Basta preti (Sulla natura obiettiva dell’impedimento al primo turno)
La commedia delle primarie della coalizione di centro sinistra si è arricchita di un passaggio ulteriore.
Prima si sapeva che non si poteva votare al ballottaggio se non si era votato al primo turno.
Adesso, viene detto che è possibile votare al secondo turno anche se non si è votato al primo, ma solo se si hanno delle giustificazioni considerate valide da un’apposita commissione.
In realtà, le cose sono sempre state nello stesso modo ma nessuno ha avuto troppa voglia di andare a studiarsi il regolamento per le primarie di centro sinistra, che ha sempre ammesso anche chi non ha votato al primo turno purché in grado di addurre delle ragioni valide sul punto.
Tutto questo significa che si deve andare in sezione, addurre le proprie motivazioni che verranno vagliate caso per caso ed attendere il verdetto di un organo imparziale.
E’ evidente il sapore di confessionale.
Ma, forse, la cosa meno evidente ma più grave è un’altra: qualcuno può giudicare delle giustificazioni che vengono addotte, considerare alcune meritevoli ed altre meno meritevoli, ammettere gli uni al voto e gli altri no? L’art. 14, quarto comma del Regolamento per lo svolgimento delle primarie, dopo avere affermato che solo chi ha votato al primo turno può votare nel secondo, stabilisce:
Possono altresì partecipare al voto coloro che dichiarino di essersi trovati, per cause indipendenti dalla loro volontà, nell’impossibilità di registrarsi all’Albo degli elettori entro la data del 25 novembre, e che, in due giorni compresi tra il 27/11 e il 01/12, stabiliti con delibera dal Coordinamento nazionale, sottoscrivano l’Appello pubblico in sostegno della Coalizione di centro sinistra “Italia Bene Comune” e quindi si iscrivano all’Albo degli elettori.
Non parla di come è possibile distinguere fra cause indipendenti dalla propria volontà o meno. Soprattutto, almeno a prima lettura, non prevede alcun procedimento a questo fine, di talché vale quanto espresso dal collegio dei garanti ai sensi dell’art. 16: il collegio dei garanti ha un potere normativo diretto a colmare le lacune del regolamento.
Si può colmare una lacuna regolamentare in prossimità del voto?
Lo schema originario era che chi voleva votare doveva aderire ad un manifesto programmatico, fra i principi del manifesto vi era il voto alle primarie inteso come un dovere caratterizzante l’affectio societatis impostata dal manifesto, di conseguenza sfuggire a questo dovere doveva essere giustificato perché era venire meno ai propri impegni.
In questo modello, le adesioni al manifesto programmatico si chiudono prima delle operazioni di voto e sono una cosa distinta. E’ un modello che costruisce le primarie come un momento della vita di un partito politico.Si può colmare una lacuna regolamentare in prossimità del voto?
Lo schema che si va affermando è che le primarie sono la coalizione di centro sinistra, ovvero non servono semplicemente ad indicarne il leader ma costituiscono l’essenza del movimento. In questo secondo schema, si può aderire sempre purché si sia ancora in tempo a votare.
Soprattutto, però, si deve fortemente dubitare che il comitato dei garanti potesse modificare le regole di adesione al secondo turno introducendo una verifica della serietà delle intenzioni che prima non era prevista.
Sul piano istituzionale, il comitato dei garanti ha non solo modificato la struttura delle primarie ma anche inciso sulla sostanza associativa e politica della coalizione di centrosinistra.
Sul piano politico, giudicare della natura di un impedimento non è semplice e si presta a lacerazioni: mi impedisci di partecipare perché dubiti del mio impedimento o perché conosci le mie intenzioni di voto? Nello stesso tempo, fra persone serie che condividono un manifesto, non dovrebbe bastare la parola, senza bisogno di un passaggio in confessionale?
La cosa da fare, forse, sarebbe individuare una giustificazione comune e dire tutti: Sono stato tutto il giorno a leggere Giustizia e libertà e non me la sono sentita di interrompermi per votare, ma adesso ho finito l’ultimo fascicolo.mi impedisci di partecipare perché dubiti del mio impedimento o perché conosci le mie intenzioni di voto? Fra persone serie che condividono un manifesto, non dovrebbe bastare la parola, senza bisogno di un passaggio in confessionale?
Oppure: Non ho votato perché volevo vedere se mi facevate votare al secondo turno
Che alla fine sono la stessa cosa di: Presento il certificato medico da cui risulta che domenica 25 novembre stavo molto male e non mi potevo alzare dal letto