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Tag Archive for: donne

La folla degli esami di riparazione

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/09/2017

All’inizio dell’anno scolastico ci sono gli esami di riparazione.

L’inizio dell’anno scolastico è la folla degli studenti che aspetta di entrare a scuola per l’esame di riparazione.

A scuola, si può essere rimandati a settembre.

C’è una seconda possibilità.

C’è la possibilità di scambiare l’estate per quello che non si è fatto durante l’inverno.

Non sono mai stato rimandato a settembre, a scuola.

Spesso, invece, nella vita.

Dove però gli esami di riparazione non sempre riescono bene.

Ci vuole il coraggio dell’ostinazione e l’umiltà della tenacia per superare un esame di riparazione.

Lo penso mentre guardo la folla degli esami di riparazione e pedalo verso una giornata che anche per me assomiglia a un esame di settembre, senza sapere se, questa volta, sarò in grado di superarlo o se sarò bocciato.

Chi li ha sciolti? (Crucci Katia o Catia, comunque Hatia)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
30/05/2017
Dal concessionario in attesa del tagliando. 
Buongiorno. Sono Crucci Katia. Sono la prima e devo essere servita….
Nessun problema, Signora. Dica 
Questo il solerte tipo dell’accettazione (il Solerte). Per parte mia, faccio finta di nulla come se fossi davvero l’ultimo. È talmente sudata nel suo abitino beige di cellulite e bigodini che non essere cavaliere sarebbe masochismo: se si alza, si rimette le scarpe e i suoi piedi fanno recere.
Ascolto fuori dall’acquario, in cui il Solerte riceve i clienti. Con quest’aria di clinica privata che fa un po’ Sassaroli e un po’ Fanfani Analytics.
Senta giovane. Ho comprato questa macchina. Bellissima. L’ho aspettata due secoli e l’ho pagata mill’anni. Ma lo sa che ai semafori si spegne? E gli pare una città seria?
Il Solerte fa gli occhi da Padre Pio e spiega lo start and go come se fosse la più grande novità della meccanica e anche lui lo avesse appena scoperto. 
Ma non è santo abbastanza e soprattutto non è per niente beato sicché lei capisce di avere fatto la figura della carampana. Capisce di essere una carampana e sorridendo più triste di un fado si alza e va a riprendere la macchina in officina. 
La guardo. Senza sorridere. Come si fissa un punto in controluce sul viale del tramonto. 

Tortellini d’agosto

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
27/05/2016

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I tortellini d’agosto non sono il massimo.
È stato il pensiero costante del lungo giorno che ha celebrato i miei quarantanove anni: un’età nella quale può ancora succedere di appoggiare lo sguardo su una donna. Con lo stato d’animo dell’anziano che, quando viene invitato a cena, si augura di non perdere la dentiera nella minestra.
Un tempo quando succedeva, la donna distoglieva subito lo sguardo.
Sentiva il profumo ancestrale di richiamo nascosto nello sguardo e giocava il gioco della preda.
Non succedeva mai nulla ma l’implicito riconoscimento del testosterone scaldava il cuore.
Ora quando succede, non più molto spesso, e bisogna stare parecchio attenti, perché, se la donna è giovane e ha l’aria che fa ragionevolmente girare la testa al testosterone, ricambia subito lo sguardo. Ma la sua espressione non è quella della preda nel gioco della cortigiana.
È la curiosità che si domanda: Ma dove ho incontrato il povero vecchio che ho davanti?
Se, invece, ha più o meno l’età in cui le serate fanno i conti più con la televisione che con la discoteca, lo sguardo lo distoglie ancora, magari compassionevolmente, ma lo distoglie.
Insomma, se proprio non si può fare a meno dei tortellini d’agosto, è meglio cercarli pasticciati con la panna e il prosciutto evitando il sugo di carne che si infila in gola come se fosse il puntale dell’albero di Natale.

Sgrillettare la Presidente della Camera (Absit iniuria verbis)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
04/02/2014

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Letta scende in campo per difendere la Presidente della Camera dagli attacchi del Movimento 5 Stelle.

Lo fa dal Qatar dove “promuove” l’azienda Italia.

Definisce l’azione politica intrapresa dal M5S come una corsa verso la barbarie. Chiama ingiuriose, intollerabili e insopportabili le parole pronunciate da Grillo (quali? Non è facile tenerne il conto). Esclude qualsiasi giustificazione per questo modo di fare politica.

La Presidente della Camera, invece, continua a ripetere di essere vittima di una istigazione allo stupro collettivo.

Francamente, sono affermazioni un po’ eccessive: scoprire che il M5S parla all’intestino degli italiani è trovare l’acqua calda nella corrente del Golfo. Come egualmente lo è scoprire che la maggioranza degli italiani adora la comunicazione intestinale, i suoi suoni, i suoi venti. O che fra il dire Cosa gli farei io a quella e veder muovere qualcosa dove le gambe si uniscono c’è più o meno la stessa distanza che separa Jerry Calà da un gruppo di indiani che incontrano una ragazzina su un autobus in piena notte.

Affermare che chi usa questa comunicazione non si deve esprimere e comunque non deve essere ascoltato significa giustificarlo e legittimarlo nello stesso tempo ed è un gioco pericoloso questo, che adesso si fa sgrillettando la Presidente della Camera e un tempo si faceva condannando il fascismo.

Lo squadrismo – quello vero, quello fatto di olio di ricino e di manganelli – avrebbe stentato non poco ad affermarsi senza le condanne sterili, indisponenti e benpensanti di parte della borghesia e degli intellettuali socialcomunisti.

Forse, la Presidente della Camera, cui un maggiore understatement non farebbe affatto male, non se ne rende conto. Letta ha troppa cultura ed intelligenza politica per ignorarlo.

