Ruby my dear
Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti sono stati formalmente accusati di sfruttamento della prostituzione.
Il caso è triste.
Da una parte, una ragazzina che si prostituisce, secondo la tesi dell'accusa.
Una vergine immolata al drago, per usare l'immagine della signora Lario.
Una ragazzina che non può più essere considerata una ragazzina.
Perché ha venduto i propri sedici anni in cambio di non si sa che cosa.
Di denaro, benessere, qualche briciola di belle immagini.
Ha imparato a pensare ad altro.
A immaginare altro.
A sentirsi estranea al proprio corpo.
Un'arte di adulti.
Un'arte razionale: Non sento nulla di male, sono gentili con me, vivo delle cose che non mi potrei permettere e mi pagano persino.
E' in questa malinconia l'essenza del reato.
Dall'altra parte, un anziano.
Che sa benissimo che il proprio corpo non è sufficiente a fare l'amore con quella ragazzina.
Che ha bisogno dell'aiuto del denaro per conquistarla, del denaro e di altre facilities.
Che gode soprattutto di questo: del sentimento di dominio che dona il poter comprare una persona.
Averla ai propri piedi, in guepiere e quant'altro, perché se la può permettere.
In questo schifo, una seconda essenza del reato.
Ma nessuno sarà condannato per questo.
Sicuramente.
L'indagato principale ha già rassicurato i propri elettori che dal processo si aspetta "grosse soddisfazioni".