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Tag Archive for: profstanco

Nevica

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/12/2010

nevicaNevica.
La città diventa diafana.
I passanti sono ombre di silenzio.
A non avere un cazzo da fare, sarebbe fantastico.
Altrimenti, è semplicemente un modo per cascare di bicicletta.

Il pacificatore di professione

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/12/2010

puffoRissa da strada.
Tassista superincazzato.
Scende dal taxi.
Si avventa su un vecchietto.
Che non si sa che cosa abbia fatto.
Ma non si tira indietro.
–> IO che sono IO non sopporto chi fa il furbo …
Chissà chi cazzo è IO.
Si scalmanano sbavando.
Esce il pacificatore di professione.
Si mette nel mezzo.
–> Ma che fai? Ti rovini …
Ridda di luoghi comuni con duplice quesito:
Ma nessuno mette le mani sul viso al pacificatore?
Ma se due si vogliono sfogare, rovinare, ammazzarsi, etc. chissenefrega.
E' solo un vantaggio previdenziale per la nazione.

Corvi a Pisa

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/10/2010

Pisa-Palazzo_alla_Giornata-facciataL'Università di Pisa è squassata dalla tornata elettorale per diventare rettore.
Ci sono due candidati in corsa.
Da una parte, il prof. Paolo Miccoli che rappresenta medicina e chi sa quello che si deve sapere sa che non si diventa rettori senza l'appoggio di medicina.
Dall'altra parte, il prof. Massimo Augello che rappresenta una cordata eterodossa che aveva già tentato la scalata quattro anni fa, quando era capitanata dal prof. Emilio Vitale, il quale, purtroppo, ha avuto un terribile incidente e da oltre due anni è in coma.
I toni della campagna elettorale sono accesi.
Uno dei candidati alla carica, la prof. Nicoletta De Francesco, già prorettore alla didattica e che rappresenta ingegneria, ha rinunciato a confermare la propria candidatura per la seconda tornata di votazioni appoggiando esplicitamente il prof. Augello.
I due hanno scritto assieme una lettera in cui affermano di credere in dei valori comuni e si impegnano a collaborare nel caso di vittoria: l'uno come rettore e l'altro come prorettore vicario.
La lettera ha scatenato un certo numero di dissensi: si è sostenuto che non è di buon gusto perché la De Francesco ed Augello avrebbero trattato gli elettori della De Francesco come pedine da spostare dopo avere organizzato una sostanziale campagna civetta.
Machiavellismi di politicanti.
Ettore Bergamini, che è un decano di medicina, li ha scoperti con ironia.
Dice che i due si sono uniti perché hanno scoperto di credere negli stessi valori ("il potenziamento  della ricerca, dell'interdisciplinarietà, del trasferimento tecnologico, della semplificazione amministrativa e della pubblicità degli atti; basato su valori di trasparenza, apertura al dialogo, progettualità,  valorizzazione della qualità e del merito, riconoscimento delle attività effettivamente svolte; e condotto con una comune ispirazione a un forte senso istituzionale e dedizione esclusiva al bene dell'Ateneo") e domanda, senza avere ricevuto nessuna risposta, se i due candidati ritengono che vi sia un solo professore universitario che possa chiamarsi tale senza fare propri questi valori.
Ha dannatamente ragione Bergamini.
Ma la domanda vera è un'altra: se il mio mestiere, il mestiere che amo, è essenzialmente composto di due parti: ricercare ed insegnare, perché mai dovrei fare il rettore?
La verità vera è che se uno vuole fare il professore universitario, se uno ama la ricerca e l'insegnamento, non ha nessuna voglia di chiudersi nelle stanze del Palazzo alla Giornata ad occuparsi della politica accademica.
Che con la ricerca e l'insegnamento non ha proprio niente a che fare.
La verità vera è che in questa tornata elettorale i programmi dei candidati, compreso quello del candidato Miccoli, hanno davvero poco a che fare con la ricerca e si occupano semmai di didattica.
Ma di quella didattica deteriore che ha al proprio centro gli studenti intesi come clienti di cui ricercare una assurda "customer satisfaction".
Sono vuoti i valori indicati da Augello e dalla De Francesco.
Ma soprattutto è vuota l'università.

