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Tag Archive for: sesso

I cazzi del governatore: Silda

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/03/2008

Spitzer si e’ dimesso.
Andava a troie abitualmente e senza rivestimenti da più di dieci anni e nell’ultimo ha speso oltre 80 k $ in signorine.
Accanto a lui, la moglie, Silda, imperturbabile, un viso di pietra e piombo.
La sua immagine pone un quesito: il povero Spitzer andava a troie perché l’idea di andare a letto con una ghigna del genere fa passare ogni fregola ovvero la povera Silda si trova con quella ghigna da quando ha scoperto di essere stata infilzata negli ultimi dieci anni da un oggetto che aveva percorso ogni dove senza dotarsi delle opportune precauzioni?
In effetti, in un pater familias, è più tollerabile l’adulterio della spavalderia aprofilattica.

Pornazzi

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/03/2008

psv9182I pornazzi sono un momento importante nella educazione sentimentale di un adolescente.
Nella mia, abbastanza, ma in termini non manuali.
I cinema porno a Firenze erano quattro.
Uno più laido dell’altro.
L’Arlecchino stava sotto casa di un mio amico.
Passavamo i pomeriggi a puntare gli avventori più timidi.
Si aggiravano circospetti lungo il marciapiede.
Aspettavano un momento di calma per infilarsi dentro ed in quel momento il mio amico ed io iniziavamo a salutare a voce altissima: Ciao, ciao, ma che fai? Entri nel cinema porno? Brutto zozzone…
Al terzo spettatore messo in fuga, fummo costretti a smettere da una maschera molto convincente.
L’Italia era aperto al mattino.
Ma il mattino delle forche era dedicato al biliardo, sicché non ci sono mai stato.
Il Columbia era dietro al mercato centrale.
Andammo in banda a vedere un film particolarmente denso.
Quando lo schermo fu invaso dal primo piano di una vagina sterminata, il Bandini – all’epoca sedicente impresario di importanti gruppi heavy metal, come i Cocainomadi: tre apparizioni alla festa del vino di Greve – urlò: Nemmeno_i’_garage_del_mi_babbo, con una voce che pareva Ozzy Osbourne, e fummo accompagnati fuori dalla maschera che – ad onor del vero – ci rese i soldi.
L’Aldeberan era in aperta periferia.
Ci andammo in due.
Assolutamente perrsuasi a vedere la performance dall’inizio alla fine: il giornale titolava due spettacoli consecutivi per non meno di 180 minuti.
Ci tirammo su il bavero delle giacche e si fece per entrare.
Il mio amico, a testa bassa, non vide il vetro della porta e ci passò attraverso.
Una craniata terrificante.
Con ambulanza e quant’altro puntualmente indicato sul referto del pronto soccorso ai nostri, in quella circostanza, non particolarmente orgogliosi genitori.
Oggi per spararsi un pornazzo basta un computer collegato ad internet.
Sono seghe davvero molto più facili.

Il governatore va a troie (E chi se ne frega)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
11/03/2008

15555518Eliot Spitzer è un politico newyorkese piuttosto importante.
Ha una carriera roboante: è laureato ad Harvard, dove ha conosciuto la moglie, è stato "sostituto procuratore" a New York, dove, fra l’altro, ha coordinato le indagini di mafia sulla famiglia Gambino.
Poi è stato eletto procuratore generale nel 1998, confermato nel 2002 e nel 2006 è diventato governatore, con un significativo successo sull’avversario repubblicano.
La sua fama è legata ad indagini molto dure sul malaffare dei colletti bianchi, sulle frodi in internet e sui danni ambientali: fu lui a incolpare Richard Grasso, l’amministratore delegato del New York Stock Exchange, di essersi attribuito una maxi gratifica danneggiando il mercato.
Insomma, non è un personaggio da poco.
Antipatico.
Ma integerrimo.
Tuttavia sembra che non molto tempo fa, si parla dei primi giorni di febbraio, abbia fissato un appuntamento con una signorina di facili costumi.
La signorina, così si legge nell’affidavit, sarebbe stata piuttosto soddisfatta: E’ stato carino e non mi ha chiesto nulla di strano, avrebbe detto al booking agent.
Si è scusato: Ho tradito tutto quello in cui credo e la mia famiglia.
Adesso sta pensando alle dimissioni ed i quotidiani si interrogano sul loro impatto nelle primarie democratiche.
E’ strano.
Davvero un governatore non può andare a troie?
Davvero morale privata e morale pubblica sono avvinte da un nesso di indissolubilità per cui chi tradisce la propria famiglia tradisce anche i propri elettori?
Forse no.
Forse questi sono affari di Spitzer, che – poveraccio – non aveva nemmeno speso poco per assicurarsi la compagnia di una signorina assai riservata, attraverso una casa di appuntamenti nota per i servizi di alta qualità, e si era anche premurato di fare i propri comodi ad una ragionevole distanza da casa.
In fondo, non si è comportato in maniera molto diversa da Vaclav Klaus, presidente ceco, paparazzato con una hostess di ventinque anni.
Solo che in questo caso viene da dire: Bravo il nostro vecchietto.
No.
Klaus non merita nessun complimento.
E Spitzer può meritare un po’ di comprensione.
Ma dietro ad entrambi ci sono delle figlie e delle nipoti che scoprono di avere un padre o un nonno puttaniere dai giornali.
Questa sembra la cosa più turpe di tutta la vicenda.
La compiaciuta prouderie che solleva.

