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Chi li ha sciolti? (Virus terribili)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/03/2009

PeliDiFicaSi narra che la letteratura medica conosca un virus, parente stretto dell’herpes genitale, che trasforma l’inguine femminile in un avello dantesco.
Pare che non sia un virus pericoloso.
Si manifesta solo a livello olfattivo.
Ma scatenerebbe dei miasmi degni di un lazzareto medioevale.
Può essere imbarazzante.
Soprattutto se si cerca di rimediare a rigidità che non sono più il simulacro di prodotti siderurgici con artifizi organolettici.
Gli esperti suggeriscono una mentina sulle labbra.
Ma non specificano quali.

Chi li ha sciolti? (Confidenze pericolose)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/03/2009

BenvenutiInCasaGoriCena.
Amici di lunga data.
Senza donne.
Conversazione che scivola.
Inesorabilmente.
Verso confidenze pericolose.
Tizio.
Sempre stato strano, tizio.
Confida di avere una amante.
Niente di particolarmente strano.
Confida che la sua amante lo eccita tremendamente.
Ancora meno strano.
Spiega come fa la sua amante a eccitarlo.
Lo porta nel magazzino di un hard discount.
Lei scende dalla macchina.
Lui, no.
Dal magazzino, escono due commessi.
Nerboruti.
Un’aria non particolarmente intellettuale.
I due commessi governano l’amante in ogni dove consentito dalla cinetica dei corpi e dagli scatoloni del cortile.
Lui, in macchina, aspetta che abbiano finito.
Quando hanno finito lei risale in macchina.
Lui è arrabbiato nero.
La mena.
Come un maglio.
La mena e la governa a sua volta.
Conclude: Voi non avete idea di quanta adrenalina … Non potete immaginare …
No.
Non possiamo immaginare.
Ci possiamo solo chiedere, ma nessuno ha il coraggio di esprimere il pensiero a voce alta, di come abbiano fatto a trovare i due commessi dell’hard discount.
E se lo fa solo con l’amante o anche con la moglie.
Ma anche questo nessuno ha avuto il coraggio di chiederlo.
Solo risate e sorrisi.
In un apice che torna indietro.
Stanco.
Annoiato.
Schifato.
Anche stasera, restare a casa non sarebbe stata una cattiva idea.

Il Trombadiario

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/02/2009

TrombadiarioTizio torna a casa.
Trova appeso in camera un calendario.
Una croce ogni due giorni.
Fissa la moglie con piglio interrogativo.
Lei racconta un pranzo con le amiche.
Argomento di conversazione il grado di adempimento ai doveri coniugali da parte dei rispettivi partner.
Tragicamente scarso.
Una cerca di rimediare con abbigliamenti provocanti.
Insuccesso grottesco: non è divertente guardare uno che dorme dopo essersi agghindate con reggicalze e busto.
Un’altra ha imposto la mattina del sabato senza bambini.
Insuccesso casalingo: lui ne approfitta per dedicarsi al bricolage.
Lei ha optato per il trombadiario: un calendario in cui segnare in prevenzione i giorni dedicati alla affettività.
Tizio si fissa sconsolato la punta delle ciabatte e va a dormire in salotto.

Oggi, tennis (Il pretendente attempato)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/02/2009

OggiTennisGli spogliatoi sono divertenti.
Chiacchere fra uomini nudi.
Che si danno del lei.
Esattamente come se indossassero la consueta cravatta corazzata.
Tipo, cinquantenne, piuttosto noto in città, o meglio di una famiglia abbastanza nota in città, si confida con l’amico.
Altrettanto cinquantenne e altrettanto noto.
La vedo, adesso la vedo.
Ma non capisco.
Io sono riguardoso.
Ma lei sembra che mi eviti.
So fare anche il pazzo.
L’originale, l’imprevedibile.
Lei mi piace.
Che faccio?

L’amico lo consiglia.
Lo incoraggia e lo sorregge.
Praticamente, un discorso da sedicenni.
Fortunatamente, interviene il cinestetico, famoso nel circolo per l’elegante eloquenza e la vicace retorica.
–> Ma che gliel’hai messo in mano, imbecille?
Tuona con voce da capitano di veliero, mentre, settantenne ben munito, osserva il povero ciondolo dell’attempato pretendente, che – insaponato – non fa miglior mostra di sé.

Chi li ha sciolti? (Noi non ci conosciamo, vero?)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/02/2009

BenvenutiInCasaGoriCena.
Piacevole.
Più o meno, persone che si conoscono bene.
Persone che fa piacere incontrare.
Tranne una coppia.
Non la si conosce bene.
Ci si ricorda di conoscerla.
Ci si ricorda perché lui era a un ristorante – più vicino alla luna che a qualsiasi luogo civile – con una lei che non era lei.
Non troppo tempo fa.
E si ricorda che lui lasciò subito il ristorante, mentre la lei che non era lei ci mise del tempo prima di capire che lui se ne era andato.
Sicché si sorride con cortesia quando lui dice: Noi non ci conosciamo, vero?
Certo, noi non ci conosciamo.
Come dire: Stai tranquillo, non mi ricordo di te al punto che non ti avrei potuto riconoscere.
Se, però, lei che è lei osserva che le tue figlie hanno i capelli di un color canapa inspiegabile, con fare malignamente ammiccante, viene voglia di ricordare.
Sono discorsi che è meglio non fare.
Non si sa mai che cosa potrebbe ricordare la persona a cui si fanno.