I pensieri scomposti di una Bimba Piccola (Inadeguato)

13 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/09/2010

15092010479Primo giorno di scuola materna.
Lei.
Come sempre, perfetta.
Con i suoi occhiali ortopedici.
Con la sua borsa di Hello Kitty.
Con tutto ciò che serve per essere una grande fica, a tre anni e mezzo.
Il padre.
Come sempre, tutto meno che perfetto.
Senza occhiali.
Senza borsa.
Inadeguato.
Ma soprattutto con quell'aria che in mezzo a bambini che piangono perché vengono lasciati, non gli dispiacerebbe una lacrimuccia di sua figlia.
Ma nulla.
Niente lacrime.
Lei lo guarda e si tuffa in mezzo agli altri.
Lei ride.
Ride sempre.
E lui pensa In fondo è una freccia lanciata verso il cielo.

Varicose vampe

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
23/07/2010

vampate-menopausaOndeggia, ma non con l'aria da vecchio marinaio.
Ondeggia e riondeggia.
I pantaloni corti da ragazzina californiana.
La camicetta di lino aperta.
Un fisico da vampe varicose.
Due sfaccendati idioti da prime ore del mattino.
Di quelli appoggiati al muro che bisogna parlarci parecchio per convincerli a distaccarsene.
Primo sfaccendato:
=> Che la governeresti?
Secondo:
=> Piuttosto mi fo inculare da otto negri
=> Ma grossi
=> Si, grossi … Grossi e sproporzionati
precisa.
Il coraggio delle proprie opinioni non è da tutti.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Plasma)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/07/2010

BimbaImpertinente
Il padre di Bimba Impertinente non ha vissuto una casa con televisore da piccolo.
Il televisore è stato acquistato quando era già grande e preferiva evitare le mura domestiche.
In un certo senso, la presenza del padre nella casa in cui era figlio è stata sostituita da un televisore e nessuno ne ha sofferto particolarmente.
Però, ancora oggi, se vede un televisore, resta incantato. Come il serpente al flauto del fachiro.
Altrettanto, Bimba Impertinente.
A scuola, le è stato detto che il padre di una sua amichetta è apparso in televisione.
Si occupa di pubblica sicurezza e lo hanno intervistato in occasione di una delle sue imprese.
=> Babbo, il babbo di ___ è stato in televisione
=> Ah si?
=> Come ha fatto ad entrarci?
Primo quesito che costringe il padre a tentare la spiegazione del mistero delle riprese video. Molto in stile Papalagi.
Ovviamente, non ci riesce, però usa la parola "macchina" sia per indicare la macchina da presa che la televisione.
=> Babbo, perché la televisione non ha le ruote?
=>?
=> Se la televisione è una macchina, perché non ha le ruote?
Il padre continua a pedalare, pensando: (i) forse è diventato il momento di comprare un televisore al plasma da cento pollici e mille hertz; (ii) forse mia figlia non è il genio assoluto che mi racconto.

Anche oggi, esami (A proposito del potere costituente)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/07/2010

lavagnaLuglio è una sessione rovente.
Di luglio, tornano tutti quelli che non ce l'hanno fatta prima.
O quelli che cercano di sfruttare lo scampolo dopo gli esami di giugno per dare il tuo.
Nessuno dei due generi è particolarmente appetibili.
Anzi, sono entrambi delle straordinarie scocciature.
Tipo, dopo che i precedenti non hanno avuto una bella sorte, pantaloni corti, gambe depilate e tatuaggi tribali a polpaccio giro giro.
Si siede da par suo, accavallando le gambe in modo da mostrare i polpacci all'uditorio femminile ed aspetta la domanda ruminando la gomma da masticare:
=> I caratteri del potere costituente
Domanda dogmatica, apparentemente dettata dalla logica del contrappasso.
Il tipo:
=> E' quel potere che si esercita quando il popolo diventa consapevole di essere sovrano e che non si esercita quando il popolo accetta di essere il cittadino delle istituzioni.
Risposta dogmaticamente perfetta.
Persino, elegante nella sua semplicità.
Il professore abbassa gli occhiali, piacevolmente sorpreso, e va oltre, molto più tranquillo:
=> Mi parli dei decreti legislativi
=> Il Parlamento delibera il Governo a disciplinare una determinata materia legislativa….
Le apparenze non ingannano.
Quasi mai.

