• Follow us on Twitter
  • RSS
Un altro giorno da descrivere close

ProfStanco

  • Home
  • Blog

Tag Archive for: prostata

Riduzioni

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/05/2009

NoemiBerlusconi propone di ridurre il numero dei parlamentari.
Le sinistre di opposizione chiedono che il Parlamento si occupi dell’affaire Letizia.
Chi riduce di più il Parlamento?
Forse, le sinistre.
L’affaire Letizia è una vicenda adatta a Chi e Novella 2000.
Trattarla in Parlamento, significa usare le aule del Senato e della Camera dei Deputati come la sede di un giornale scandalistico.
La proposta di ridurre il numero dei parlamentari, invece, è una cosa seria.
Mille parlamentari sono davvero troppi.
Il paese ha davvero bisogno del signor Taglialatela, deputato PdL, membro di tre commissioni e autore di numero 16 interrogazioni scritte fra cui la più interessante chiede: Se le procedure seguite presso l’Azienda San Giovanili di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno siano conformi a quanto previsto dal Piano di rientro dal deficit sanitario della Regione Campania e qualora ciò non sia avvenuto quali iniziative ulteriori si intendano adottare?

Vincere perdendo (Pettegolezzi fiorentini)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/05/2009

ListaRenziLa Lista Renzi è candidata a vincere le elezioni comunali di Firenze.
In questi termini, i sondaggi pubblicati oggi.
Il numero 26 della Lista Renzi è un certo Marco Michelassi.
Nato a Firenze, il 26 marzo 1958.
La Lista Renzi corre per il centrosinistra.
Marco Michelassi corre per il centrodestra e si è sempre proclamato come un nostalgico ammiratore del ventennio.
Corre anche per la massoneria, i cui simboli usa per il merchandising elettorale.
Qualcuno si è sbagliato.
Probabilmente, né Renzi, né Michelassi, né i sondaggisti, ma i fiorentini.

La repubblica di Berlusconi

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/04/2009

CalamandreiBerlusconi ha parlato ad Onna della resistenza.
Ha accettato la retorica resistenziale del fazzolettone tricolore.
Chiarendo che meritano pietà anche coloro che in buona fede sono caduti dalla parte sbagliata di una guerra civile.
Scalfari ha applaudito nella omelia settimanale che pubblica ogni domenica in forma di fondo.
Il Giornale ha applaudito Scalfari nel fondo del lunedì.
Siamo tutti più vicini adesso.
Tutti più lontani dalle cesure del 1944 – 46 e della Prima Legislatura Repubblicana.
Così, Franceschini, che seguendo la pista Scalfari sta studiando l’ipotesi partito unico: il PCI_PDS_DS come corrente del PdL.
Cazzate.
Il vero punto è che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha annunciato il ritiro di un disegno di legge di iniziativa parlamentare (Barani ed altri).
Violando le prerogative costituzionali del Parlamento.
Sacrificando il diritto di ogni parlamentare di presentare un disegno di legge (71, Cost.) e il divieto di mandato imperativo (67, Cost.), sottolineati da Bocchino e Cicchitto in una nota congiunta poche ora prima della esternazione berlusconiana.
Se questo non è fascismo, ci si avvicina parecchio.
E se i parlamentari del PdL avessero un rigurgito di dignità, dovrebbero prepararsi ad un Aventino.

