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ProfStanco

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SplinderVista

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/09/2009

Immagine 4
Splinder ha una faccia nuova.
Sono tornati i pvt e Splinder ha cambiato faccia.
Assomiglia a Vista.
Non è mica bello assomigliare a Vista.
Un po’ come se Harrison Ford assomigliasse a Bill Gates.
Sicuramente funzionerà meglio.
Ma anche una faccia ha la sua importanza.

La politica di classe

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/09/2009

GelminiL’attuale ministro per l’istruzione, l’università e la ricerca scientifica ha ammonito gli insegnanti a tenersi lontani dalla politica.
Il concetto è banale: la formazione dei giovani virgulti non deve minare la loro libertà di coscienza.
E’ un modello ipocrita.
La scuola è naturalmente politica, nel senso che inevitabilmente forma e modella un determinato modo di vedere la realtà delle cose da parte di chi la frequenta.
E’ anche un modello incostituzionale: per l’art. 33, primo comma, Cost., l’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.
Nella relazione di Marchesi alla Prima Sottocommissione, la libertà dell’insegnamento viene collegata alla laicità dello Stato e quindi alla stessa struttura democratica della repubblica.
Questa struttura viene meno se si impone all’arte e alla scienza di derivare in purezza dai propri capisaldi che non esistono senza i pregiudizi ideologici di chi insegna.
Solo il dominio dello Stato sui libri di testo, solo una cultura di Stato consente alla scuola di non essere politicamente in mano agli insegnanti.
Io non sono in grado di preparare il mio corso di diritto costituzionale senza essere influenzato da un preciso modo di collegare forma di governo e forma di Stato all’interno di un modello politico.
Ma la stessa cosa deve essere predicata a proposito del modo in cui l’asilo nido insegna a cantare o l’insegnante di greco in un liceo classico sceglie i testi da tradurre.
Tutto questo è molto banale.
Talmente banale che ci si deve chiedere che cosa la ministra Gelmini abbia inteso dire e, forse, in un momento di feroce discussione sia sulla riforma del lavoro scolastico che dell’accesso alla carriera accademica, il vero significato delle sue parole riguarda i sindacati, la loro forza politica e suona come una minaccia nei confronti degli insegnanti che possono essere più attenti alla difesa delle proprie prerogative.
Difesa, dice la ministra, che sarà considerata un atto politico e quindi un comportamento incompatibile con la dignità dell’insegnamento.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Lui è povero)

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/07/2009

BimbaImpertinenteMattina: colazione con rassegna stampa.
Si parla di Obama e del suo piano per la sanità.
Bimba Impertinente ascolta distratta:
–> Babbo cosa vuol dire?
–> Vuol dire che in questo paese lontano si vuole fare in modo che siano curati anche i poveri
–> Non ho capito
–> Vedi, se un povero perde una gamba, ha bisogno di una gamba di legno, ma non la può comprare, sicché rimane senza una gamba. Invece, il Presidente degli Stati Uniti vorrebbe che anche lui potesse avere una gamba nuova
Silenzio.
Qualche giorno dopo: semaforo con slavo senza una gamba:
–> Babbo, lui è povero?
–> Perché non ha la gamba?
–> No, perché non ha la protesi.

I pensieri politicamente scorretti di una Bambina Impertinente (Incubi)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
20/07/2009

RonfBIBimba Impertinente dorme come un ghiro appena sale in macchina.
Le piace dormire.
Quando si sveglia parla dei suoi sogni.
Di solito, sono sogni rosa e azzurri.
Talvolta, incubi, rosa e azzurri però:
–> Babbo, ho avuto un incubo
–> Accipicchia, cosa hai sognato?
–> Ho sognato … Ho sognato che ero Biancaneve e la strega … La strega mi faceva mangiare la mela avvelenata ed io … Io mi addormentavo …
–> Ohioi, un brutto incubo
–> Si, babbo, tremendo … Tremendo perchè … Perché mica mi svegliava un principe … No … Mi baciava uno spaventapasseri

Irrituale

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/07/2009

NapolitanoNapolitano ha promulgato la legge sulla sicurezza.
Lo ha fatto sforzando le prassi presidenziali in punto di applicazione dell’art. 74, Cost.
Per questa disposizione, il Presidente della Repubblica può rinviare alle Camere la deliberazione legislativa sottoposta alla sua firma, chiedendo una nuova deliberazione con un messaggio motivato.
In questo caso, invece, il Capo dello Stato ha promulgato la legge, manifestando le proprie attente perplessità in una lettera al Capo del Governo ed al Ministro della Giustizia, inviata per conoscenza anche ai presidenti dei due rami del Parlamento. Il Primo ministro ha subito risposto con soddisfazione.
Questa lettera mostra due criticità, cui se ne aggiunge una terza.
Prima di tutto, il Capo dello Stato può promulgare una legge della cui costituzionalità dubita?
Forse no.
Forse, in questo modo, il Presidente della Repubblica commette un qualcosa di non lontano dall’alto tradimento.
In secondo luogo, Napolitano ha scritto al Capo del Governo, indirizzando all’esecutivo delle doglianze che riguadano il merito di un testo legislativo, il che significa che, per il Presidente della Repubblica, il motore della attività legislativa del Parlamento non sono le Camere ma è l’esecutivo.
Così, il Capo dello Stato ammette che l’attuale forma di governo ha superato il portato precettivo dell’art. 70, Cost., per il quale la funzione legislativa appartiene alle Camere.
E’ un secondo attentato alla Costituzione.
Soprattutto, però, la lettera del Capo dello Stato al Capo del Governo e la prontamente soddisfatta risposta del Primo ministro evidenziano un mutamento ancora più profonda della forma di governo: la funzione di indirizzo politico viene ad essere oggetto di condivisione fra Presidente della Repubblica e Presidente del Consiglio dei Ministri, con una prassi eversiva dell’art. 87, Cost., che prevede un dialogo fra Capo dello Stato e Camere, ma non anche con il Governo.
Ci si avvicina, molto, alla Quinta Repubblica francese, dove primo ministro e presidente della repubblica sono costretti a coabitare e il presidente della repubblica non si può rivolgere al parlamento.
Con una torsione delle forme costituzionali molto evidente.
Anche se la realtà è che se le Camere non sono in grado di esercitare la funzione legislativa al di fuori della direzione impressa alla loro attività dal Consiglio dei Ministri, se il Parlamento è un simulacro poiché non esistono le condizioni politiche per poter esprimere la sfiducia al Governo, se la Corte costituzionale va a cena con i destinatari della lettera del Capo dello Stato, allora il Quirinale diventa l’unico organo costituzionale in grado di influenzare le scelte di Palazzo Chigi e, rapidamente, conquista i vuoti di potere lasciati aperti dal venire meno di ogni altro check and balance costituzionale.

