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Tag Archive for: università

Chi li ha sciolti? (Tesi di laurea)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/07/2008

home_laureaSi è già scritto che le tesi di laurea sono una delle corvèe accademiche più fastidiose.
Inutilmente fastidiose.
Più simili ad una celebrazione che ad un esame.
Ma sono anche dei momenti antropologicamente interessanti.
O meglio: possono offrire degli scorci di osservazione antropologica piuttosto inusuali.
Tipa sui quaranta anni.
Colpisce: è più vecchia di te, che hai già maturato l’anzianità per essere alla destra del presidente di Commissione.
Vestita come una perfetta donna in carriera.
Tailleur grigio ferro, rigatino a sveltire un fisico che ha visto tempi migliori, foulard d’ordinanza.
Piglio oratorio rapido e decisionista.
Non dà il tempo di intervenire: ci sta vendendo la sua tesi.
Introduzione moraleggiante: Ho preso coscienza con questo lavoro delle potenzialità culturali della attività che svolgo e che si basa sui seguenti assets etici, data mining accurato e selettivo, basket di prodotti differenziato ed eticamente avanzato, un targeting pervasivo della clientela, il fine tuning del basket in base al targeting, pull down e drill down (non ho capito che cosa significhi) … In sintesi dal mio lavoro ho potuto apprendere che il CRM (customer relationship management, credo) non è un tool di gestione delle campagne ma una cultura aziendale gerarchicamente trasversale e mirata al servizio del cliente …
Domanda: Ma, mi scusi, Lei di cosa si occupa?
Recupero crediti nel settore del credito al consumo.
Gulp.
Una attività pervasivamente etica.

Fascisti o Coatti?

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
28/05/2008

mussoRoma, 3 gennaio 1925, Camera dei Deputati:

Si dice: il fascismo è un’orda di barbari accampati nella nazione; è un movimento di banditi e di predoni! Si inscena la questione morale, e noi conosciamo la triste storia delle questioni morali in Italia.
Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto.
Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa!  Se il fascismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!
Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dall’intervento ad oggi.

Roma, 27 maggio 2008, Campidoglio

Le violenze a Roma sono da condannare senza alcun attenuante. L’università La Sapienza non può essere luogo di scontro e di violenza politica.

Sono discorsi lontani?
Forse no.
La condanna di Alemanno è per una violenza stupida, idiota, senza giustificazioni politiche.
Una violenza coatta.
Non si estende alla violenza come strumento di lotta politica, su cui Mussolini, nello stesso discorso, ha potuto dire: Ho sempre detto, e qui lo ricordano quelli che mi hanno seguito in questi cinque anni di dura battaglia, che la violenza, per essere risolutiva, deve essere chirurgica, intelligente, cavalleresca.

E’ questa la violenza che fa davvero paura.
Ma non è una violenza che corre nelle strade.
E’ una violenza che si aggira negli emendamenti che occupano l’etere.

Chi li ha sciolti? (Attenti a Franchino)

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/04/2008

polistil1975Franchino è stato un ragazzo brufoloso.
Chierichetto perfetto.
Una vera e propria passione per la meccanica.
Ha passato l’adolescenza a compilare modifiche aerodinamiche destinate alla Formula 1.
Diligente le disegnava.
Diligente le inviava alla Ferrari.
Che, impertinente, non le prendeva in minima considerazione.
Franchino era anche un pessimo pilota Polistil.
La colpa, naturalmente, non era sua.
Era un chiaro esempio di piste disegnate male.
Di macchine dotate di una aerodinamica rozza ed inefficiente.
Franchino interveniva ferocemente sulle macchine degli altri.
Le prendeva – bastava un secondo di distrazione – e le modificava armato di forbici e cacciavite.
Piccolo kamikaze Polistil.
Difficile dimenticare lo sguardo affranto del proprietario della macchinina che un improvviso bisogno aveva allontanato dalla pista.
E’ cresciuto.
Ha stazionato nei corridoi di ingegneria per un una quindicina di anni.
Sostituendo il bidello nei consigli per gli esami.
Pedante.
Untuoso.
Rompicoglioni.
Ciellino, credo.
Adesso si aggira per la rete.
Con consigli apparentemente perfetti:

FranchinoNon dategli retta.
E’ pericoloso.

Il nano malefico

5 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/04/2008

Non e’ possibile non ricordarlo.


I suoi esami erano oscuramente imprevedibili e si interrompevano all’ora dell’aperitivo che lo trascinava via con il suo codazzo – molto romano – di seguaci, postulanti ed idioti vari.


Il suo corso consisteva di sessanta ore di didattica frontale sul valore dei diritti immateriali, che spiegava in un oscuro dialetto calabrese con qualche sprazzo di tedesco che faceva piu’ migrante che begriffjurisprudenz.


Aveva quell’altezza in cui il cuore non si stacca dal culo piu’ di venti centimetri e le merit che fumava sembravano avana.


