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Tag Archive for: politica

Berluschini (Il Berlusconi di Ghedini)

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/06/2009

Cosimo_IBronzinoEsistono vari Berlusconi.
La personalità di Berlusconi emerge trasfigurandosi nei suoi diversi collaboratori, ognuno dei quali riflette uno degli aspetti del Cavaliere.
Come camerieri che dopo anni di quotidianità prendono i vezzi del padrone che più si adattano al loro carattere.
Berluscondi è il Berlusconi di Bondi: curiale e ipocrita.
Berluschetta, il Berlusconi di Letta: diplomatico e attento.
Berluschini, il Berlusconi di Ghidini: inutilmente e ostentamente bauscia.
Ieri, da Santoro, con Travaglio, in versione particolarmente orticante, Berluschini si è difeso sull’uso dei voli di Stato.
L’argomento è banale: siccome il miliardario ridens investe notevoli denari per la sua carica, ospitando alte cariche di Stato e altri soggetti pubblici, nei suoi possedimenti privati, allora ha diritto di usare a scopo privato beni pubblici.
E’ un argomento caro a Cosimo I Medici: la ragione che gli consentì di trasformare Palazzo della Signoria nella propria residenza personale.
E’ anche intimamente antidemocratico.
In una democrazia il potere deve appartenere al popolo e al popolo devono appartenere anche gli strumenti usati per l’esercizio del potere.
La confusione fra patrimonio personale e patrimonio pubblico è intimamente autoritaria e, di solito, non avvantaggia affatto la cosa pubblica.
Peraltro un bauscia che mira a diventare Cosimo I Medici fa rabbrividire.
Anche se la stampa di Cosimo I non era particolarmente migliore di quella di Berlusconi.

La palla di Noemi

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/05/2009

PallaDiVetroIl Noemi_Gate si sta facendo inquietante.
Sinora è parso una vicenda da corriere dei piccoli.
A cominciare dal nome dei protagonisti: Noemi, che sa di zuppa in latta; Benedetto Letizia, il padre che proclama la statisticamente improbabile verginità della figlia e minaccia querele contro Gino Flaminio, il fidanzato (ex) che ha raccontato come Berlusconi chiedesse per telefono a Noemi di restare pura, contraddizione piuttosto divertente.
L’intervista alla zia: si fa finta di non sapere più che cosa scrivere.
L’Espresso di oggi, già querelato dal Ghedini di fiducia, che spiega le prassi di Villa Certosa in materia di signorine: un gettone di 2kEuro, da spendere in abbigliamento, più un ciondolo. Se si considera il tempo della prestazione (quattro giorni in alta stagione), sono prezzi più da viali di circonvallazione che da escort di una certa professionalità.
Eppure qualcosa stona.
Berlusconi appare nervoso.
Pranza con Fini, il quale lascia trapelare Solidarietà umana all’amico Silvio, come dire E’ un poveraccio impastato di cerone e viagra e alla sua età merita compassione.
I berluscones parlano di servizi deviati.
La stampa straniera attacca il governo italiano su tutti i piani.
Si fanno strada indiscrezioni su governi istituzionali ed il miliardario ridens minaccia elezioni anticipate.
Se ci fosse una sfera di vetro, si vedrebbero delle intercettazioni telefoniche fitte di maligni ammiccamenti pubblicate a ridosso delle elezioni.
Le lascia intravedere Repubblica di questa mattina in un articolo che pare scritto da Mario Puzo.
Il Noemi_Gate comincia ad assomigliare ai primi fuochi di artificio di una festa patronale o all’antipasto in una cena dell’Artusi: un modo per minacciare il gran finale.
Sarebbe davvero un complotto perfetto.
Un po’ troppo per Franceschini.
Ma molto coerente con il profilo di Fini, le coperture di Napolitano, gli arroccati silenzi di D’Alema.
E mi dispiacerebbe avere visto giusto.

