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Tag Archive for: politica

Evviva: finalmente paga chi non ha mai pagato!!!

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
09/04/2014

J_001_Paperon De Paperoni

Le rendite finanziarie vengono tassate al 26%, invece che al 20%.

Il Primo ministro ci ha svegliati con un tweet in cui ci dice che con questo Documento Economico e Finanziario, finalmente, pagherà le tasse chi non le ha mai pagate.

La sonnolenza premia certe affermazioni.

Perché solo chi sta ancora dormendo può non rendersi conto che la tassazione delle rendite finanziarie è, in realtà, la tassazione di ciò che è già stato tassato.

La prima volta come reddito.

La seconda volta come rendita.

Non si tassano gli utili che Paperone aveva sottratto alle imposte con complesse operazioni di fiscalità internazionale.

Si tassano i risparmi che un pensionato (o un pubblico dipendente) aveva messo da parte per far fronte alle necessità del futuro…

Selling Italy by the dirham

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
05/02/2014

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Enrico Letta annuncia con vivo orgoglio di essere riuscito a trovare oltre 500MlnEuro di investimenti nel suo roadshow nei Paesi del Golfo: saranno investiti da un fondo sovrano del Golfo in un fondo sovrano nazionale.

E’ un modello di politica economica in cui gli aiuti di Stato al rilancio dell’economia sono partecipazioni statali travestite da venture capital e fa piacere rilevare che l’impresa sarà finanziata anche con quelli che una volta si chiamavano petroldollari e che vorranno avere voce in capitolo per quanto riguarda la selezione degli investimenti, la partecipazione nei board delle società partecipate, etc.

Molti commentano questa epica notizia ricordando che è meno di quanto questi signori investono nel Paris Saint Germain o in altre iniziative che tengono in portafoglio per ragioni più che altro di carattere estetico.

Ma forse si dovrebbe osservare che non c’è nulla da mostrare con particolare orgoglio, che è l’orgoglio del mendicante che si vanta con la propria famiglia di essere riuscito a ricevere, con la propria petulante questua, un sacco di monetine, che il roadshow di Letta assomiglia al trainshow delle zingarelle che lasciano foto e biglietti sui sedili dei pendolari.

Si dovrebbe osservare che gli investimenti si misurano in redditività e capacità di governance, che chi vende non dovrebbe essere orgoglioso dell’importo che riceve a titolo di prezzo, ma di quanto è stato concesso in termini di sovrapprezzo.

Ma soprattutto si dovrebbe osservare che un politico che vende pezzi del nostro paese dovrebbe spiegare che cosa ha venduto e perché lo ha venduto: se ha trasferito la proprietà di un gioiello di famiglia ormai inutile (i Mirò portoghesi) o se ha liberalizzato l’economia…

Tutte osservazioni che fanno tornare in mente una feroce battuta di Renzi, il quale in apertura dell’assemblea annuale dell’associazione degli industriali della sua città, che è anche quella di chi scrive, salutava una nota famiglia di imprenditori che aveva appena ceduto a un fondo sovrano (del Dubai) il più importante albergo di lusso della città, con una formula del genere: Sfidiamoci sul piano del coraggio.

Renzi era ironico.

Letta, no.

La questione della centralità parlamentare

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
31/01/2014

occupazione-nazista-2

I deputati del M5S hanno occupato il Parlamento, urlando e non solo.

Hanno anche depositato una richiesta di impeachment nei confronti del Presidente della Repubblica.

Lo fanno perché si sono accorti che il Parlamento non è il luogo in cui avvengono le scelte, ma quello in cui le scelte sono ratificate.

Questa è la questione che pongono ed è una questione centrale che non merita di essere dimenticata od oscurata dal modo che questi deputati hanno utilizzato per manifestarla, dal loro metodo, fatto di quella stessa sanguigna brutalità popolare che contrapponeva i sanculotti dell’Abate rosso alla Montagna o alla Gironda delle beneducate gazzette.

Ma è una questione che loro stessi hanno generato: Grillo, esattamente come Berlusconi e Renzi, non fa parte del Parlamento.

Tuttavia mentre Berlusconi è stato espulso dal Parlamento contro la propria volontà e per un percorso giuridicamente inevitabile, Renzi non è stato eletto per questioni interne alle tecnicità del Partito democratico in punto di primarie, Grillo si è volutamente escluso dalla dialettica parlamentare.

Lo ha fatto perché il Parlamento è molto meno centrale della rete nelle costituzioni materialmente neurali della contemporaneità.

E’ di questo che si dovrebbe discutere e, forse, i deputati del M5S sono i meno legittimati a farlo.

Qualcosa di vecchio e di inquietante

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
12/12/2013

Ciccio_Franco_durante_i_moti_di_Reggio

Vi è qualcosa di vecchio e di inquietante nei picchetti organizzati dal Comitato 9 dicembre e in qualche misura appoggiati dal Movimento 5 stelle.