Si diceva che avesse violentato una studentessa. Non e’ certo. So solo che una tipa diceva di esserci stata e di aver preso un secco 18, non per la preparazione ma per la prestazione.


Non ci ho mai creduto.


Lo ricordo – pero’ – far lezione, in cima ad una pedana imponente. Nano, ciononostante. Ma ginocchioni sui braccioli pareva meno piccino. Ricordo anche che una volta la sedia girevole si volto’ improvvisamente donando a noi che eravamo a non capire nulla una enorme risata liberatoria.


Nemmeno dimentico il 23 con cui liquido’ la mia preparazione spinto da un aperitivo a non perdere troppo tempo dietro ai miei brufoli.


Un insolito concorso me lo ha trascinato innanzi oggi.


Ho salutato con cortesia l’anziano collega e sono rimasto a prendermi la battuta: Vedo che ha fatto carriera. Come dire, in altri settori e’ piu’ facile. Con me non avrebbe fatto nulla di buono.


E siccome ho una voce roca e potente, non ho saputo rinunciare a sovrappormi e narrare: Che piacere trovarla, che piacere ricordare le sue lezioni. Ricorda? [Ricordi, nano gongolante?] Ricorda il giorno in cui cadde dalla cattedra? [Arrossisci, nanetto buffo] Come seppe mantenere la disciplina. Davvero altri tempi, altre tempre….


E sono andato via.


Senza sentirmi orgoglioso.


E’ un vecchio. Spelato ed isterico. Solo un vecchio.

Tesi di laurea – Buchi si nasce o si do’venta?

30 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
03/03/2008

Le tesi di laurea sono un luogo intimamente anfibio.


Chi discute si sente ad un punto di svolta: tutto il paese siede in aula magna, con un’aria indecisa fra il teatro lirico e una prima comunione col vescovo, perche’ in fondo la laurea e’ un rito di passaggio.


Per la commissione, sono una drammatica rottura di palle: temi scolastici, affrontati in maniera scolastica, da voci scolastiche.


Oggi si ha un candidato impresentabile.


Omosessuale in maniera imbarazzante, gli occhi vistosamente truccati, un filo di rossetto, una collana di perle ed un grande foulard.


Parla esattamente come uno si immaginerebbe guardandolo.


Viene presentato dal suo relatore, con stanca circoncisione.


Arriva il suo momento di dissertare. L’inizio e’ agghiacciante: Come ha detto lui, il tema che ho affrontato e’…


Lui e’ il relatore. E non si dovrebbe dire cosi’.


Viene interrotto da una domanda: Se posso interromperla, mi piacerebbe che spiegasse alla commissione…


Replica con un:Sono qui per questo…, che avrebbe fatto rabbrividire Piperno nel sessantotto.


Finisce, finalmente e porta la sua colonia – fetida – fuori dall’Aula magna.


Se l’omosessualita’ fosse una malattia, non gli avrebbero davvero fatto male un paio di pasticche, prima di venire.


Ma non lo e’.


Ed a lui sarebbero bastati dei calmanti, un cocktail di camomilla e valeriana.

Chi li ha sciolti? (Teniamo pulita la Facolta’)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
31/01/2008

Esiste una tipa con questa fissazione.


Ne e’ posseduta.


Dapprima, ha disegnato una serie di manifesti in perfetto stile: Disegno cosi’ perche’ mi devono capire anche i marziani.


Poi ha fatto un video. Orrendo.


Non ha sortito alcu effetto.


E’ passata al piano del diritto.


Ha elaborato un regolamento.


Ne riporto uno stralcio: Nessuno puo’ danneggiare o sporcare le cose comuni. Chiunque contravviene a questo obbligo, ad esempio: abbandonando rifiuti di qualsiasi genere: carte, cicche, giornali, non completamente biodegradabili, sara’ assoggettato alle sanzioni di cui all’art. 194 del Codice dell’Ambiente.


Tanta lana: e’ la norma sulle discariche abusive.


Un po’ troppo per una cicca, no?


Personalmente smaltirei l’autrice – abusivamente, ma comunque in discarica.

Chi li ha sciolti? (Delikatessen)