P.s.
L’immagine è di freegraphic1.splinder.com/tag/personalizzato

Riduzioni

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/05/2009

NoemiBerlusconi propone di ridurre il numero dei parlamentari.
Le sinistre di opposizione chiedono che il Parlamento si occupi dell’affaire Letizia.
Chi riduce di più il Parlamento?
Forse, le sinistre.
L’affaire Letizia è una vicenda adatta a Chi e Novella 2000.
Trattarla in Parlamento, significa usare le aule del Senato e della Camera dei Deputati come la sede di un giornale scandalistico.
La proposta di ridurre il numero dei parlamentari, invece, è una cosa seria.
Mille parlamentari sono davvero troppi.
Il paese ha davvero bisogno del signor Taglialatela, deputato PdL, membro di tre commissioni e autore di numero 16 interrogazioni scritte fra cui la più interessante chiede: Se le procedure seguite presso l’Azienda San Giovanili di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno siano conformi a quanto previsto dal Piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Campania e qualora ciò non sia avvenuto quali iniziative ulteriori si intendano adottare?

Vincere perdendo (Pettegolezzi fiorentini)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/05/2009

ListaRenziLa Lista Renzi è candidata a vincere le elezioni comunali di Firenze.
In questi termini, i sondaggi pubblicati oggi.
Il numero 26 della Lista Renzi è un certo Marco Michelassi.
Nato a Firenze, il 26 marzo 1958.
La Lista Renzi corre per il centrosinistra.
Marco Michelassi corre per il centrodestra e si è sempre proclamato come un nostalgico ammiratore del ventennio.
Corre anche per la massoneria, i cui simboli usa per il merchandising elettorale.
Qualcuno si è sbagliato.
Probabilmente, né Renzi, né Michelassi, né i sondaggisti, ma i fiorentini.

In un paese normale

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/05/2009

MillsIl signor Mills è stato condannato a 4 anni e sei mesi.
Da tempo, ma solo ieri sono state depositate le 400 pagine di motivazione.
Avrebbe ricevuto del denaro per testimoniare il falso in un processo.
Cose che capitano.
E nemmeno di rado.
La stampa tuona.
Il ritornello è In un paese normale…
In un paese normale, il Presidente del Consiglio accusato di subornazione si dimetterebbe.
In paese normale, il primo ministro non potrebbe essere sottratto alla giustizia penale.
Di Pietro potrebbe superare se stesso solo chiedendo a Berlusconi di fare seppuku con l’aiuto di Bondi.
Onestamente in questa vicenda ci sono anche delle cose che non tornano.
Mills sarebbe un brillante avvocato di affari che avrebbe messo in piedi una catena di società off shore ricollegabili a Berlusconi.
Attraverso queste società, Berlusconi avrebbe acquistato i diritti televisivi dei film stranieri trasmessi da Mediaset e ceduto gli stessi a Mediaset.
In questo modo, Berlusconi avrebbe fatto dei guadagni molto ingenti, sia dal punto di vista fiscale, che in danno degli altri azionisti di Mediaset.
In pratica, MIlls sarebbe un brillante truffatore.
Tuttavia, questo malandrino di talento quando preparava la dichiarazione dei redditi nel 1996 si sarebbe trovato in imbarazzo per giustificare una somma.
Avrebbe fatto quello che fa qualsiasi avvocato privo di scrupoli: scritto (come se un avvocato scrivesse a cuor leggero) al suo commercialista per chiedere consiglio, in modo che questo non potesse che denunciarlo al fisco inglese.
Un tipo dell’intelligenza di Mills e della sua preparazione professionale non sapeva che nel Regno Unito vigono (e sono rispettate) delle norme sul genere della nostra disciplina antiriciclaggio che impongono a qualsiasi professionista che sia a conoscenza della provenienza illecita di una somma di denaro di comunicare questa circostanza al Fisco?
In un paese normale, questo non succede.
In un paese normale, un avvocato del genere di Mills sa organizzare delle truffe pulite e sa come farsi corrispondere quanto dovuto in maniera trasparente.
Di sicuro, non è così idiota da scrivere al suo commercialista di essere in difficoltà con un pagamento illecito.
Le due cose stanno davvero male assieme.
La conclusione è che è davvero molto difficile credere che Mills sia colpevole.
Oppure che Mills è consapevolmente colpevole all’interno di un complotto pluto-giudaico-massonico.