Ma anche qualcosa di nuovo e di indisponente.

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Moriremo democristiani?

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/11/2013

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La mia generazione, che è la stessa di Letta e Alfano, circostanza non gratificante, è cresciuta dapprima nel ritornello del Moriremo democristiani e, successivamente, nella orrenda consapevolezza che morire democristiani sarebbe stato molto meglio di quello che abbiamo avuto modo di vivere.

Nella metà degli anni ottanta, avere diciotto anni ed essere democristiani era davvero triste: si poteva essere comunisti e indossare le ultime pecore verdi o fascisti e mettere i camperos, ma non democristiani, che era un po’ come i cani delle vecchie signore che girano con il cappotto e si nascondono quando incontrano un altro cane ai giardinetti.

Letta e Alfano, però, in quegli anni erano democristiani. Come Pistelli o, prima di loro ma con lo stessa aria di cane col cappotto, Casini. Read more →

Alla fine della Cancellieri

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/11/2013

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Alla fine della Cancellieri, non sembra esserci un rimpasto.

Sarebbe stato il giusto prezzo da pagare per una difesa imbarazzante.

La seconda difesa imbarazzante del Governo Letta, che aveva già fatto ricorso alla ragion di Stato nell’affare Shalabayeva (su cui si è già avuto modo di scrivere sin troppo).

Per ora non se ne parla.

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La questione è politica

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
20/11/2013

Peppone_24maggio

La questione è politica era il modo di dire di un sindaco della piana, quando essere sindaci della piana significava esprimere lo spirito del popolo non molto diversamente da Stalin o San Sebastiano.

Lo usava spesso questo modo di dire, per spiegare ad esempio come mai la realizzazione di una Coop era da considerarsi come un’opera di urbanizzazione primaria, mentre l’edificazione di un’Esselunga doveva essere classificata come intervento direzionale, ovvero perché era stato assunto un sordomuto come centralinista.

E lo usava – sempre – per chiudere definitivamente il discorso: Compagni, la questione è politica e il discorso è chiuso.

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Il Mussolini di Cuperlo e il Guy Fawkes di D’Alema

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
19/11/2013

diverse-guy-fawkes-masks-animal

La notizia appare consolidata.

Renzi ha ottenuto il 46.7% delle preferenze mentre l’ultimo segretario della FGCI il 38.4%.

Votavano gli iscritti.

Filano lisce due osservazioni. Read more →

Cancellare la Cancellieri?

2 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
18/11/2013

a1977n

Il ministro Cancellieri è sicuramente una persona per bene.

Lo ha dimostrato servendo lealmente il paese in situazioni piuttosto complicate. Non solo nel governo Monti, ma anche da commissario del Governo a Parma e a Bologna.

Ha una bella calligrafia, chiara, tonda, una calligrafia da maestra. Read more →

La controdemocrazia al Senato

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
02/10/2013

la-contre-democratie-la-politique-a-l-age-de-la-defiance-9808-250-400

Il movimento 5 stelle apre a un governo tecnico.

In questi termini, la capogruppo nella dichiarazione di voto al Senato.

Propone: Zagrebelsky, Rodotà, Settis ma si dichiara disposta a valutare anche nomi.

Lo fa con voce rotta, emozionata, come di chi non è abituato a parlare in pubblico.

Di fatto, però, lo fa.

Ed è una novità nello scenario politico: la crisi del governo Letta potrebbe avviare l’ipotesi di un governo tecnicamente politico.

O, più precisamente, politicamente controdemocratico.

Dopo, Scavone, con involontaria autoironia, osserva che nel 1978 le grandi coalizioni si chiamavano – non senza angoscia – solidarietà nazionale.

La parola più pronunciata è vulnus. Sapranno cosa vuol dire?

Bondi ricorda il compromesso storico: per Letta, partecipazione significa estromettere il leader dei moderati italiani dalla vita politica ed è il mondo della cultura che pone il problema della sopravvivenza del governo come una questione di equilibrio fra i poteri dello Stato e di politicizzazione della magistratura.

Se come poeta è discutibile, come comico sta migrando nel vernacolare.

GAL (MPA e Grande Sud) voltano gabbana alle 1245 citando Tommaso Moro, un santo per attenuare il proprio tormento e la grande tristezza che li attaglierebbe…

Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi, pare essere l’unico commento.

Invece la domanda è se questi novelli scilipoti potranno sanare la spaccatura del PdL.

Bitongi (Lega Nord), sul matrimonio omosessuale: la famiglia dell’art. 29, Cost., quella vera è quella di Barilla (dove c’è famiglia, c’è la pasta asciutta), non quella fra persone dello stesso genere.

Forse Barilla dovrebbe cambiare pubblicità e potrebbe essere di successo: gli spaghetti piacciono anche alla lobby omosessuale.

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