10 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/01/2008

Esiste una ampia vulgata sulle allieve procaci che diventano professori ferocissimi.
Non ne conosco poche.
Ma ci sono esseri ancora peggiori.
O forse no.
Non saprei.
Immaginate un oggettino – una delikatessen – che riesce a procacciarsi un concorso.
Un concorsino, poco più di una borsa di studio.
Ma di questi tempi non è semplice.
Perciò la guardi con curiosità, conoscendo i gusti del suo sponsor.
E vedi: due piedi a papera, di quelli che guardano le botteghe con attenzione sublime; due gambe ad X, il genere che potrebbe dedicarsi a feticismi che le signorine con la sesta praticano nei siti specializzati; un sedere basso, sul tipo con glutei che scopano per terra; ventre_addome_torace_tutto_d’un_pezzo, senza nessuna soluzione di continuità.
Il tuo sguardo torna al cervello venato di incredulità.
Il suo sponsor non è uno stinco di santo ma nemmeno un passionista di vespasiani.
Lo trovi per caso su un treno.
Non puoi non parlarci.
Preferiresti il tuo blackberry, ma sei costretto ad una conversazione cortese.
Naturalmente non accenni a nulla.
Lui entra nel discorso: Hai conosciuto la dott.ssa ____
Si
Che ne pensi?
Mi sembra una persona molto seria [Che devo dire? Che assomiglia al lupo della tasmania in lingerie e tacchi a spillo?]
Assolutamente. Poi non è nemmeno brutta, non ti pare?
Per nulla. Può avere un suo fascino. Ha uno sguardo assolutamente interessanti [sono occhi da tiroide, il genere che ti fissa come se fosse un pesce rosso in una palla di vetro]
Ma si. Una persona seria. E nemmeno brutta – ripete.
Scendiamo dal treno.
Saluti.
Abbracci.
Resto stupito.
Faccio un paio di telefonate.
E’ la moglie del figlio.
Un nuovo genere di delikatessen.
La moglie sfigata del figlio sfigato.

Il ritorno del convegnista

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/01/2008

Il convegnista è un coltivatore di mail.
Le guarda.
Le annaffia.
Le fa crescere.
Poi le raccoglie e le invia in grande copia.
Sono mail da collezione.
Così ad esempio, con un tuaccio che farebbe rabbrividere un esquimese, scrive:
"Carissimo, ho letto il tuo articolo su___, che ho trovato interessante [n.b.: il convegnista non è davvero nessuno e soprattutto non è uno dei qualcuno che si può permettere di dire che trova interessante qualcosa secondo i normali canoni del vivere universitario]. Tuttavia aggiungerei che ____ [n.b. siccome l’articolo è già stato pubblicato in questo modo lui dice che sarebbe stato meglio inviarglielo prima di pubblicarlo, ma vedi il precedente n.b.]"
L’ultima mail del convegnista è meravigliosa.
Dice siccome ci sarebbero degli aumenti per i convegnisti ma non sono state emanate le necessarie norme di attuazione, pensi [di nuovo il tuaccio] che possa fare causa alla università per ottenerli?
Inutile dire che l’unica persona non di ruolo che conosco e che ha fatto una cosa del genere non è mai diventata di ruolo.
Anzi, è stata definitivamente scardinata.
Dopo improbabili promesse che avevano l’unico scopo di defatigarla prima che potesse diventare un problema.
Glielo devo dire?
Il mio angelo custode sta cercando di farmelo fare.
Ma temo di saper resistere molto bene a questo genere di tentazioni.

Anche oggi esami – Dialoghi surreali

24 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
21/01/2008

La prima
Io: Mi dispiace, ma forse è meglio se torna a febbraio
La prima: La prego. Mi faccia un’altra domanda. A febbraio, ho un esame più importante
Io: Mi dispiace, ma anche questo esame è importante.

La seconda
Io: come la prima
La seconda:  La prego, a febbraio, devo andare a sciare con tutta la famiglia
Io: Penso che possa tornare anche a maggio: le nevi dovrebbero essersi sciolte

La terza
Io: come la seconda
La terza: La prego, mi ha chiesto solo le cose che non ho studiato
Io: Ne sono felice: così può preparare anche un altro esame.

Nessun altro ha risposto all’appello.

La sapienza del pastore tedesco

7 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
14/01/2008

Il Rettore della Sapienza ha invitato il Papa.
Alcuni professori hanno protestato.
La colpa del Papa è di avere difeso la chiesa su Galileo.
Ovvero di avere idee personali sul processo a Galileo.
Probabilmente le idee personali del Papa sul processo a Galileo sono le idee della chiesa su questo processo.
I problemi sono, secondo me, due.
Primo.
L’università può negare la libertà di parola ad una persona perché non condivide le sue opinioni personali?
No.
Se la Chiesa non poteva sollevare Cordero dall’insegnamento della procedura penale perché non condivideva il suo approccio, egualmente l’università non può negare al Papa di spiegare le sue opinioni, per quanto discutibili e da discutere.
Secondo.
Perché l’università ha bisogno del Papa per inaugurare l’anno accademico?
Forse la sua presenza non è necessaria.
Può anche essere considerata inopportuna, a meno che non sia accompagnato da altri prelati e religiosi in rappresentanza di tutte le confessioni.
Se è possibile sostenere che i laici non hanno il diritto di contestare le idee dei religiosi o di pronunciare anatemi contro di loro, è altrettanto opportuno rendersi conto che la presenza religiosa in una manifestazione laica assomiglia a quella di una mosca nel latte.
Non c’entra proprio nulla.
Anzi, dà un certo fastidio.

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