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Anche oggi, esami (Way out)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
09/01/2013

Gli esami sono sempre una rottura di scatole.

Una rottura tremenda per chi da anni è costretto ad ascoltare la propria materia strapazzata da mani incolte, i temi che si amano devastati da una sapida ignoranza in cui raramente appaiono dei barlumi di stupidità.

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Se oggi fosse l’ultimo giorno prima della fine dei tempi (Cari colleghi, illustri professori)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
20/12/2012

Sarebbe un problema.

Ma un problema di quelli grossi.

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Sensibile come un carciofo (Lei, signora, è piuttosto distratta…)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
18/12/2012

Quotidiane banalità

0 Comments/ in jusbox / by Gian Luca Conti
19/11/2012

Obama è banale quando dice che la pace in Palestina inizia dallo stop ai missili provenienti sul sud di Israele dalla striscia di Gaza.

I morti bambini della striscia di Gaza sono altrettanto banali: cosa c’è di strano se un drone lanciato in una delle zone più popolate del mondo e con un’età media più vicina ai reparti neonatali che alle cure palliative uccide anche dei bambini?

cosa c’è di strano se un drone lanciato in una delle zone più popolate del mondo e con un’età media più vicina ai reparti neonatali che alle cure palliative uccide anche dei bambini?

E’ difficile stupirsene: i popoli perseguitati sono composti spesso di molti bambini. Lo era il popolo della Shoah, lo sono i palestinesi di oggi. E’ una naturale conseguenza dell’egoismo della stirpe che si concentra nei piccoli, che vogliono vivere comunque, e nei loro genitori, che accettano di morire se il prezzo è la sopravvivenza dei loro figli. Ma, ancora, se voglio nascondere un’arma, la nascondo dove la sua distruzione causa più scandalo ed anche questo è banale.

Di Pietro e Vendola rasentano il grottesco quando affermano che Monti non poteva dire di non essere sicuro che l’Italia della prossima legislatura sarà governabile. Per due motivi, il primo è che l’affermazione è banale: l’unica cosa sicura della prossima legislatura sembra essere il trionfo di Grillo e della contropolitica sulle lacerazioni del centro destra e del centro sinistra. Il secondo è che il mancato accordo sulla riforma elettorale, da cui dipende in massima parte la governabilità del paese (se non c’è la politica, restano le tattiche e le leggi elettorali sono il trionfo della tattica sulla politica) è una responsabilità del sistema dei partiti a cui sia Vendola che Di Pietro appartengono, al contrario di Monti, forse.

Renzi è banale quando si presenta al terminal crociere di Livorno e viene accolto da uno striscione: Né Renzi, né Bersani, né del PD gli altri cani.

Né Renzi, né Bersani, né del PD gli altri cani

E’ banale l’incontro di oggi, fra il bersaniano sindaco di Livorno, Cosimi, e il renziano sindaco di Collesalvetti, Bacci. Che devono dire? Se non che sperano che vinca il loro campione, come se fossimo ad un giro di Italia combattuto fra Gimondi e Merckx.

Forse, l’unica cosa che non sarebbe banale è la notizia che all’inaugurazione della moschea di Livorno ha partecipato anche la comunità ebraica livornese.

Ma non sarebbe banale se fosse riportata dallo Zman Tel Aviv (il Times israeliano), invece, che dal Tirreno.

Si, la sofferenza è banale e la conseguenza è il cinismo.

Una conseguenza di cui farebbe piacere poter fare a meno.

2 di novembre (moccoli e candele)

1 Comment/ in Uncategorized / by Gian Luca Conti
02/11/2012

Un giorno come molti altri.
Così suonerebbe se fosse una canzone di chiesa.
Un giorno per pensare ai propri morti.
Un nonno che non hai quasi conosciuto, se non per ricordi e per la sensazione di calore e di sicurezza che davano quelle mani enormi.
Un altro nonno che era il silenzio della memoria di uno sterminio di cui non ha mai parlato.
Quella nonna che odorava di casa di cura e che aspettava di morire con l’impazienza di chi sa che cosa c’è e non teme ciò che non può non essere al di là delle cateratte che le rivestivano gli occhi.
L’ultima nonna che è stata ricordi e ricordi, un linguaggio di ricordi, quella che ti ha dato l’identità.
Tutti loro, oggi, mentre passo accanto a cimiteri che non conosco.
Mentre vedo fiori di serra e mi accorgo che l’autunno è la primavera dei morti. L’attimo in cui ai morti è concesso di fiorire.
Non senza un attimo di pensiero a quegli altari improvvisati.
Di candele rosse e santini.
La mensola di cucina ricoperta di santini e moccoli.
Non senza un attimo per pensare che i morti veri non sono quelli al cimitero.
I morti veri sono quelli dentro di me.
Tutte le persone che ho conosciuto, amato, frequentato e improvvisamente sono morte.
Per sempre, anche se respirano.