Il diritto al nome

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/05/2009

studenti_stranieriNon si parla molto di una frazione normativa del disegno di legge in materia di sicurezza.
E’ una modifica banale.
Diabolicamente trasparente.
All’art. 6, secondo comma, del d.lgs. 281 del 1998.
Eccola:
"Fatta eccezione per i provvedimenti riguardanti attività sportive e ricreative a carattere temporaneo e per quelli inerenti agli atti di stato civile o all’accesso a pubblici servizi, i documenti inerenti al soggiorno di cui all’articolo 5, comma 8, devono essere esibiti agli uffici della pubblica amministrazione ai fini del rilascio di licenze, autorizzazioni, iscrizioni ed altri provvedimenti di interesse dello straniero comunque denominati."
Sono soppresse le parole in corsivo.
Significa che chi non possiede un permesso di soggiorno, non può accedere allo stato civile, sicché non può registrare i propri figli all’anagrafe, dando loro il nome che ha scelto ed il cognome cui hanno diritto.
Dal punto di vista regolamentare, significa anche che questo progetto di legge incide sui diritti di libertà in termini tali da consentire la richiesta di voto segreto ai sensi degli artt. 49 e 51, Reg. Camera.
Ed è questo che il Governo ha voluto impedire con la questione di fiducia.
Inutile osservare che lo scrutinio segreto salvaguarda il libero mandato parlamentare quando si toccano materie (come i diritti fondamentali dell’uomo) nelle quali la disciplina di partito non dovrebbe prevalere sulla libertà di coscienza, perché impedisce ai gruppi parlamentari di conoscere come hanno votato i loro membri.
Inutile osservarlo dal momento che il Presidente del Consiglio ha già avuto modo di dimostrare l’opinione che ha del Parlamento, senza alcuna eco significativa nella opinione pubblica.

Il Pinelli della Calabresi (E viceversa)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/05/2009

gasparazzo
Napolitano ha invitato la vedova di Pinelli a celebrare il giorno della memoria con la vedova di Calabresi.
Un gesto umanamente importante.
Un gesto di riconciliazione.
Molto Mandela.
Anche troppo Mandela.
Voglia di essere polemici e di stigmatizzare la distanza fra i due.
Il primo, vittima innocente, ma proprio innocente, di una finestra dalle parti di via dei Giardini, in una Milano che non esiste più.
Il secondo, commissario integerrimo e vittima di un omicidio molto discusso.
Voglia di segnalare l’ingiustizia della memoria che non fa distinzioni.
Discorso molto Pasoliniano.
Inutile.
Probabilmente, l’aspetto su cui pensare è un altro.
Una equazione che non è certo stata ignorata dal Quirinale.
Celebrare Pinelli nel giorno dedicato alle vittime del terrorismo significa riconoscere che anche lui è stato una vittima del terrorismo.
Che quella finestra della Questura di Milano è stata un’arma terroristica non meno della pistola che ha ucciso Calabresi o della bomba che in Piazza Fontana ha aperto la strategia della tensione.
Dire: "Questo ‘Giorno della Memoria’ offre l’occasione per accomunare nel rispetto e nell’omaggio che è loro dovuto i famigliari di tutte le vittime – come ha detto con nobili parole Gemma Calabresi – di una stagione di odio e di violenza. Rispetto ed omaggio dunque per la figura di un innocente, Giuseppe Pinelli, che fu vittima due volte, prima di pesantissimi infondati sospetti e poi di un’improvvisa, assurda fine" significa ammettere che Pinelli è stato una vittima di Stato.
Che in Italia vi è stato un terrorismo di Stato e che Giuseppe Pinelli ne è stato vittima.
E questo, ad oggi, non era ancora stato detto.
Tanto meno dal Capo dello Stato.