Una settimana delicata (ovvero del cazzo). Anzi, forse, no!

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/06/2010

Screen shot 2010-06-25 at 11.45.33 AM
La Fiat ha vinto il referendum di Pomigliano, senza raggiungere il plebiscito auspicato.
Il governo ha il primo ministro della storia repubblicana cui vengono cambiate le deleghe fra designazione e nomina, il che pare abbia suscitato qualche perplessità persino nella maggioranza grigioverde ed ha spinto il Quirinale ha affermare l'inesistenza di un legittimo impedimento per l'ex sacerdote.
La fine della Coppa del Mondo si avvicina, e sono escluse le due finaliste della precedente edizione.
Bill Cosby è morto su twitter ed è risorto nella vita reale, o viceversa.
Insomma, è stata una settimana delicata.
Finché due tizi non si sono decisi a cedere il loro intimo usato, anche per più giorni, con un apposito blog su splinder.
Ed è diventata una settimana del cazzo. Tipicamente intesa.

I pensieri politicamente scorretti una Bambina Impertinente (Una tigre in casa)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/06/2010

BimbaImpertinenteSera, lettura ad alta voce dell'Orlando Furioso.
Il Mago Atlante che combatte Bradamante, Ruggiero che incontra Astolfo sull'isola di Alcina.
Bimba Impertinente si appassiona e si stringe:
–> Babbo, posso sognare Bradamante?
–> Certo, piccola, puoi pensare a Bradamante mentre ti addormenti e, forse, la sognerai
–> Babbo, sai che una volta ho sognato una tigre che mi inseguiva?
[E' appena terminato il racconto raccontato delle storie della giungla]
–> E tu che facevi?
–> Io scappavo, scappavo, scappavo … Poi sono arrivata a casa e mi sono salvata …
All'età di Bimba Impertinente, basta arrivare a casa per salvarsi.
A casa, non può succederci nulla di male.
E' bello.
E' bello essere parte della casa che salva B.I.
Ma soprattutto accorgersi che quella casa salva anche il babbo.
In un modo sottilmente diverso e, forse, ancora più profondo.

Prima del buio

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/06/2010

cancercannotUn bell'uomo.
Un uomo che si vede essere stato un bell'uomo.
Quella bellezza che sa di piacere alle donne.
Sempre molto curato.
Sempre molto attento.
Un bel savoir faire.
Quel modo di fare che sa essere affascinante senza parere.
Quel modo di sudare che uno non sembra sudato neppure se è fradicio.
E' ingrassato di un adipe grigio di chemioterapia e suda mostrando il sudore.
Asciugandosi il viso con un fazzoletto.
Con vezzo senza fascino.
E' seduto in una riunione delicata.
In una riunione dove un tempo sarebbe stato il convitato più importante ed adesso è l'ospite di quello che era.
La riunione va avanti ed i suoi interventi sono stanchi.
Fuori luogo.
Accolti con l'imbarazzo di chi non si sofferma a rispondere per non essere costretto a commentarli.
Ha una poesia spiegazzata in mano.
Quello che il cancro non può fare, si intitola.
Una cosa del genere:
Il cancro non è onnipotente
Non può distruggere l'amore
Non può impedire di sperare
Non può togliere la fede
Non può divorare la pace
Non può eliminare la fiducia negli altri
Non può distruggere l'amicizia
La memoria ed i ricordi
Non può azzerare il coraggio
O invaderti l'anima
Non ha nessun potere sulla vita eterna
O sull'anima
O sul potere della resurrezione

La legge con indifferenza.
Come una cosa d'altri.
Alla fine della riunione, asciugandosi la fronte, la appallottola e la getta via.
Ti guarda perché sa che lo conosci e che hai fatto finta di non sapere cosa stava leggendo.
Ti guarda negli occhi, glauchi i suoi, glauchi di lacrime e di pioggia, forse solo di sudore.
Ti fissa e dice:
–> Non è vero nulla … Il cancro può fare tutte queste cose … Ed è terribile scrivere che non può farlo
Poi sorride e aggiunge, con il fascino di un tempo:
–> Soprattutto se chi scrive pensa di essere di un poeta dai versi che toccano il cuore

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