Un mercato democratico

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/04/2009

NapolitanoLa settimana scorsa è stata resa nota una lettera inviata dal Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio e ai Presidenti dei due rami del Parlamento.
In questa lettera, il Presidente della Repubblica si lamentava dell’abitudine del Governo di utilizzare la conversione dei decreti legge per ottenere la approvazione di testi normativi estranei al contenuto originale del decreto legge.
In pratica, il Governo, attraverso i parlamentari della maggioranza, utilizza le corsie accellerate della conversione dei decreti legge per ottenere la approvazione di disposizioni che non vuole né inserire nel testo originale del decreto legge, per evitare il sindacato del Capo dello Stato, né assoggettare alla procedura normale di esame delle Camere, che viene considerata eccessivamente lunga.
Il vantaggio di questa procedura, inoltre, sta nella inevitabile restrizione del potere del Capo dello Stato di rinvio delle deliberazioni legislative, tradizionalmente molto prudente nel caso di leggi di conversione di decreti legge, a causa delle rigidità imposte dall’art. 77, Cost., che prevede la decadenza ex tunc del decreto legge in caso di mancata conversione entro sessanta giorni.
Sul piano del diritto costituzionale, si potrebbe parlare molto a lungo delle possibili modifiche ai regolamenti parlamentari (alcune proposte da Chimenti sono estremamente interessanti) e delle limitazioni al potere di rinvio di cui il Capo dello Stato dovrebbe essere egualmente titolare, senza subire alcuna compressione anche nel caso di leggi di conversione o convalida.
Ma non interessa questo.
Interessa fermare l’attenzione sull’ultimo comma dell’art. 7, d.l. 10 febbraio 2009, n. 5, come convertito dalla legge 9 aprile 2009, n. 33.
Prima di tutto, la conversione è caduta nell’ultimo giorno di vigenza del decreto legge: il Capo dello Stato aveva le mani istituzionalmente molto legate nella promulgazione.
Secondo, l’articolo è intitolato "Controlli fiscali", ma non parla solo di controlli fiscali. Anzi, parla di molte altre cose.
Terzo, l’art. 7 del decreto legge contava 234 parole, dopo la conversione_trasfigurazione_maquillage ne conta 1895. Esso, perciò, dà perfetta consistenza alle critiche del Capo dello Stato.
Quarto, l’ultimo comma modifica l’art. 2357, c.c., in punto di limiti al possesso di azioni proprie da parte di società che fanno ricorso al mercato. Le azioni proprie sono le azioni che una società può acquistare anche se compongono il proprio capitale sociale. In questo modo, la società diventa proprietaria di se stessa. O meglio gli azionisti di controllo diventano un po’ più azionisti di controllo in danno degli azionisti di minoranza, che vedono il proprio diritto ai dividendi decurtato di quanto necessario all’acquisto delle azioni proprie. Normalmente, le azioni proprie servono come antidoto a scalate ostili: fanno parte del patrimonio sociale e in caso di una scalata si può immaginare che siano vendute solo se il gruppo di controllo della Società vede di buon occhio il potenziale acquirente.
Con questa modifica dell’art. 2357, c.c., il limite al possesso delle azioni proprie nelle società quotate passa dal 10%, che non è poco, al 20%, che è moltissimo, soprattutto in tempi di corsi borsistici ai minimi storici e di bilanci non altrettanto penalizzati dalla congiuntura.
In altre parole, il Governo, in una disposizione intitolata ai controlli fiscali, ha introdotto una formidabile norma a difesa di coloro che attualmente hanno il controllo di una società quotata.
Con un inevitabile danno alla democraticità del mercato, che invece vorrebbe tutte le società che decidono di aprirsi agli investimenti egualmente contendibili da parte di chiunque ne voglia assumere il controllo.
Anche se questo qualcuno si chiama Murdoch e la società si chiama Mediaset.
Ma queste sono chiacchere da professori di diritto costituzionale.

Tassare i ricchi per dare ai terremotati

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/04/2009

berlusindoneL’on. Berlusconi non ha ancora preso una decisione circa l’opportunità di introdurre una tassazione straordinaria sui redditi superiori a 120EuroMigliaia.
Come se in un sistema parlamentare, una decisione del genere spettasse al premier, in barba all’art. 72, quarto comma, Cost. e alle riserve di assemblea.
Però, forse, l’aspetto interessante di questo dibattito non riguarda la forma di governo, il neocesarismo berlusconiano, riguarda il valore della solidarietà all’interno di una cittadinanza unitaria.
Discorso difficile.
Parole difficili.
Far pesare la solidarietà solo sui più ricchi significa attenuare i doveri di solidarietà per i più poveri.
Può essere giusto in una chiave di giustizia sociale non estranea al combinarsi dei valori di cui agli artt. 2, 3 e 53, Cost.
Meno giusto se si osserva che il peso fiscale di un ceto equivale al suo peso politico.
I parlamenti sono nati nel momento in cui i grandi pagatori hanno chiesto di controllare come i denari rivenienti dalle loro tasse venivano spesi dal sovrano.
Non è un caso che questa proposta provenga da ambienti vicini al miliardario governante e che lo stesso miliardario governante stia ben attento a non appoggiarla troppo esplicitamente.
Fra Berlusconi e D’Alema ci sarà sempre una differenza fondamentale: il primo può dire al secondo che gli sta pagando l’auto blu, mentre il secondo non può affermare il contrario.
Una equa distribuzione della solidarietà è un necessario baluardo della democrazia.

Anche oggi, esami (Invalidi)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
08/04/2009

laureaLe liste di esame oggi sono elettroniche.
Ci si accede tramite internet.
Ci si iscrive.
Il sistema dà un numero d’ordine.
Si viene chiamati con il numero dato dal sistema.
Con una netta perdita di potere dei bidelli, che non possono più agevolare i loro amichetti preferiti facendo scalare la lista al figlio del carissimo amico del professor ____
Ciononostante, ci sono sempre gli insoddisfatti.
Lo studente fuori sede che deve prendere il treno.
Lo studente iperattivo che ha anche un altro esame.
Personalmente, non li sopporto.
Mi sembrano ingiustizie nei confronti di chi si è iscritto prima ed ha diritto a dare l’esame prima.
Per questo al termine dell’appello, chiedo se ci sono particolari esigenze e concedo l’anticipazione del turno solo se vi è il consenso unanime dei pretermessi.
Tipa, attempata, decisamente più anziana di me.
Vestita come per una cosa importante.
Annota sulla lista (accanto al proprio nome e numero di matricola si possono scrivere dei messaggi per il docente): Causa malattie invalidanti, alle quali sono soggetta, chiedo cortesemente di essere esaminata prima possibile. Grazie.
Mi dispiace.
Ma non riesco a sopportare gli invalidi.
Se uno è sfortunato, non ne devono fare le spese gli altri.
La chiamo al suo turno.
Oltre la metà della lista.
Naturalmente, non sa nulla.
Avrà tempo per approfondire e iscriversi con maggior tempestività al prossimo appello.

