni di coscienza.

Chi li ha sciolti (L’inventrice della fica)?

21 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/10/2009

Violoncello
L’inventrice della fica non si chiama così.
Ha un nome e cognome.
Ma nessuno lo conosce.
Per tutti, è la donna che ha inventato la fica.
Soprattutto, per lei.
Che è fermamente convinta di: (i) avere inventato la fica verticale (tutte le altre hanno una vagina orizzontale, buona solo ed esclusivamente per il gioco delle bocce); (ii) essere l’unica donna in grado di suonare una suite per violoncello di Bach (praticamente Rostropovich con la sottana); (iii) poter fare perdere la testa a qualsiasi uomo, facendolo venire senza alcun bisogno di stringere le gambe, ma solo con lo sguardo (gli occhiali da sole sono quelli di Scatta il fluido erotico di Gabriel Pontello, ma a generi invertiti).
L’inventrice ha un fidanzato.
Anche lui ha un nome ed un cognome.
Che egualmente sono sconosciuti al pubblico condominiale che lo ha battezzato Ciabattina.
L’inventrice abita all’ultimo piano e Ciabattina viene spedito a fumare le sue sigarettine (post coito per gli ottimisti, post cena per i realisti, ma il dibattito sul punto è assai serrato) sulla porta esterna del palazzo, dove è possibile incontrarlo ad orari assurdi, in pigiama e, appunto, ciabattine, che fuma e chiede di lasciare il portone aperto.
L’inventrice ha anche papi e mami.
Che, i giorni dispari, si presentano con: camicie ed abiti lavati e stirati, spesa, suddivisa in pacchettini con identificazione del contenuto e del pasto cui il contenuto è destinato, attrezzatura per pulizie degna di una impresa specializzata.
Cazzo, facile, inventare la fica, così.

Mutanda

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/09/2009

LegginsDelle ragazzine che si strusciano fra gli sguardi attentamente lubrichi dei maschi di mezz’età e l’invidia malcelata delle loro compagne, l’archetipo è Mutanda.
Mutanda porta solo leggings.
Sempre.
Li porta ad aprile, come a ferragosto.
Li porta sotto la gonna, sotto la camicia, sotto la canottiera.
Attillatissimi.
Non sempre leggeri.
Anzi.
Il più lubrico dei lubrichi – trasformato in domestico dalla moglie siccome rinvenuto nel talamo nuziale con un corpo estraneo – la osserva con lo sguardo fisso.
Trapassando la Corona.
Poi, come parlando tra sé, in una serata particolarmente torrida, dopo avere recuperato i figli una ventina di volte, sotto lo sguardo attento della moglie al trentesimo prosecco:
–> Io, io, se potessi ma non posso, gli caverei quella mutanda, la strapperei, ci infilerei la lingua dentro … Solo per chiederle: sei venuta o è tutto sudore?

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Unghie)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/07/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente frequenta i centri estivi.
Con un certo entusiasmo.
Gli educatori (le maestre) sono molto carini e hanno poco più di venti anni, contro gli anta avanzati delle maestre dell’asilo.
Brave, per carità, ma con l’entusiasmo di una vacca nei recinti del macello comunale.
I centri estivi portano i bambini a giro: Castello Vecchio (definizione di BI per Palazzo Vecchio), il museo degli stemmi di Scarperia, la piscina.
Oggi, piscina.
BI, che nuota come un piombino da pesca, è entusiasta.
Soprattutto sul piano estetico:
–> Babbo, voglio il costume rosa, l’accappatoio delle principesse [naturalmente, rosa] e le ciabatte di Cenerentola
Fin qui, nulla di strano.
–> Babbo, mi posso lavare i piedi?
–> Certo, cara, vuoi che ti aiuti?
–> No, voglio che tu mi metta lo smalto rosa alle unghie.

Sudore

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/06/2009

GietlNotte non importa dove.
Tizio si apparta con una prostituta.
Rumena si sentono in dovere di precisare i giornali.
Si ferma una pattuglia delle forze dell’ordine.
Della Guardia di Finanza si sentono in dovere di precisare i giornali.
Tizio, che magari ha una famiglia, che probabilmente si vede accusato di non si sa quale colpa, che in ogni caso non dovrebbe essere con quella persona in quel luogo, scappa.
Uno dei due componenti della pattuglia si sente autorizzato a prendere il posto di tizio.
Violenza, dicono i giornali, che sottolineano come la denuncia della prostituta sia stata prontamente raccolta da un’altra pattuglia che ha rintracciato la vettura della Guardia di Finanza e arrestato l’autore dello stupro e il suo complice.
Una storia banale.
Quotidiana.
Fa notizia solo perché i finanzieri sono stati inseguiti e arrestati.
Una violenza su una prostituta non sembra violenza.
Chi lo fa per denaro, lo può fare anche per forza.
Schifo e malinconia.
Ricordo di mia nonna che quando sentiva parlare male di una donna perduta, come la sua educazione chiamava le prostitute, con tono tagliente e definitivo, diceva: E’ sudore anche quello.

I pensieri disaggregati di due sorelle (Voglio vedere)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/06/2009

SorelleBimba Piccola sa essere anche Bimba Feroce.
Non sopporta di essere sopraffatta.
In nessun modo e da nessuno.
E mena come un fabbro.
Così può succedere ed è successo che un mattino, come tutte le mattine, BP sia lasciata all’asilo nido, che ha un grande giardino circondato da una siepe.
Bimba Impertinente per mano al padre si avvia verso la scuola materna il cui ingresso si trova all’esterno e di fronte alla siepe, sicché i due camminano di fianco alla siepe.
Inconfondibile urlo di BP, in versione BF, al di dentro della siepe e al di sopra delle campane che suonano le otto.
BI:
–> Babbo, mi fai vedere?
Il padre, come al solito inutilmente ottimista:
–> Che dolce, vuoi aiutare tua sorella?
BI:
–> No, voglio solo vedere chi vince.
Con sorriso manigoldo.