Lesbo_Barbie

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
26/01/2009

KenCapita spesso in piazza Savonarola.
Gruppetti di persone che si conoscono da sempre.
Parlano delle persone che passano e che, a loro volta, si conoscono da sempre.
Passa una ragazzina.
Molto Barbie.
Carina.
Di buona famiglia.
Cammina come se avesse il mondo davanti e una piccola parte del mondo la osserva.
Chiaccherando.
Viene fuori che ha avuto una storia con una amica.
Una storia così.
Solo sesso.
Senza nessun coinvolgimento.
Con la maliziosa complicità del ragazzino di turno, perfettamente a conoscenza dei gusti anfibi della ragazza e – dicono i più maligni, non senza una certa invidia – anche partecipe.
Pare che le ragazzine di oggi vivano la loro sessualità con voracità sconosciute alla generazione che le commenta.
Gli è che Ken è scomparso dal mercato delle bambole.
Ormai si trova solo Barbie e un efebico Ken_Principe_Filippo.
In questa situazione, diventerebbe lesbica anche Margaux Te Lo Rizza di Russ Meyer.

Chi li ha sciolti? (Dildo per tutti)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/09/2008

DildoPerTuttiLe scale e le aule della Facoltà sono affannate di signore e signorine di vario genere.
Il tipo della professoressa è decisamente proteiforme.
Tipa, post sessantottina, le poppe che calano verso le ginocchie, le treccie modello Pocahontas, che dice sempre Parliamo più forum e nessuno ha mai capito che cosa significhi ma tutti sanno che si trasforma in una medusa degli esami, al punto da venire minacciata dagli studenti.
Sempronia, perennemente fidanzata con l’unico svedese nano che sia stato esportato nel nostro paese, e ripete costantemente Sven è bravissimo, ma non trova lavoro, diamogli un insegnamento a contratto –> Di cosa? –> Ma, non saprei, è bravissimo …  Nessuno le dà più ascolto, nemmeno se dice cose intelligenti – mai accaduto – e lei si arrabbia come un lupo.
Caia, giacca rossa da caccia alla volpe, stivali neri, sempre da caccia alla volpe, ginocchia ad X imbustati in pantaloni da cavallerizza neri, che ripete, di qualunque cosa si parli: Non è mica una questione di denari; io, il mio stipendio lo giro al filippino.
Ecc.
Dove con l’ecc. si comprende la fidanzata del preside, sessanta anni di estetista per arrivare ad un arcipelago di rughe che sembra l’Himalaya; Ronalda MacDonald, con i capelli rossi e riccioluti portati a caschetto su un naso da Mastro Ciliegia; le segretarie di presidenza, bidelle_budelle immobili dentro il fumo delle loro muratti, che non hanno mai risposto ad un saluto neppure se vociato a mezzo metro di distanza, come se uno fosse il capitano Jack O’Brian nel mezzo di una tempesta.
Dildo per tutti.
E’ l’unica soluzione.
Altro che riciclare il tetra pack.

Pater numquam

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/09/2008

RachidaDatiLa signora Dati aspetta un bambino (o una bambina).
Lo aspetta da sola.
Il che invade le pagine dei quotidiani non solo d’oltralpe con un quesito: chi sarà il padre?
C’è solo una risposta.
Chi se ne frega, che nel linguaggio cortesemente diplomatico della signora Dati suona come: La mia vita personale è piuttosto complicata.
La signora Dati non può nascondere di essere madre.
La gravidanza emerge con una tonda evidenza che una donna difficilmente può mascherare.
La maternità è la scelta di legare un essere umano al proprio corpo.
Con una forza che è fisicamente atroce recidere.
La paternità non è così.
Non si mostra con nessuna evidenza plateale.
Forse non corrisponde nemmeno ad un istinto.
La paternità è un legame che si conquista.
Stando accanto alla madre dei propri figli ed ai propri bambini.
Cercando di costruire un vincolo, di trovare la sostanza comune del proprio sangue negli occhi dei figli, di riconoscere un pianto nel magma urlante di una maternità.
Se uno lascia la madre dei suoi figli da sola, è bene che sparisca.
Che non emerga mai più nella loro vita.
Non si può essere padri senza volerlo ed è sicuramente meglio il profumo di nessuno che la presenza di chi non ci vorrebbe essere.

In Mostra (Una recensione)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
06/08/2008

In MostraIl profilo – in forma di faq – è geniale:
______
emma.
42.
milano.
sì, sono io.
le scatto da me.
no, msn mi annoia.
sì, puoi. ma prima di leccarmi pulisci bene il monitor: la polvere sulla lingua è fastidiosa.
_____
Chi spiega al tipo che si sta pugnalando sulle immagini di Emma che Emma lo sta prendendo in giro?
Ironica cuckhold di se stessa.

P.s.
http://mostrandomi.splinder.com

Ombre rosa

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/08/2008

OmbreRosaMio marito è un animale, dice Belle.
Il mio guida la macchina come una zucca, Cenerentola.
Quel disgraziato mi lascia a casa con sette nanerottoli, Biancaneve.
L’infame mi vuole con le calze a rete, la Sirenetta.
Quella carogna pretende che lo aspetti sveglia, la Bella addormentata nel bosco.
Le bimbe sognano principi azzurri.
Si svegliano vestite di rosa, nei loro pigiamini Disney.
Vogliono passate bianche con i fiori di tulle, da cui lasciar emergere un vortice di capelli biondi, molto rinascimentale.
Vestiti che fanno la ruota.
Esattamente come vogliono che crescano loro le tette (Me le compri, papi?), che i capelli diventino più lunghi (Me li compri, papi?) e non capiscono perché non possono avere le unghie lunghe e colorate.
Ed è assolutamente da idioti pensare che da grandi abbandonino questo vizio.

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