P.s.
Il figlio del carissimo amico non si è presentato.
Era nella lista.
Ma non ha risposto all’appello.
La Costituzione materiale di Mortati faceva una splendida figura adagiata sulla cattedra.

La figlia di Lino Banfi

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
27/03/2009

BenfiLa figlia di Lino Banfi è malata di tumore.
Lo dice il padre durante una trasmissione televisiva.
E chi se ne frega, viene da aggiungere d’istinto: una uscita di cattivo gusto di un comico non sempre elegante.
Pentimento buonista ispirato al Per chi suona la campana di Dunne come traslitterato da Hemingway.
No.
Davvero è una questione priva di qualsiasi rilevanza.
Il tumore della signora Banfi riguarda solo lei e la sua famiglia.
Non ha e non dovrebbe avere alcuna rilevanza pubblica.
Ma non è così.
Lino Banfi fa parte della famiglia – intesa nel senso dell’art. 29, Cost. – della maggior parte degli italiani.
Ma questo è veramente inaccettabile.
Se la genetica non mi costringe ad avere un nonno berese, la televisione non me lo può imporre.
Con tutto il rispetto per San Nicola e la comicità eruttante del suo devoto.

Lezioni

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
18/03/2009

Berlusconi_IVCi sono giorni in cui uno prova a fare lezione.
Prova a spiegare le lente trasformazioni della costituzione materiale in un sistema a democrazia bipolare imperfetta.
Prova a chiarire la inesorabile trasfigurazione della forma di governo verso un sistema direttoriale, nel quale il ruolo del Parlamento come motore di sintesi politica primaria è oramai assolto dal Governo.
Prova a essere chiaro.
Ma non riesce a non accorgersi di tizio che si pulisce attentamente il naso (Levati le dita dal naso, imbecille, gli viene da urlare).
Di caio che cerca di tenere gli occhi aperti senza riuscirci, come una messa distratta dopo l’addio al celibato (Ieri, bagordi, vorrebbe dire – e, a un certo punto, lo dice).
Di sempronia che si netta le unghie con le forbicette e poi le smalta (Almeno non in prima fila, signorina, per favore, vorrebbe dire, ma sta zitto).
Sono giorni in cui ci si rende conto che non tutti, evidentemente, hanno una casa.
Perché se ce l’avessero, chi glielo farebbe fare di venire a sentire un idiota che cerca di inseguire il Freiheit und Einsamkeit di Humboldt?

Chi li ha sciolti? (Fave a ferro di cavallo)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/03/2009

mercurioPare – così l’edizione locale del Corsera di oggi – che Pistoia sia la prima città in Italia per uso di farmaci erettili: ne farebbe uso un giovane su tre e sarebbero straordinariamente diffusi i peni curvi sia congeniti che post traumatici.
Il pene curvo pare che sia un pisello storto.
Se è congenito, è sfortuna.
Se è post traumatico, è male bestia.
In entrambi i casi, l’uropaziente si trova con una sorta di coda di maiale che gli spunta fra le gambe.
Non si capisce come la situazione possa migliorare con un farmaco erettile.
A occhio, il risultato dovrebbe essere un ferro di cavallo rigido anziché floscio.
Forse, la chirurgia potrebbe migliorare la funzionalità dell’organo in termini un po’ più definitivi.
Ma capisco che l’infelice preferisca prendere una pasticca azzurra e tremi all’idea di un bisturi che si avvicina alla povera cosa – storta – che si ritrova a ciondolargli tristemente fra le gambe.
Magari con la pasticca, almeno una seghina può riuscire bene.
Accontentarsi certe volte è un modo di sopravvivere.
Indispensabile per chi indossa una fava a ferro di cavallo, temo.

Lezioni (Il capellone)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/03/2009

capelloneLezione.
Diritto costituzionale in forma di diritto parlamentare.
Diritto parlamentare in forma di tattica d’assemblea.
Capellone.
Alligna in fondo all’aula.
Si dimena.
Si aggancia al vicino.
Cerca di prendere appunti.
Solleva i denti aguzzi come a fermare un pensiero.
Perché mi fisso a fissarlo?
Perché penso che sia idiota?
Mi dico che non è giusto.
Ma non riesco a non farlo e difficilmente mi sbaglio.

Page 15 of 22«‹1314151617›»

Ultimi Tweets

  • https://t.co/f3p1xGFuox Se Rousseau vota Draghi, M5S si divide e Meloni non è più sola per Copasir etc. 13:09:42 12 Febbraio 2021

Archivi

Segui @ProfStanco

RSS

  • RSS – Articoli

Articoli recenti

  • Il Maestro e il perfetto citrullo
  • Sorelle A Tebe
  • Il porto (Esisto)

Categorie

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized

Interesting links

Besides are some interesting links for you! Enjoy your stay :)

Pages

  • Blog
  • Welcome

Categories

  • jusbox
  • profstanco
  • Senza categoria
  • Uncategorized
© Copyright - ProfStanco - Wordpress Theme by Kriesi.at