Papi (Post bigotto)

23 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
04/05/2009

Noemi_LetiziaNoemi Letizia pare essere una ragazzotta napoletana.
Il padre dipendente del Comune, settore fognature, la madre ex miss Tirreno.
Famiglia molto religiosa.
Berlusconi le ha regalato una collana per il compleanno.
E’ andato alla sua festa in un villone periferico sulla Circumvesuviana, dopo un atterraggio segreto a Capodichino (volo di Stato? Probabilmente no: Berlusconi ha sufficenti risorse per evitare queste appropriazioni da basso impero).
La moglie lo ha scaricato.
La rete è piena di una intervista a Noemi piuttosto imbarazzante per il Presidente del Consiglio.
Noemi lo andrebbe a trovare appena lui la chiama e canterebbe assieme a lui le terrificanti canzoni di Apicella.
Facile immaginare altro e tingere l’immaginazione con il codice penale, considerando l’età della signorina e il ruolo del Presidente del Consiglio.
Troppo facile.
Nei fatti, la signorina Letizia dice di chiamare Berlusconi "Papi".
Con un cattivo gusto agghiacciante.
Da padre, non riesco ad immaginare molte cose peggiori di una figlia che chiama "Papi" un altro.
Fa accapponare la pelle.
Se qualcuno, che non è mio figlio, mi chiamasse "Papi", non riuscirei ad accettarlo.
Per rispetto ai miei figli.
Per rispetto a suo padre.
Per rispetto verso me stesso, non ultimo.

Who are you? Who Who?

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/04/2009

AlbumCovers-TheWho-WhoAreYou(1978)Who are you è il più brutto degli album ascoltabili degli Who.
Pare che la canzone sia venuta in mente ad un Townsend ubriaco e sciaguattato da un bobby londinese dopo una giornata trascorsa a discutere di royalties e fees con il suo produttore.
All’epoca fu considerato un album commerciale e fece abbastanza polemica.
Potrebbe essere la colonna sonora dell’ultima polemica elettorale.
La Lario chiede al marito di candidare donne che abbiano esperienza politica.
I commentatori si agitano (Feltri ricorda alla Lario di non essere stata molto più che una velina all’epoca del matrimonio con il miliardario ridens).
Le femministe (alcune esistono ancora e continuano a non portare il reggiseno, con ogni logica conseguenza) si vergognano delle candidate del partito delle libertà.
Paragonano, così Radio Popolare ieri sera, la Carfagna e la Finocchiaro.
Sono discorsi settari.
La Carfagna gode degli stessi diritti politici della Finocchiaro.
Della Sozio, della Gaggioli, della Ferrante e della Ravot, che sarebbero stati i nomi in discussione.
Ovvero della Staller, per rammentare un autorevole membro della Commissione Difesa di cui non si parla più.
Hanno tutte esattamente lo stesso diritto di essere candidate.
Se poi l’elettorato apprezza le arti oratorie della Carfagna a prescindere dalle parole, è giusto che la Carfagna sia eletta.
Tanto che si segua Sartori o la Pitkin nella ricostruzione del concetto di rappresentanza politica come rappresentazione di un corpo sociale, è indubbio che la Carfagna e le ballerine dell’imperatore rappresentano molto meglio il paese reale della Finocchiaro e di tutti i seni cadenti con capezzolo a ferro da stiro che in questi giorni cercano di ribellarsi ad una campagna elettorale fondata sul senso comune delle cose.

La repubblica di Berlusconi

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/04/2009

CalamandreiBerlusconi ha parlato ad Onna della resistenza.
Ha accettato la retorica resistenziale del fazzolettone tricolore.
Chiarendo che meritano pietà anche coloro che in buona fede sono caduti dalla parte sbagliata di una guerra civile.
Scalfari ha applaudito nella omelia settimanale che pubblica ogni domenica in forma di fondo.
Il Giornale ha applaudito Scalfari nel fondo del lunedì.
Siamo tutti più vicini adesso.
Tutti più lontani dalle cesure del 1944 – 46 e della Prima Legislatura Repubblicana.
Così, Franceschini, che seguendo la pista Scalfari sta studiando l’ipotesi partito unico: il PCI_PDS_DS come corrente del PdL.
Cazzate.
Il vero punto è che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato il ritiro di un disegno di legge di iniziativa parlamentare (Barani ed altri).
Violando le prerogative costituzionali del Parlamento.
Sacrificando il diritto di ogni parlamentare di presentare un disegno di legge (71, Cost.) e il divieto di mandato imperativo (67, Cost.), sottolineati da Bocchino e Cicchitto in una nota congiunta poche ora prima della esternazione berlusconiana.
Se questo non è fascismo, ci si avvicina parecchio.
E se i parlamentari del PdL avessero un rigurgito di dignità, dovrebbero prepararsi ad un Aventino.

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