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Chi li ha sciolti? (Seccano)

8 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
02/10/2008

fenechG9E’ una lamentazione continua.
Mia moglie non ha più alcun desiderio.
Tizio: torno a casa.
Provo.
Rimbalzo.
Soffro.
Soffro, maledettamente.
In silenzio.
Caio, che ha sposato una signorina che è sempre stata chiamata Frigidaire, nome escogitato dalla sorella, è più espansivo.
Sono tornato a casa.
Le ho detto che volevo fare l’amore con lei.
Mi ha risposto che no, non era il caso, abbiamo già due figli.
Le ho detto che non mi restava che andare in bagno per una seduta di manutenzione.
Mi ha detto: Almeno pensami.
Sempronio, meccanico ben nerboruto: Se la ‘mi moglie mi dice che ‘unn_ha voglia di caricare, gli spezzo ‘i viso con un crick eppoi se ne ragiona.
Prima questione, a proposito di Tizio: difficile pretendere che la moglie sia come Edwige Fenech se uno è diventato uguale ad Alvaro Vitali.
Seconda questione, a proposito di Caio: non era complicato immaginare che sarebbe finita così con Caia. La festa di addio al nubilato è rimasta famosa perché un ballerino si è spogliato. E’ salito sul tavolo. Ha cominciato a ballare in termini inequivocabili. Le si è avvicinato, sempre ballando inequivocabile. Ha portato alla altezza della sua testa l’oggetto inequivocabile e lei è svenuta. Semmai il vero problema è come ha fatto ad adempiere alle obbligazioni preliminari per la nascita dei due figlioli.
Ultima questione, a proposito di Sempronio: la psicologia funziona sempre.
Ed un crick, evidentemente, può mantenere umido ciò che altrove si secca.

E’ vietato oltrepassare la linea gialla

3 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
01/10/2008

Livorno, stazione centrale, tramonto.


Luce di raffineria.


Opaca.


Bagnata di neon.


Tizio.


Shearling sporco di asfalto e degli odori della notte.


Di infinite notti.


Attraversa la linea gialla.


Scende sul binario.


Dove vai?


Non ci vedo….


Ci sono i binari!!!


Non ci vedo….


Finalmente casca.


In mezzo ai binari.


Davanti ai miei piedi.


Non posso non raccoglierlo.


Non provare pieta’ per quegli occhi accesi altrove.


Oltre a un desiderio cocente di lavarmi le mani.

I pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (Quasi una fan di Borghezio)

4 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
30/09/2008

BimbaImpertinenteBimba Impertinente frequenta una scuola materna multietnica.
Particolarmente multietnica.
Esageratamente multietnica.
Ne esce spesso perplessa.
Ieri:
Come è andata oggi la scuola?
[Con B.I. non si può parlare di asilo: l’asilo è dei piccoli]
–> Claire ha dato uno schiaffo a Mahmet; Mahmet ha picchiato Maya; Maya ha preso a pedate Mercedes; Mercedes ha iniziato a piangere e non smetteva più …
[Silenzio, affatto stupito]
–> Babbo, mi compri una spada?
Anche Borghezio andava a scuola in un asilo multietnico.

Berlu_Barabba

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
29/09/2008

berlusindoneBerlusconi ha reagito con una cortesia istituzionalmente raccapricciante alla ordinanza che ha sollevato la questione di legittimità costituzionale del Lodo Alfano.
La lettura più semplice è che Berlusconi abbia inteso influenzare la Corte costituzionale.
Tuttavia Berlusconi è uomo accorto e intelligente.
Troppo accorto ed intelligente per non sapere che la Corte costituzionale, anche questa Corte che forse non può essere definita la più coraggiosa della storia repubblicana, non si lascia intimidere e che, di solito, questi tentativi rischiano di sortire un risultato opposto alle  intenzioni.
Il tentativo di Berlusconi, perciò, è, al solito, molto più sottile.
Berlusconi vuole che la Corte costituzionale dichiari l’incostituzionalità del Lodo Alfano.
Berlusconi vuole essere condannato per poter sollevare la contraddizione fra il giudizio politico elettorale che lo ha assolto ed il giudizio penale che lo potrebbe condannare.
Vuole usare questa contraddizione per poter riformare il sistema giudiziario e compiere un ulteriore passo in avanti nella sua rivoluzione liberale, liberista e libertaria.
Barabba, secondo il senso comune, è la dimostrazione che la folla chiamata a esprimere un consenso plebiscitario può essere facilmente manipolata.
Il capo del governo, che è uomo di fede al punto di recarsi in una beauty farm pensando di ottenere un qualche risultato, è riuscito a far diventare Barabba un argomento politico formidabile e materialmente costituente.
Non si deve sottovalutare uno che riesce a far diventare Barabba un santo.