Il suo intervento non è affatto per la Boldrini o di solidarietà per le donne vittime di violenze. E’ un intervento che guarda direttamente a Grillo, che gli offre una legittimazione e una giustificazione, nel suo essere greve e antisistema, cuore e intestino, che gli vuole offrire una legittimazione e una giustificazione.

Letta sa benissimo che Grillo è una delle sue ultime speranze nella competizione con Renzi. Sa benissimo che solo valorizzando Grillo con una continua delegittimazione, Grillo può risalire la china di un consenso decrescente e che è il consenso per il M5S che può privare Renzi dei voti necessari al successo in una competizione che lo stesso Renzi ha voluto costruire su base rigidamente bipolare.

La Boldrini, forse, no, ma Letta questo gioco lo conosce perfettamente e, onestamente, era un gioco che avremmo desiderato non vedere più.

Un manifesto politico per il MACP (Movimento per l’Abolizione delle Casalinghe e dei Pensionati): Chi non produce ruba agli altri e sopratutto a chi un lavoro non ce l’ha

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
26/09/2013

Siena.-Anni-’60.-Manifestazione-per-la-pensione-alle-casalinghe

Mattino, non molto presto le otto e trenta.

Per la prima volta, entro nel bar delle mamme che hanno appena lasciato i bimbi a scuola.

Stravaccate fra tavolini e divanetti sembrano la pubblicità del reduce napoleonico. Dopo Waterloo, non Jena.

Tutte, indistintamente, si lamentano di una stanchezza che non possono non ostentare: la fatica del letto e della noia di vivere.

Tutte, indistintamente, si sono appena alzate e stanno per tornare a letto, senza troppo da fare fino all’ora di recuperare i figli da scuola, attività che intendono più o meno come se la scuola fosse in Vietnam e i figli fossero berretti verdi appena paracadutati nella giungla.

Su di un treno affollato, sul solito treno affollato che porta altrove e i cui vagoni puzzano di seconda classe e umanità immiserita, un disgraziato dalle scarpe antinfortunistiche sformate e lavate di polvere, la camicia disegnata di sudore e i pantaloni che non hanno mai avuto un tempo migliore, si lamenta di un anno in cui l’unico contratto che gli è stato concesso era per due giorni da manovale.

Chi non produce ruba agli altri e soprattutto a chi non ha un lavoro.

Potrebbe essere un programma politico, il programma politico del MACP (Movimento per l’Abolizione delle Casalinghe e dei Pensionati).

Mica si può sempre essere politicamente corretti nella vita…

 

I pensieri adulti di una bimba piccola

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
02/05/2013

Bimba Piccola non cammina, corre.

E’ sempre stata così: la vita è troppo breve per camminare e lei corre.

Esattamente come la vita è troppo breve per andare a scuola o per dormire…

Giro in bicicletta.

Lungo giro in bicicletta per strada.

Corre, sbanda, si riprende, sbanda ancora, per due volte cade.

Ma cade come uno che corre, cade per rialzarsi e correre ancora più veloce.

Alla fine, è stanca. Dannatamente stanca.

Chiede di fermarsi e di far merenda.

La risposta è No: troppo vicini a casa.

Lei guarda il padre, alza gli zigomi sino alle fossette, pesca dalla borsetta Diegual una bustina di zucchero, l’apre, se la versa in gola e tutta contenta dice:

Le signore hanno sempre le loro risorse…

La giustizia nella rete

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08/01/2013

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Giornata di divano.

In un corridoio di giustizia.
Urla e strepiti.

Provengono da stivali metallici, che si innalzano su calze a rete, sciatte di smagliature larghe come scannafossi, e terminano su uno spacco che potrebbe essere vertiginoso se non odorasse di macelleria. Non troppo fresca. Il resto è coperto dalla voce di gallaccio travestito.

È accaduto che un anziano avvocato avesse bussato ad una porta senza averne titolo ed avesse osato chiedere ad una giudice vestita come chi rientra dal lavoro al mattino presto quello che avrebbe dovuto chiedere a chi riempie la cancelleria dell’aria di non aver lavorato mai.

Tremenda l’offesa.
Tremende le urla.

Divertito il capannello che si forma senza avvicinarsi di un passo.

Triste l’anziano che ascolta tutto quello che gli viene detto.
China la testa nel più cerimonioso degli inchini che anni di salamelecchi gli hanno insegnato.

Non un inchino alla giustizia che è dovuto.
Ma alle sue calze smagliate.

Natale

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
24/12/2012

Ci sono gli auguri di Natale e c’è lo spamming degli auguri di Natale.

Quegli auguri che ti squillano davanti in continuazione, come reply to all ad un messaggio del genere Cari colleghi, illustri docenti, in una giornata in cui avresti voluto essere in bici a fare il pieno di endorfine e sostenere al meglio l’assalto delle persone che vedi solo a Natale – e c’è un motivo per cui nel resto dell’anno non le frequenti -, ma sei incollato da una trattativa al video del computer.

Ma, forse, tutto questo deriva dall’essersi lavati il muso con il detergente vaginale che Mamma ha lasciato sul lavandino, invece che accanto al bidet, per punirmi di avere passato la notte a guardare Pulp Fiction.

 

Allergie

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
22/12/2012

Trattoria, molto classica.

Molto per clienti abituali.

A tal punto abituali che tutti hanno il loro tavolo e che quando ne muore uno la sua fotografia viene appesa sopra il posto che era solito occupare.

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Sensibile come un carciofo (Lei, signora, è piuttosto distratta…)

0 Comments/ in profstanco / by Gian Luca Conti
18/12/2012

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