Puntualità (continua: fino a quando?)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
10/03/2008

RussMayer
Si è già scritto di questa donna.
Si è scritto che dopo venti anni continua a farsi viva ed a proporsi.
Con una costanza degna sicuramente di miglior causa.
E’ di pochi minuti fa la sua ultima telefonata: Sono qui e ti penso: posso venire?
Risposta: Scusa?
Si, ti penso, ho voglia di fare l’amore con te: posso venire?
Risposta: Mica siamo in un film porno che tu suoni, io apro, tu ti metti supina ed io inizio a governarti…
Non mi capisci, mi umili.
Click.
Come se non dovesse sentirsi vagamente umiliato il poveretto trattato come una comparsa in un film di Siffredi o dei fratelli MItchell.
E costretto a fare la figura dell’omosessuato, come una volta ha sentito dire in treno.

Chi li ha sciolti? (Ti stacco il pisello a morsi)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
05/03/2008

E’ accaduto molti anni fa.
Lei era bellissima.
Lunghi capelli rossi.
Riccioluti.
Una madonna di Caravaggio.
Dolcemente perversa.
Era la ragazza di un mio amico.
La trovo in un bar.
Le otto del mattino.
Sta bevendo del vino bianco.
Sono stupito.
Molto.
Si accorge del mio stupore.
Mi dice che la sera prima ha parlato a lungo con il mio amico.
Gli ha narrato la sua disperazione, il suo essere sola, il suo avere bisogno di essere capita.
Lui non ha compreso.
Non ha capito nulla.
Ha tirato fuori il pisello: Ragiona con questo, imbecille, avrebbe detto.
Ecco, ho pensato a lei leggendo della tipa che ha morso il pene del marito con conseguenze lacero contuse.
Lei adesso fa la storica dell’arte in Germania e lui lavora all’Esselunga. A Milano.
E mi sembra assolutamente perfetto: un vero uomo-azienda.

Chi li ha sciolti? (Padri gelosi)

12 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/03/2008

E’ una battuta tipica quando nasce una bambina: Vedrai quando te la trombano…
Una battuta scontata e non molto elegante.
Ci sono varie barzellette sul tema.
Tipo: Lei torna a casa. Il padre legge il giornale. Lei dice: C’è anche Mario, babbo, ti dispiace se studiamo insieme? Lui sente rumori strani. Si affaccia sulla cameretta. Mario si sta governando la sua figliola. Lui sta per diventare un lupo della Tasmania, ma si riprende: Non è nulla, anche io con sua madre alla sua età…Torna a leggere il giornale. Altri rumori strani. Mario è in piedi dietro sua figlia. Sta per imbufalirsi, ma: Anche io con sua madre alla sua età e torna a leggere il giornale. Altri rumori strani. Mario è seduto e sua figlia è in ginocchio davanti a Mario: Anche io e sua madre… Ancora rumori strani. La figlia è legata al letto. Anche io e sua madre…
Un silenzio sospetto. Si affaccia. Diventa tutto rosso. Corre. Prende il fucile. Spara a Mario.
Babbo che hai fatto? Ti ha governata e va bene, anche io alla tua età. Ti ha presa more ferarum e va bene anche questo. Ti sei inginocchiata davanti a lui e posso capire. Ti sei fatta legare, non posso capire ma posso far finta di non aver visto. Però quello che proprio non posso sopportare è che si sia pulito il pisello alle tende nuove.
Tuttavia essere gelosi delle proprie figlie è un sentimento idiota.
Non ci sono altri modi per diventare nonni.