P.s.
L’immagine è di votantonio.splinder.com

Chi li ha sciolti? (Dildo per tutti)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
25/09/2008

DildoPerTuttiLe scale e le aule della Facoltà sono affannate di signore e signorine di vario genere.
Il tipo della professoressa è decisamente proteiforme.
Tipa, post sessantottina, le poppe che calano verso le ginocchie, le treccie modello Pocahontas, che dice sempre Parliamo più forum e nessuno ha mai capito che cosa significhi ma tutti sanno che si trasforma in una medusa degli esami, al punto da venire minacciata dagli studenti.
Sempronia, perennemente fidanzata con l’unico svedese nano che sia stato esportato nel nostro paese, e ripete costantemente Sven è bravissimo, ma non trova lavoro, diamogli un insegnamento a contratto –> Di cosa? –> Ma, non saprei, è bravissimo …  Nessuno le dà più ascolto, nemmeno se dice cose intelligenti – mai accaduto – e lei si arrabbia come un lupo.
Caia, giacca rossa da caccia alla volpe, stivali neri, sempre da caccia alla volpe, ginocchia ad X imbustati in pantaloni da cavallerizza neri, che ripete, di qualunque cosa si parli: Non è mica una questione di denari; io, il mio stipendio lo giro al filippino.
Ecc.
Dove con l’ecc. si comprende la fidanzata del preside, sessanta anni di estetista per arrivare ad un arcipelago di rughe che sembra l’Himalaya; Ronalda MacDonald, con i capelli rossi e riccioluti portati a caschetto su un naso da Mastro Ciliegia; le segretarie di presidenza, bidelle_budelle immobili dentro il fumo delle loro muratti, che non hanno mai risposto ad un saluto neppure se vociato a mezzo metro di distanza, come se uno fosse il capitano Jack O’Brian nel mezzo di una tempesta.
Dildo per tutti.
E’ l’unica soluzione.
Altro che riciclare il tetra pack.

Prima lezione

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
24/09/2008

lavagnaAnche quest’anno, è arrivata l’ora della prima lezione.
Nuovi studenti.
Bello investigare il loro interesse.
Cercare di trovare le parole giuste per affascinarli.
Carpire dai loro occhi un barlume di attenzione.
Scrivono.
Attenti.
In silenzio.
Acc.
Sto dimenticando la cosa più importante: individuare il più cretino in modo da capire quando posso passare ad un altro argomento. Se ha capito lui, hanno capito tutti.
Fortuna che ci sono i ripetenti.

Domenica mattina (Cucina italiana)

6 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
22/09/2008

CucinaItalianaUn giornalaio.
Affacciato su un viale.
Consumato di polvere e gas di scarico.
Apre quando vuole.
Chiude quando vuole.
Scorbutico.
Terribilmente scorbutico.
Di quelli che decidono cosa vendere ed a chi venderlo.
Una bimba di una cinquantina d’anni.
Down.
Con il padre, poco più che settantenne.
Bell’uomo.
Abbronzato.
Vestito bene.
Il giornalaio saluta: Sei tornata? Dove sei stata?
Al mare … Ho mangiato tante cose buone …
Il padre: Cosa hai mangiato?
Porcellino, formaggio, pesce … Tanto, tanto …
Il giornalaio: Ora devi stare attenta …
Si, devo stare attenta … Me lo dice sempre anche il babbo …
il padre: E’ davvero una brava bambina …
Nel frattempo, la coda è diventata una fila.
Ma a loro tre, non interessa.
La bimba ricorda le vacanze, il padre la incoraggia a parlare, il giornalaio ascolta entrambi.
Sorridendo.
Dolce.
Vanno via.
Per mano.
Eguali a se stessi ed eguali agli ultimi quarant’anni.
Libero, Il Giornale e la Cucina Italiana sotto braccio.
E’ una domenica mattina in cui anche Feltri può sembrare simpatico.