Autodifesa

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/05/2011

Ciambella_WC_CarbonioTelefona.
Sempre lui.
Telefona e parla.
Si spiega.
Vocia.
Urla.
Ha ragione e chiede: Capito?
Con costanza snervante.
Piccola soddisfazione: tirare l'acqua dello sciacquone, ogni volta che chiama…

Il tempo è galantuomo

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/03/2011

giudiceI giornali non sono galantuomini.
I professori di diritto costituzionale, meno.
Dal giornale di oggi, si apprende che un professore di diritto costituzionale in servizio presso una certa facoltà, appena andato in pensione è stato soggetto ad una perquisizione e che è indagato per aver interferito con il regolare svolgimento delle prove concorsuali.
Tanto valeva scriverne nome e cognome: c'è un solo professore di diritto costituzionale in servizio presso quella facoltà che è appena andato in pensione.
Un tipo strano.
Che non scriveva molto.
Che faceva parte di una commissione di concorso a cui anche chi scrive partecipava.
Come d'uso chi scrive, si presentò al Commissario per consegnargli le proprie pubblicazioni.
Che il Commissario appoggiò su un angolo della scrivania insieme a molti altri fogli.
Diciamo il genere di angolo che somiglia da vicino ad un'anticamera del cestino.
Chi scrive sorrise.
Sorrise ancor di più quando venne salutato con cortesia accompagnata dalla frase:
–> Non si preoccupi, lei è giovane ed il tempo è galantuomo …
Ma non quanto ha sorriso oggi leggendo il giornale.

Gusti e disgusti

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/03/2011

filesHa la faccia simpatica di tutti i ragazzi mongoloidi.
Come si diceva una volta con una espressione che oggi suona politicamente scorretta.
Cammina per il quartiere.
Qualche passo davanti a sua madre.
Finché non trova qualcuno con cui parlare.
Sempre le solite domande:
–> Come stai?
–> Che fai?
–> Ci sei domani?

La madre gli passa oltre.
Grassa di troppo mangiare.
Sfatta negli abiti forgiati su di un'ancora.
I gambaletti che appaiono dalla gonna.
Color carne di insaccato.
Lo aspetta.
Qualche istante.
Lui le sorride.
Lei, no.
Lei lo rimprovera.
Lei gli dice:
–> Guarda come sono … Mi sono sventrata per farti nascere … Prima non ero mica così …
Lui continua a sorridere di quel dolore di madre che ammazza dentro più di qualsiasi malattia.

I pensieri impertinenti e scomposti di due sorelle (Bau)

2 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/03/2011

SorelleDue normali sorelle.
Non del tutto, però.
Vengono ritirate dall'istituto di detenzione temporanea che frequentano come obbligo scolastico.
Iniziano a correre.
Il padre è costretto a rispondere ad una telefonata.
Corrono pericolosamente verso il torrente automobilistico chiamato Viale.
Il padre le richiama.
Con il nome che usa per richiamarle quando si comportano male ed il comando apposito.
Il padre è fermamente convinto che fra la educazione di un cucciolo di uomo e l'educazione di un cane da guardia non vi siano soverchie differenze ed applica numerosi principi della seconda alla prima.
Una vecchiaccia del genere Non mi faccio gli affari miei e sono stata una madre esemplare osserva con vivo disappunto.
Guarda il padre ai cui piedi si sono accucciate le fanciulle e esclama Non sono mica cani.
Bimba piccola fissa Bimba Impertinente.
B.I. fissa B.P.
Le due assieme, la vecchia.
E iniziano ad abbaiare.

Altrove

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/01/2011

IMG_0206Semplicemente il Sole di inverno.
Il vento come una preda che fugge.
Occhi curiosi che imparano il freddo calore di un timone.
Semplicemente?

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