Sir Iphone

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/07/2009

DestiDestrieriSignori si nasce.
Indubbiamente.
Sera.
Festa su un prato.
Molto carina.
Il prato è ricoperto di plaid colorati ed accanto ad ogni plaid un cestino da picnic.
Persone divertenti.
Alcune di più, altre di meno.
Ma mediamente divertenti.
Nel gruppo delle più divertenti, il prato fiorisce di Iphone.
Appoggiati per terra.
Un Iphone perde il suo padrone per qualche attimo.
Una bottiglia di birra appoggia lentamente la bocca sull’Iphone.
La superficie dell’Iphone si frantuma.
Come di fionda.
–> Temo di aver devastato il tuo Iphone
–> Assolutamente no, è il commento del proprietario – serafico – Era già rotto. Mi è caduto appena ho comprato il nuovo modello.
Indubbiamente, signori si nasce e lui lo nacque.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Unghie)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
09/07/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente frequenta i centri estivi.
Con un certo entusiasmo.
Gli educatori (le maestre) sono molto carini e hanno poco più di venti anni, contro gli anta avanzati delle maestre dell’asilo.
Brave, per carità, ma con l’entusiasmo di una vacca nei recinti del macello comunale.
I centri estivi portano i bambini a giro: Castello Vecchio (definizione di BI per Palazzo Vecchio), il museo degli stemmi di Scarperia, la piscina.
Oggi, piscina.
BI, che nuota come un piombino da pesca, è entusiasta.
Soprattutto sul piano estetico:
–> Babbo, voglio il costume rosa, l’accappatoio delle principesse [naturalmente, rosa] e le ciabatte di Cenerentola
Fin qui, nulla di strano.
–> Babbo, mi posso lavare i piedi?
–> Certo, cara, vuoi che ti aiuti?
–> No, voglio che tu mi metta lo smalto rosa alle unghie.

I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Misure)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/06/2009

BimbaImpertinenteBimba Impertinente ha una confusa ossessione per le unità di misura.
–> Babbo, sono alta un chilo e mezzo?
Il tempo la affascina.
Sa che si misura in minuti, ore, giorni, mesi ed anni.
Solo non riesce a toccarli.
C’è nel tempo, un nucleo artificiale che ancora resiste al suo pensiero: di domenica, mercoledì non è il terzo giorno della settimana che viene, è
–> il domani di dopo domani.
Collega il tempo alla sua crescita e la sua crescita alla vecchiaia di chi le sta intorno:
–> Babbo, quando io ho cinquanta anni, tu sei morto, vero?
Ha saputo chiedere con incantata naturalezza.

I pensieri disaggregati di due sorelle (Sbagliando si impara)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/06/2009

SorelleBimba Impertinente ha una dote innata per la saggezza spicciola e le massime del piffero.
Se ritaglia un castello della Pimpa e intacca una torre, la guarda con aria da bonzo e dice, a se stessa ma a voce alta:
–> Sbagliando si impara
Le massime di BI normalmente non durano molto, ma nel periodo di efficacia vengono ripetute a distesa.
Come campane pasquali.
Non di rado, a sproposito: Bimba Piccola ha una passione per il free climbing casalingo.
Normalmente, si attacca con le braccia all’asta del piano superiore del letto a castello, porta le gambe dietro la testa e si dondola.
Normalmente, cade rovinosamente e urla come un gabbiano stuprato da ventotto pinguini.
–> Sbagliando si impara
E’ il serafico commento di BI, mentre si allontana del tutto – e non a torto – incurante per l’incolumità della sorella.

Cena di polli con drago

0 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/06/2009

DragoConvegno.
Cena informale prima dell’inizio dei lavori.
Solite coorti di giovini in cerca di una (precaria) sistemazione.
Anziana ragazza. Strutturata. Ma ancora maliziosamente ingenua. In termini quasi osceni.
Drago abbronzato, invecchiato di concorsi gestiti come regate. Beve come un vecchio marinaio. Parla come un vecchio marinaio che ha bevuto.
Guarda l’anziana ragazza e le ricorda di essere stata a letto con il comune maestro.
Non esattamente un adone.
Lei si agguanta dolorosamente ad un sorriso che inchioda le mascelle in un ictus che ricorda gli anni trascorsi da che quella bocca poteva essere fonte di rigide soddisfazioni:
–> Pover’uomo
Senza avvertire l’inconsapevole autoironia.
–> Non sarei cosi’ severo con me stesso
E’ la crudele stigmate del piu’ giovane fra i commensali che il complesso cerimoniale delle cene atipiche autorizza a parlare.

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