La pulizia della Facoltà

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
17/09/2008

PISCIATOIO FONZIES SI
La Facoltà è lercia.
Lercia come solo un edificio pubblico sa essere.
I bidelli non puliscono più per statuto.
Puliscono due imprese, anzi tre.
Una, i bagni; un’altra le aule; la terza, i dipartimenti.
Di conseguenza, l’esterno, i corridoi davanti alle aule e le scale non vengono puliti.
Tuttavia il problema maggiore sono gli urinatoi.
L’abitudine è tappare i buchi che consentono il deflusso dei liquidi con delle gomme da masticare e fare delle piscine.
La dott.ssa _____ è rimasta scandalizzata.
Ha preteso una discussione del problema da parte del Consiglio di Facoltà.
Sono necessarie sanzioni.
Sanzioni esemplari: la sospensione dalle lezioni, la perdita del diritto di presentarsi agli esami per una sessione … La descrizione della violazione sul libretto nello spazio dedicato alla annotazione degli esami di profitto …
Il problema, però, è un altro.
Che ci va lei a guardare gli studenti mentre fanno pipì?
Io non mi ci metto davvero.

P.s.
La foto viene da:
http://www.salentouniversita.com/modules.php?op=modload&name=News&file=article&sid=176&mode=thread&order=0&thold=0

Pensieri politicamente scorretti di una bimba impertinente (OmoFuturista)

9 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
16/09/2008

BimbaImpertinenteCena.
Seria.
Seduta.
Imbarazzo della padrona di casa al momento di assegnare i posti.
Gli uomini sono più delle donne: la tavola sarà inevitabilmente aritmica.
Tizio.
Impettito come un futurista al Casaggi.
Barbuto come castrista in Rhodesia.
Ha fatto furore durante l’aperitivo.
Quella casa, così carina, uno scalone meravigliosamente rinascimentale … Ma i barboni … No, non si poteva acquistare … Ed era anche un prezzo così mite e ragionevole: 2MlnEuro per più di 400mq …
La morte … Io adoro la morte … E’ così tremendamente intrigante … Il buio, la notte, la guerra …
I nobili … Oh, i nobili sono comunisti … Sono comunisti perché hanno paura degli espropri …
Il tutto con mossette e un intercalare di voooooilllà, un gesticolare che carezza il vicino.
Penso a cosa direbbe Bimba Impertinente mentre la padrona di casa cerca di trovare l’algoritmo corretto per dare a ciascuno una sedia.
Immagino un terribile: Lui, lui sa fare benissimo la donna …
Sorrido e me lo trovo accanto.
Felice che B.I. sia, naturalmente, restata a casa.

Scene da un matrimonio (in Comune)

15 Comments/ in Senza categoria / by Gian Luca Conti
15/09/2008

SposaPalazzo vecchio – Castello vecchio, per Bimba Impertinente, che distingue fra palazzi e castelli a seconda che ci sia o non ci sia una torre – e’ una fabbrica di matrimoni.
Un matrimonio ogni quindici minuti.
Dalle otto alle quattordici.
Agghiacciante.
Soprattutto l’accumularsi degli sposi e degli invitati dentro al metal detector, il loro faticoso scambiarsi lungo le scale, il montarsi senza pieta’ nel disimpegno fatto attesa.
Gli sposi riescono ad esprimersi in termini tali da scoraggiare l’invasione del pianeta ad opera della piu’ pervicace razza di extraterrestri.
Comincia una topolona sui cinquanta infagottata di terital – con addosso l’odore pungente del sudore che stagna l’ascella sintetica – e abbracciata ad un moro che non raggiunge i venti anni (Ma babbo chi è che si sposa? Commenta B.I., che è anche un po’ bigotta e perbenista).
Continua una disgraziata vestita come la Venere del Botticelli che si accompagna ad un tipo identico a Clint Eastwood in un film di Sergio Leone, cavallo a parte.
Poi giapponesi e giapponesi, compreso un corteo tradizionale, con tamburi e corni vari.
La cerimonia è un bidello un po’ doddo che introduce il rito con "Signori, Vi prego di fare silenzio e spengere i cellulari, non spingete e, soprattutto, vogliate comprendere l’importanza del rito che andiamo a celebrare", un consgiliere comunale che lo prende per il naso (Dopo queste brevi ma efficaci parole, possiamo iniziare), una musichetta da balera autunnale, flash e riflash.
Termina con il rituale: Qualcuno vuole dire qualcosa? Se vuole, lo faccia, ma nel rispetto di chi sta aspettando il suo turno.
Tipo legge un brano del vangelo.
Tipa legge un pezzo di film.
Primo genitore, un canto di Catullo.
Secondo genitore fa un discorso sul genere: Noi che abbiamo fatto il sessantotto sappiamo bene che i giovani sono sempre meglio degli anziani eppoi legge If di Kipling, che chiama nostro fratello e gran maestro, ostentando la propria appartenenza alla massoneria.
Il bidello, a questo punto e fortunatamente, interviene facendo sloggiare la sala.
Resta, per fortuna, il sorriso degli sposi e la felicità di B.I.: Babbo, anche questa volta mi hanno fatto fare la damigella.

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