Cene fra uomini

18 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/06/2009

TopolinoCameriereLe cene fra uomini possono essere divertenti o noiose, esattamente come qualsiasi altra cena.
Sicuramente, però, sono sfigate e per niente facili da organizzare.
A partire dal menu, che, a diciassette anni, comprende la carbonara, le penne braccio di ferro o gli spaghetti aglio_oglio_beberoncino mentre, a quaranta, dipende dal catering.
In ogni caso, le cene fra uomini prevedono come argomento principale sul tavolo i misteri custoditi fra le gambe delle donne: a diciassette, con un tono molto Robinson Crusoe_Venerdì che, a quaranta, diventa le giocose perversioni di De Sade narrate con la precisione di Musil.
Sono sopportabili, a diciassette come a quaranta anni, solo grazie ad ingenti quantità di demoni alcolici che consentono di trovare uno spirito cameratesco anche con lo zio ultrottantenne convocato in quanto decano nell’arte del club more ferarum e maestro riconosciuto del cunnilinguo astratto da prostata infelice.
A diciassette anni, le cene da uomini iniziavano con discorsi più o meno impegnati, che consentivano alla fica di fare il suo ingresso linguistico quando lo spaghetto aveva scaldato le ugole dei commensali con il vino necessario a dimenticarlo.
A quaranta, la fica parte più o meno subito e scalda l’ambiente come la budveiser ceka di venti anni prima. Purtroppo, però, quando tutti sono davvero presi dalla conversazione e si è finalmente creato quello spirito ormonale comune che è lo zeitgeist di ogni evento per soli maschi, uno inizia a parlare delle previsioni sull’inflazione appena circolate a Trento nelle conversazioni private fra Boeri e Akerlof.
Ed è triste ma la conversazione, a quel punto, si scalda davvero.
Esattamente come venti anni prima, quando, al momento delle grappe, qualcuno chiedeva: Ma la fica è meglio del culo?

Exit poll[astrelle]

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/06/2009

rosy_bindiNotte in salotto borghese.
Exit poll in modalità San Remo.
Il primo canale mostra Vespa con La Russa, Cesa, Leoluca Orlando e la Melandri.
Il terzo canale mostra una tipa con Gasparri, Buttiglione, qualcun altro per l’IdV e la Bindi.
Castelli scamiciolato in stile Lega viene collegato da Milano.
Il partito democratico è l’unico che ha una rappresentanza solo femminile.
Una mossa brillante dal punto di vista delle pari opportunità.
Ma, miseria dai facili costumi, dopo mezzanotte, erano le uniche trasmissioni con delle donne assolutamente non potabili.

Tailleur

11 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/05/2009

TailleurLei, un tailleur.
Un figlio biondo, perfetto, anche lui di sartoria.
La domestica.
Clandestina.
Le porta il figlio a scuola.
Tutti i giorni.
Pensando alla figlia, che non vede da quattro anni.
Perché è clandestina e ha paura di non poter tornare.
Una figlia che si sente abbandonata.
Che è un coltello aperto.
Piccolo Biondo chiede alla madre:
–> Perché non mi porti a scuola, come le altre mamme gli altri bambini?
Tailleur risponde:
–> Non ho tempo, devo fare la doccia, prepararmi, ho bisogno di calma al mattino.
In faccia agli occhi della clandestina.
Che si fanno duri, serrati.
In un silenzio inutilmente ferito.

Who are you? Who Who?

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/04/2009

AlbumCovers-TheWho-WhoAreYou(1978)Who are you è il più brutto degli album ascoltabili degli Who.
Pare che la canzone sia venuta in mente ad un Townsend ubriaco e sciaguattato da un bobby londinese dopo una giornata trascorsa a discutere di royalties e fees con il suo produttore.
All’epoca fu considerato un album commerciale e fece abbastanza polemica.
Potrebbe essere la colonna sonora dell’ultima polemica elettorale.
La Lario chiede al marito di candidare donne che abbiano esperienza politica.
I commentatori si agitano (Feltri ricorda alla Lario di non essere stata molto più che una velina all’epoca del matrimonio con il miliardario ridens).
Le femministe (alcune esistono ancora e continuano a non portare il reggiseno, con ogni logica conseguenza) si vergognano delle candidate del partito delle libertà.
Paragonano, così Radio Popolare ieri sera, la Carfagna e la Finocchiaro.
Sono discorsi settari.
La Carfagna gode degli stessi diritti politici della Finocchiaro.
Della Sozio, della Gaggioli, della Ferrante e della Ravot, che sarebbero stati i nomi in discussione.
Ovvero della Staller, per rammentare un autorevole membro della Commissione Difesa di cui non si parla più.
Hanno tutte esattamente lo stesso diritto di essere candidate.
Se poi l’elettorato apprezza le arti oratorie della Carfagna a prescindere dalle parole, è giusto che la Carfagna sia eletta.
Tanto che si segua Sartori o la Pitkin nella ricostruzione del concetto di rappresentanza politica come rappresentazione di un corpo sociale, è indubbio che la Carfagna e le ballerine dell’imperatore rappresentano molto meglio il paese reale della Finocchiaro e di tutti i seni cadenti con capezzolo a ferro da stiro che in questi giorni cercano di ribellarsi ad una campagna elettorale fondata sul senso comune delle cose.

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