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I pensieri politicamente scorretti di una bambina impertinente (Primo giorno del secondo anno di scuola)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/09/2011

IMG_1130Bimba Impertinente ha trascorso l’estate dedicando ogni giorno qualche ora ai compiti delle vacanze.
Con costante diligenza.
Anche quando era più noioso.
Prima del rientro a scuola, ha incontrato le sue amichette.
E’ restata stupita che molte di loro non avessero finito i compiti.
Molto stupita e anche molto orgogliosa per averli terminati.
Lo diceva in continuazione:
–> Sai, babbo, [•] non ha finito il libro gioco e le mancano più di trenta pagine di esercizi di matematica …
Il primo giorno di scuola ha riempito lo zaino dei compiti fatti e si è avviata per le scale con allegra baldanza.
All’uscita, non era particolarmente contenta:
–> Abbiamo giocato tutta la mattina …
Ovvero, sottinteso:
–> Nessuno ha guardato i miei compiti …
La scuola ha insegnato a Bimba Impertinente che i compiti si possono non fare.
Che non succede niente se si manca ai nostri impegni.
Un insegnamento che davvero non avrei gradito.
Soprattutto dopo aver riguardato una montagna di errori di grafia e di operazioni astruse.

Chi li ha sciolti (Acc, ho scordato il coltello)?

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
12/09/2011

2011_03_10_19_13_220Disgrazia piuttosto imbarazzante.
Un tipo lega insieme due donne consenzienti in modo che il respiro dell'una dipenda dalla capacità dell'altra di restare in piedi.
Una delle due non riesce a restare in piedi e cade.
Strangola la prima e si fa molto male.
Il tipo viene portato in prigione: omicidio volontario.
Avrebbe volontariamente causato la morte della prima e le lesioni della seconda.
L'accusa viene poi derubricata a omicidio preterintenzionale.
Il tipo avrebbe considerato la morte come una possibile conseguenza delle lesioni che ha volontariamente inflitto.
Probabilmente la sostanza giuridica della questione è diversa: omicidio colposo.
Le due disgraziate hanno affidato la propria vita al tipo confidando nelle sue capacità di esperto in nodi e giochi erotici.
Il tipo ha mancato al proprio compito perché non ha tenuto conto delle precauzioni necessarie nel caso di specie.
Insomma, nulla di diverso da una morte sul lavoro: dove l'imprenditore tradisce la fiducia del proprio dipendente perché non pone in essere le cautele opportune ad evitare il prevedibile incidente.
Tutto questo in termini giuridici.
Sul piano umano, resta – dolorosa – la domanda del genitore: quale solitudine può avere spinto mia figlia a cercare la propria fine in questo modo?
Certe morti uccidono più di altre.

I pensieri scomposti di Bimba Piccola (Quando muorirai …)

14 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/09/2011

IMG_1046Angelico quesito di Bimba Piccola:
Babbo, quando muorirai la tua casa diventa mia, vero?
Risposta del padre:
Si, figliuola, ma l'art. 463 del codice civile prevede che sia escluso dalla successione come indegno chi ha volontariamente ucciso [575 ss. c.p.] o tentato di uccidere [56 c.p.] la persona della cui successione si tratta …
Fine della conversazione.

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