Big Bamboo

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
19/02/2008

Lei è una anziana ragazza.
Poco più di cinquanta anni.
Portati con l’amarezza di una abbronzatura al neon.
Largotta.
Fasciata di tailleur gessati che dovrebbero snellirla.
I denti guastati da un antibiotico che rivelerebbe l’anagrafe anche se lei volesse o potesse nasconderlo.
Il rossetto troppo vivo.
Ha superato quell’età in cui gli amici provano ad organizzare cene per proporre incontri.
E’ entrata nella dimensione del Big Bamboo.
Parte – ogni anno di quest’epoca – per un tour caraibico.
O in Nord Africa.
O da qualsiasi altra parte: in Brasile, in Messico, in Giamaica, non è importante.
L’importante è poter scendere dall’aeroplano, correre verso una spiaggia, contrattare un corpo e lasciarsi stupire dal Big Bamboo.
Quindici giorni di follie al prezzo di un charter.
Quindici giorni per tornare abbronzata e sorridente.
Il volto come una latta che sta per traboccare.
Gli amici che non possono non chiedere del viaggio né fare a meno di sorridere quando risponde che al solito la cosa più difficile di un viaggio è lasciare gli amici che si sono conosciuti.
Eppure è una donna intelligente e si dura fatica a credere che possa far finta di non sapere che la sua felicità si apprezza in termini di cibo per una settimana e che lei per il suo "amico" non è che una bottiglia da riempire.

Pensavo di non essere più vergine

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
13/02/2008

Lui era un ragazzo normale.
Normalmente idiota.
Un insieme di ormoni tenuti insieme da un testone riccio.
Era famoso per una virtù non apparente.
I suoi amici lo chiamavano Probo, da proboscide.
Era pieno di aneddoti sulle sue avventure galanti.
Li dispensava generosamente.
Così raccontava di essere stato con una tipa che al termine di una prestazione straordinaria aveva detto: Sei fantastico, incredibile ed io che pensavo di non essere più vergine…
Altre volte dava spettacolo con un magnetofono su cui  incideva i gemiti della tipa durante la performance.
Lo faceva quasi sempre in macchina e posizionava il registratore sotto il sedile, sicchè la registrazione iniziava sempre con Ma cosa fai? Nulla, sistemo l’inclinazione del sedile…
Adesso gira con la solita testona riccia.
Molti meno capelli.
Continua a parlare della sua vita sessuale appena lo si incontra.
Solo che adesso il tema non sono più le sue performance ma le visite dall’andrologo per avere dei figli.
Angosciante contrappasso.

Chi li ha sciolti? (Cuckhold)

22 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/02/2008

E’ da qualche parte su splinder.
Mi ci è cascato l’occhio.
Lui racconta tutto contento che la moglie è tornata e lo ha svegliato, lo ha baciato e gli ha chiesto: Senti nulla di diverso? (bella domanda del piffero per uno che fino ad un attimo prima dormiva della grossa, viene da dire)
Lui dice di non aver sentito nulla di diverso, ma lei gli avrebbe confessato: Sai sono uscita con ____, abbiamo fatto l’amore, lui ha sversato nella mia bocca ed io non mi sono potuta "esumare" dal trangugiare tutto il suo desiderio.
Avrei risposto con un: E me lo vieni anche a dire? Brutta ____ che non sei altro!
La mia flemma, temo, si sarebbe trasfigurata in sonori ceffoni.
Lui, no.
Era tutto contento: Come la amo … Come è stata carina … Come mi eccita …
Sarò anche limitato ma non riesco a condividere.
Essere baciato da una che ha in bocca il sapore di un altro mi manderebbe in bestia.
Parecchio.

Il giardino segreto delle donne

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/01/2008

Il giardino segreto delle donne è al centro delle loro gambe.
Segreto.
Perché proibito.
Proibito.
Perché segreto.
Ne sono giardiniere attente.
La forma di questo giardino svela molto.
Può essere denso.
Quasi una foresta pluviale.
Egualmente selvaggio ed impenetrabile.
Oppure rado.
Come una brughiera.
Dolce del sapore dell’erba al mattino.
Ma può anche essere un deserto.
Senza neppure un filo d’erba.
Attentamente ripulito.
Nel primo, la giardiniera è orgogliosa della propria natura.
La rispetta.
Nel secondo, la giardiniera si coltiva.
Come un giardino all’italiana.
Segue i propri contorni.
Li addolcisce.
Ma lascia sempre il seme della natura selvaggia.
Nel terzo, la giardiniera abbandona la propria natura.
La doma completamente.
Quasi a trasfigurarvi il suo pensiero.
Sempre la bellezza di un giardino segreto è l’animo del suo giardiniere.

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